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 2015  febbraio 20 Venerdì calendario

NOTTE «La notte può essere molto scura, però la mattina sorge sempre il sole. Puoi attraversare un momento di difficoltà, però alla fine passa sempre

NOTTE «La notte può essere molto scura, però la mattina sorge sempre il sole. Puoi attraversare un momento di difficoltà, però alla fine passa sempre. L’importante in una squadra è stare uniti, perché nelle complicazioni la cosa più facile da fare è quella di cercare un colpevole» (Carlo Ancelotti). FROCETTI «Non esiste questa storia della squadra violenta. Sei violento quando entri per rompere una gamba. Il calcio dell’Atletico e di Simeone è fisico. Il calcio non è uno sport per frocetti» (Fabio Capello). INNAMORATO «Il calcio mi piace sempre, sono un innamorato di questo sport. È l’ambiente che mi sta deludendo» (Arrigo Sacchi). SANTO «Sono un obiettivo per i difensori da tempo, sono abituato a prendere calci e penso che gli arbitri debbano tenere conto di quanti colpi subisco prima di arrabbiarmi. Comunque, vado avanti così: chiamatemi pure santo» (l’attaccante del Chelsea Diego costa). SCHELETRI «Ho guadagnato bene da calciatore e posso pagarmi le spese. La federazione portoghese mi aiuta. Io sono sempre stato un uomo indipendente e non ho scheletri nell’armadio» (Luis Figo e la sua corsa per la presidenza della Fifa). BABBO NATALE «Essere figlio di un campione di basket non mi è mai pesato. Più che altro, vivevo immerso nella pallacanestro da mattina a sera. Babbo Natale mi regalava canestri di plastica, palloni a spicchi e canottiere di squadre americane. Mamma mi portava in tribuna a vedere la partite. E papà mi correggeva fin da piccolo» (Daniel Hackett). TIRO «Se non tiri, come fai a sapere se segnerai oppure no? Se si presentano le condizioni per tirare, io tiro» (l’ala piccola di Trento Tony Mitchell). SPETTATORE «Cosa provo? Esattamente la stessa sensazione di sette anni fa. Ho salutato i meccanici, un po’ di amici nel paddock. Non amavo venire alle gare da spettatore, perfino quando la Superbike arrivava in Australia sono rimasto quasi sempre a casa mia. Essere qui con tuta e casco è come rinascere» (l’australiano Troy Bayliss, tornato a correre in Superbike con la Panigale a quasi 46 anni, dopo sette di stop). ESPERIENZA «Il ruolo del portiere è particolare. Ci vuole talento, ma anche esperienza. Scuffet è un bravissimo ragazzo, e voglio aiutarlo. Ho qualche anno in più, è mio dovere. Anche a lui conviene avere un compagno con la mia esperienza» (Orestis Karnezis).