Alberto Flores D’Arcais, la Repubblica 22/2/2015, 22 febbraio 2015
DEUTSCHE BANK E SANTANDER RISCHIANO DI NON SUPERARE GLI “STRESS TEST” DELLA FED
NEW YORK.
Due tra le più grandi banche europee, Deutsche Bank AG e Banco Santander Sa, non sono in grado di superare gli stress test della Federal Reserve. Lo scrive il Wall Street Journal rivelando (ma i risultati ufficiali ancora non ci sono) come le grandi branche americane dei colossi bancari di Spagna e Germania vengano bocciate (e per il Santander sarebbe il secondo anno consecutivo) a causa delle “gravi carenze” nel rilevare e prevedere rischi e possibili perdite. Il che renderebbero le stesse banche “vulnerabili’ di fronte ad eventuali crisi.
Non superare gli stress test avrebbe diverse conseguenze. La prima è che la Federal Reserve probabilmente imporrà nuovi limiti e restrizioni alle filiali Usa di Deutsch Bank e Banco Santander in materia dei dividendi che potrebbero essere in grado di pagare alle case madri (o ad altri azionisti) trasferendoli in Europa. Il Santander (che è la più grande banca della zona euro per capitalizzazione di mercato) ha già dovuto affrontare limiti e restrizioni da un anno a questa parte, da quando cioè ha fallito il primo stress test . La Deutsch Bank (che è la maggiore banca tedesca per asset) è invece al primo esame da parte della Fed. L’anno scorso, oltre a Santander, anche HSBC e Royal Bank of Scotland vennero condannate per “significative carenze”.
Entrambe le banche europee avevano superato, senza alcun problema, lo scorso ottobre i test dell’Eurozona, test che erano essenzialmente centrati sui capitali necessari per sopravvivere a due anni di recessione. Ma che non tenevano conto di questioni quali la governance, il risk management e altri fattori più soggettivi che sono invece oggi all’ordine del giorno per la Fed.
La Federal Reserve ha varato regole molto più restrittive per le banche internazionali (che operano in grande stile anche negli Stati Uniti) per evitare di essere costretta a soccorrerle come accadde nel 2008 e nel 2009. Fra le varie norme c’è quella (in vigore dallo scorso anno) che impone alle banche internazionali di creare holding locali soggette sia a robuste pratiche di gestione del rischio che a più onerosi requisiti di capitale.
Una bocciature, quella della Fed, che riapre una dura polemica in corso negli ambienti finanziari tra le due sponde dell’Atlantico e che contrappone gli stress test regolati dalla Federal Reserve a quelli stabiliti dalle autorità dell’Eurozona. Negli Stati Uniti non sono pochi gli analisti finanziari che da tempo accusano l’Europa di scarsa severità nei confronti dei grandi istituti bancari del Vecchio Continente. La Deutsche Bank Trust Corporation, che rappresenta poco meno del 5 per cento degli asset totali della Deutsche Bank AG, «è stata sottoposta» ai test della Fed, ha scritto in un comunicato (inviato via email all’ Associated Press) Michele Allison, la portavoce della Deutsche Bank a New York. Aggiungendo, in chiave polemica con le anticipazioni del Wall Street Journal , che «i risultati verranno resi noti dalla Federal Reserve i prossimi giorni del 5 e 11 marzo ». Consultato dalla AP Peter Greiff,portavoce americano per il Banco di Santander, si è invece rifiutato di fare dichiarazioni in merito alla vicenda. Come un netto no comment è arrivato da parte di Eric Kollig della Fed. Una lettera della Fed di New York ricevuta lo scorso dicembre da Deutsche Bank sottolineava come i rapporti generati dalle sue controllate statunitensi fossero «di bassa qualità, inaccurati e inaffidabili».
Alberto Flores D’Arcais, la Repubblica 22/2/2015