Sergio Luciano, Panorama 19/2/2015, 19 febbraio 2015
IL PRINCIPE DEI «DIRITTI» CONQUISTA LA CINA
Trentacinque anni fa si occupava di Giganti del basket, una rivista sportiva fondata dal padre Bruno, piccolo editore. Trentacinque anni dopo Marco Bogarelli è lui un gigante, non del basket ma del ricco mercato dei diritti sportivi per la tv, 1,2 miliardi di business all’anno solo per il campionato di calcio di serie A italiano, cioè la «magnifica preda» di Rai, Mediaset e Sky. La società di cui è amministratore delegato, la Infront Italy, parte di un gruppo globale dove «pesa» per un terzo del fatturato, si è aggiudicata la commercializzazione dei diritti tv del campionato di serie A fino al 2021 e per il triennio 2015-2018 ha raccolto circa 3,6 miliardi di euro che i club si spartiranno. Pochi giorni fa la stessa Infront è stata ceduta dal fondo britannico Bridgepoint, per 1 miliardo e 50 milioni, al colosso cinese Wanda, un gruppo immobiliare guidato da Wang Jianlin, secondo uomo più ricco della Cina, 40 miliardi di dollari di fatturato.
«Ma noi manager ci siamo impegnati a restare ai nostri posti con un accordo di stabilità fino al 2020» precisa Bogarelli. «Questi sono mestieri» aggiunge sottovoce «nei quali le persone contano». Già perché, a dispetto di diffusi ma errati ragionamenti, non è facile «vendere bene» una merce appetibile per tutti ma accessibile a pochi. Non a caso, nel 2008 (gestione Antonio Matarrese, presidente della Federcalcio), la vittoria di Infront nella gara bandita dalla Lega calcio italiana per il ruolo di advisoring (consigliere) sulla gestione dei diritti tv, fu dovuta a un azzardo. Bogarelli, che dopo le riviste cartacee s’era dedicato a vendere diritti televisivi fondando la società Media Partners, l’aveva venduta nel 2006 a Robert Luis Dreyfuss, magnate francese del settore. Dreyfuss, da lui sollecitato, non si limitò a promettere alla Lega una cifra, ma gliela garantì: «Sì, c’impegnammo a pagare 900 milioni di euro all’anno per cinque anni, quando loro da soli ne avevano fatturati 720. Nessun concorrente alla gara offrì nulla di simile, nemmeno Goldman Sachs» ricorda Bogarelli. Ebbene, Infront totalizzò addirittura 960 milioni all’anno, guadagnandoci.
E al rinnovo è andata oltre: «Abbiamo portato alla Lega 1 miliardo all’anno, pur in piena crisi, e ora nel prossimo triennio saliremo ancora del 20 per cento». «La nostra nuova sfida, con alle spalle Wanda Group» conclude Bogarelli «è quella di coniugare il loro know how nel box office mondiale (sono leader sia in Cina che negli Usa) e nell’immobiliare commerciale con le esigenze del calcio italiano che vuole rifondare gli stadi e anche il loro rapporto con le squadre di club per farne nuovi centri di business. Benissimo: noi sappiamo come si fa». (Sergio Luciano)