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 2015  febbraio 20 Venerdì calendario

NEL COLONNATO DI BERNINI, VECCHI E NUOVI SEGRETI DI ROMA MISERICORDIOSA


(vedi foto in allegato)

Roma è fatta di strati, quindi di memorie evanescenti e insieme piuttosto solide che si presentano in un caotico rimescolio. Anche per questo è difficile tenerle testa, specie nei giorni di malumore.
Quando invece si sta in pace con se stessi, è facile accorgersi che Roma è anche piena di buchi e di anfratti, di conferme e di illusioni. Ma ciò che la rende unica è che tutto qui ha una storia, che di norma sta nascosta dietro un’altra storia, in una formidabile sequenza di sorprese in cui si perde il ricordo.
Questa foto, ad esempio, celebra con la maestà del più ingombrante primo piano la base di una delle 284 colonne che nel 1656 Gian Lorenzo Bernini cominciò a disegnare per la sistemazione di Piazza San Pietro.
Non si ha idea delle torsioni geometriche, dei vincoli sociali, politici, teologici, liturgici e spettacolari che hanno condizionato e accompagnato l’opera. Non basterebbe una vita a dar conto dei simboli forse perfino ermetici che segnano il rapporto fra il colonnato e quanto gli sta intorno, e dentro, e sopra, e sotto, e dietro, come in questo caso: quelle macchie di umido sul muro, quelle sbarre aguzze, quei due telefoni, quella cassetta delle Poste vaticane.
Intimidisce fino alla stordimento anche solo immaginare cosa è successo nei secoli da queste parti, quali atmosfere e quale umanità si è incontrata o si è sentita sola tra le bianche, immani colonne che raffigurano anche le braccia accoglienti di una madre.
Basterà forse sapere che negli ultimi anni, secondo un costume che però risaliva a un tempo assai remoto, questo altissimo tetto di marmo era tornato ad essere ricovero di mendicanti, senza casa, stranieri, nomadi, derelitti. Insomma, poveri. Meglio: i poveri.
Bene, a sinistra si nota una porta a vetri: Servizi Toilette. Per i turisti, finora.
Ma ecco che l’altro giorno, su ispirazione dell’Elemosiniere del Papa, monsignor Konrad, sono state installate delle docce. Una volta alla settimana verrà un barbiere. Chi crede può vedere in questo un Segno dei tempi. Altri un segno che la crosta di Roma cambia sempre, restando fedele a se stessa.