Sebastiano Messina, la Repubblica 20/2/2015, 20 febbraio 2015
LUSI - Ci sono sentenze che spiegano l’Italia meglio di cento libri. Come quella con cui il tribunale di Roma ha dato ragione a Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita
LUSI - Ci sono sentenze che spiegano l’Italia meglio di cento libri. Come quella con cui il tribunale di Roma ha dato ragione a Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita. Il Pd non poteva espellerlo, ha stabilito il giudice. Non perché Lusi fosse innocente, per carità: è provato che sottrasse alle casse del partito 25 milioni di euro (e infatti è stato condannato a 8 anni di carcere). No, secondo il giudice è mancata «la preventiva contestazione degli addebiti». Non importa che Lusi avesse già chiesto il patteggiamento. Non importa che si fosse offerto di restituire 5 milioni. Il partito ha sbagliato. Prima di espellerlo doveva convocarlo. Ascoltarlo. E poi, magari, decidere. Quando ci si trova davanti a uno che si è appropriato di 25 milioni di euro, guai a cedere all’impulso di cacciarlo a calci nel sedere: bisogna prima mandargli una raccomandata (con ricevuta di ritorno).