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 2015  febbraio 21 Sabato calendario

“STOP AI TRADIMENTI 2.0” LA BATTAGLIA DELLA FRANCIA CONTRO IL WEB-ADULTERIO

PARIGI.
Una nuova crociata contro gli infedeli. In Francia, dove c’è il record di iscritti a Gleeden, il sito per adulteri 2.0, è scoppiata una battaglia giudiziaria per fermare il portale che fa incontrare mogli e mariti fedifraghi. A lanciare le ostilità è stata l’associazione delle famiglie cattoliche (Afc) che ha presentato una denuncia al tribunale di Parigi, accusando Gleeden di violazione del codice civile. L’adulterio non è più reato dal 1975, ma esiste ancora un articolo in cui è previsto che i coniugi debbano impegnarsi a «rispetto, fedeltà, soccorso, assistenza ». Per l’associazione cattolica Gleeden favorisce gli incontri clandestini e dunque è colpevole di «agevolare pubblicamente la doppiezza, la menzogna e la violazione della legge». «Dietro all’infedeltà ci sono delle famiglie distrutte, dei drammi privati» spiega Henri de Beauregard, avvocato dell’Afc. «Il servizio proposto dal sito — aggiunge — si basa sulla promozione di comportamenti illeciti».
I francesi sono spesso descritti come campioni dell’infedeltà, con storie di corna e adulteri finite anche al centro della vita politica. Non è solo un cliché. Tra i 2,4 milioni di iscritti in Europa che conta Gleeden ben 1 milione sono in Francia. Nelle ultime settimane il portale per gli adulteri era già finito al centro di una petizione contro una popolare campagna di affissione in cui viene rappresentata Eva che mangia la mela del peccato. «Il primo sito per gli incontri extraconiugali pensato per le donne » era lo slogan sui manifesti. Un altro gruppo cattolico aveva lanciato una raccolta firme sui social network per denunciare la «scandalosa pubblicità». I promotori della petizione hanno chiesto alla compagnia di trasporti pubblici nella regione parigina, Ratp, di ritirare i manifesti che apparivano nelle stazioni del metrò e sugli autobus. La Ratp non ha raccolto l’appello spiegando che la pubblicità non violava nessun principio della regolamentazione in vigore ed era stata approvata dalle autorità competenti.
Il sito non è nuovo a manifesti che sfidano l’ipocrisia sociale. «Contrariamente all’antidepressivo, l’amante non costa niente alla sanità pubblica» diceva un’altra campagna promozione. «Il cambio di compagna è adesso» era scritto su un altro manifesto che parafrasava uno slogan elettorale di François Hollande. Il tono disinibito del portale, insieme alla possibilità di tradire con un semplice click, sono la causa del suo successo. Ma il clamore suscitato dalla mobilitazione online ha convinto alcune società di trasporti locali a rimuovere i manifesti di Gleeden. A Rambouillet, il sindaco ha chiesto alla concessionaria pubblica di far rispettare i «valori repubblicani» e la «morale». Anche a Sèvres, il primo cittadino ha scritto alla Ratp: «Un servizio pubblico non può incitare a non rispettare il codice civile». Una lista di ben 170 politici, tra sindaci e consiglieri comunali, ha pubblicato sul Figaro un appello dal titolo: «L’infedeltà non è in vendita». La concessionaria dei mezzi pubblici a Versailles si è dovuta piegare alla protesta contro i manifesti: in una settimana sono arrivati oltre 500 reclami, contro una media di 900 in tutto l’anno. «Non comprendiamo queste reazioni esagerate, tanto più che le nostre pubblicità sono diffuse ormai da 5 anni» ha commentato Solène Paillet, portavoce di Gleeden, fondato nel 2009. Per ironia del destino, Versailles figura tra le prime 5 città per numero di iscritti a Gleeden. Il 60% delle persone che frequentano il portale sono uomini, con un’età media di 37 anni. La portavoce del sito aggiunge con una punta di malizia: «Non siamo noi ad aver inventato l’infedeltà. Non obblighiamo nessuno, offriamo solo un servizio che risponde a una domanda».
Anais Ginori, la Repubblica 21/2/2015