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 2015  febbraio 20 Venerdì calendario

BRIATORE: 39 MILIONI INTESTATI ALLA CUOCA

La ragazza da 39 milioni di dollari, secondo la banca svizzera Hsbc, dovrebbe abitare in un condominio di periferia, in una viuzza a cinquanta metri dalla tangenziale ovest di Brescia. Ma tra gli inquilini del civico 20 nessuno conosce Barbara F.: «Mai sentita nominare». Per trovare il suo cognome sul campanello bisogna spostarsi al numero 10: negli archivi della Hsbc c’era l’indirizzo sbagliato. Strano che la banca non abbia mai avuto bisogno di spedire qualche carta a una cliente da 39 milioni e 794 mila dollari.
La casa della famiglia F. è un modesto appartamento in una palazzina degli anni ‘70.
Il lusso non abita qui. Driiin. Dal balcone del secondo piano s’affaccia una signora che non ha nulla da nascondere: «Sì, sono la madre di Barbara, salga pure». In sala, mentre lei prepara un caffè, il padre di Barbara, piantato come una quercia a capotavola, è ancora indignato e scandalizzato: «Mia figlia non c’entra niente, magari avessimo avuto tutti quei soldi. Il problema è che Barbara ha lavorato per Flavio Briatore, faceva la cuoca per il catering della Renault in Formula Uno. Quando è stata chiamata dalla Guardia di Finanza, l’ho accompagnata io: è saltato fuori che hanno usato il suo nome, le hanno intestato quel conto svizzero senza dirle niente. Adesso sembra quasi uno scherzo, ma allora eravamo disperati: io non ci ho dormito per un mese».
La madre sta già chiamando la figlia dal telefono fisso che troneggia tra i soprammobili, accanto a una foto di Barbara con la tuta del team di Briatore. La milionaria a sua insaputa arriva trafelata dopo pochi minuti, portando con sé gli atti che provano la sua innocenza. Mingherlina, Barbara ha 36 anni e sorride imbarazzata: «In pratica mi avevano intestato un conto svizzero senza dirmelo... Per fortuna la Finanza è stata brava e ha capito tutto». L’interrogatorio, condotto dal maresciallo capo Michele Travaglio, è del 14 ottobre 2010. Alla fine la Gdf certifica che Barbara F., in realtà, è stata semplice dipendente, dal 2005 al 2006, della società “Formula FB Business Limited”, controllata all’80 per cento da Flavio Briatore e per il 20 dal manager Michel Bruno: la classica offshore anti-tasse delle Isole Vergini. «Io avevo solo una carta di credito per fare la spesa, con un massimale di 14 mila euro, e ovviamente dovevo presentare tutti i giustificativi. Nella banca svizzera non ci sono mai andata: facevo la cuoca e basta. Guadagnavo 1.100 euro a gran premio, che non significa al mese. Che tutti quei milioni fossero intestati proprio a me, l’ho saputo solo dalla Finanza. Non riuscivo a crederci: la banca mi aveva messo in cima a tutti, Briatore e i manager figuravano sotto di me». La verifica fiscale si è chiusa «senza alcuna contestazione», perché il conto svizzero è risultato «non riconducibile a Barbara F.». Scagionata da ogni accusa, la cuoca bresciana è stata invece verbalizzata come parte lesa in una denuncia contro ignoti: «Per ragioni non note a questo ufficio», segnala la Gdf alla Procura, «il conto svizzero è stato acceso e movimentato utilizzando fraudolentemente i suoi dati anagrafici».
Oggi Barbara F. è senza lavoro e fa la bambinaia a ore. Briatore e i suoi fiscalisti si sono mai scusati con lei? «No». Nemmeno quando è uscita la lista Falciani? «Mai».