Mario Baudino, La Stampa 20/2/2015, 20 febbraio 2015
FATWA - «Salman Rusdhie è un mercenario dell’arroganza mondiale». E quindi, benché siano passati molti anni dalla fatwa - che valeva una condanna a morte - lanciata contro lo scrittore dall’iman Khomeini, «il decreto è sempre valido e in vigore»
FATWA - «Salman Rusdhie è un mercenario dell’arroganza mondiale». E quindi, benché siano passati molti anni dalla fatwa - che valeva una condanna a morte - lanciata contro lo scrittore dall’iman Khomeini, «il decreto è sempre valido e in vigore». La notizia arriva fresca fresca dall’Iran, per bocca di un certo Moshein Gharaivan, rappresentante del clero sciita, che per buona misura spiega come solo il successore giuridico religioso del celebre ayatollah potrebbe ritirarla. Considerato che l’Iran si sta confrontando col terrorismo fondamentalista, dopo averlo non poco incoraggiato, sembra una presa di posizione poco opportuna. La prima vittima dell’intolleranza religiosa (la fatwa è del 1989) è ancora nel mirino, soprattutto dopo i suoi commenti all’attentato contro Charlie Hebdo. Tanto varrebbe non dimenticarlo.