Nicla Panciera, La Stampa - TuttoScienze 18/2/2015, 18 febbraio 2015
ASIMOV, SEI SUPERATO: ORA POSSIAMO CURARE CON LA PRECISIONE DEL MILIARDESIMO DI METRO
Il sottomarino miniaturizzato del celebre film «Viaggio Allucinante» parte per una missione nel nanocosmo, dentro il corpo del professor Benes, per rimuovere un embolo al cervello. Cinquant’anni dopo lo scenario non è più fantascienza. Operiamo in ambienti che, come quelli cellulari, hanno le dimensioni del miliardesimo di metro e, grazie ai nanorobot, direzioniamo verso organi e tessuti delle biomolecole dalle strutture molto diverse, alcune costituite da nanopori, nei quali inglobare i farmaci, controllandone la concentrazione, il rilascio e la permanenza in circolo.
«Quella delle nanotecnologie applicate alla medicina è una disciplina recente: sono ancora pochi i farmaci in fase clinica e quelli in uso sono per lo più sostanze antitumorali nanoveicolate e nanomolecole a scopo diagnostico», spiega Massimo Masserini, docente di Biochimica e direttore di NanoMib, il Centro di nanomedicina dell’Università di Milano Bicocca appena inaugurato: riunendo ricercatori da sette dipartimenti, racchiude le competenze necessarie alla realizzazione di nanomateriali e «nanodevices» per uso medico.
Nel mondo l’attività di ricerca è frenetica, come dimostrano i 40mila lavori pubblicati finora. Le applicazioni più promettenti riguardano il trattamento di malattie neoplastiche, infiammatorie e neurodegenerative, oltre che le terapie antivirali e quella genica e la medicina rigenerativa. Solo nel 2014 il mercato legato alla nanomedicina è stato stimato in 14 miliardi di dollari: tutto grazie al vantaggio delle nanotecnologie: agiscono sulla stessa scala dei fenomeni cellulari e questo concede una «grande potenza», impensabile per la farmacologia tradizionale.
Le nanoparticelle vengono infatti ingegnerizzate, a seconda del compito che devono svolgere. Oggi le biomolecole attraversano le barriere biologiche, riparano i tessuti, eseguono pattugliamenti terapeutici e diagnostici come quando intercettano le infezioni e visualizzano i virus. Non c’è più bisogno di scomodare Asimov.