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 2015  febbraio 20 Venerdì calendario

MA NELLA VITA A BUFFON SFUGGE LA PALLA

Come dice Christian Abbiati, «Buffon è il più forte del mondo, è il Messi dei portieri». Gigi Buffon ha 37 anni, è nel pieno della maturità fisica (come dicono i tecnici), e si prepara a vincere l’ennesimo scudetto con la Juve. Vorrebbe anche fare il sesto Mondiale, e forse ce la farà. In campo para tutto, ma nella vita quotidiana ogni tanto la palla gli sfugge.
Giorni fa, dopo che erano usciti alcuni pettegolezzi sulle sue infuocate notti d’amore con Ilaria D’Amico, ha sentito il bisogno di un comunicato stampa, di una richiesta di “silenzio gossip”: «La speranza che il tempo potesse far calare la curiosità dei media viene ancora una volta frustrata», perciò Ilaria e Gigi inviano una «formale diffida dal reiterare in qualsiasi forma “certi” contenuti diffamatori». Ma i guai più grossi riguardano la Zucchi, il gruppo tessile di cui Gianluigi Buffon è primo azionista dal 2011 dopo esserne stato testimonial insieme alla ex-moglie Alena Seredova. Buffon detiene il 56,2% delle operazioni della società che avrebbe un debito di oltre 90 milioni di cui 15,4 maturati soltanto nel 2014, come espresso dall’ultimo cda. La Zucchi ha un fatturato ben al di sotto della media di mercato e le banche creditrici, Unicredit in testa, avrebbero chiesto una nuova ristrutturazione del debito. Buffon, per saldare una precedente ricapitalizzazione di 20 mln lanciata a dicembre 2013, ne ha già versati 7,5. Ma avrebbe ancora lasciato scoperta l’ultima rata di 5 milioni di euro.

Scarpini al chiodo. Pare che la metà dell’investimento fatto da Buffon nella Zucchi sia andato in fumo. Il portiere riceve dalla Juve un ingaggio netto annuo pari a 4 milioni, cui vanno sommati i bonus della Nazionale e le sponsorizzazioni per un totale stimato di circa 12 milioni. Con simili ingaggi è probabile che Buffon ponga rimedio anche a questo incidente di percorso. Pietro Beccari, ex terzino, scuola Arrigo Sacchi, è alla guida della Maison Fendi; Antonio Percassi, ex difensore dell’Atalanta, è un noto costruttore. Ma la storia del calcio è piena di grandi giocatori che hanno fatto investimenti sbagliati, una volta, sempre come dicono i tecnici, appesi gli scarpini al chiodo: Walter Zenga, Roberto Mancini, Bobo Vieri e Cristian Brocchi. Così in tutto il mondo. Su Facebook Buffon dice che «troppo spesso siamo assuefatti e intorpiditi dalla negatività che ci circonda, troppe volte siamo rassegnati ad un destino che gli altri ci vogliono assegnare, quasi sempre smettiamo di sognare una volta raggiunta l’età della maturità o una volta raggiunta una certa posizione e un lavoro che ci dà indipendenza ma non stimola la nostra fantasia e i nostri sensi». Ok, un debito val bene un po’ di positività.