varie, 18 febbraio 2015
DELIRI
«Lotito soffre di delirio di onnipotenza. Prima di lui ne hanno sofferto Mussolini e Craxi. Ora ce l’ha anche lui, vuole fare anche politica» (Maurizio Zamparini).
REALTA’ «I successi non mi hanno dato alla testa, me ne rendo conto quando torno a casa: finché sei in nazionale parli solo di sport, a casa, la chiacchierata con i nonni, i genitori o gli amici è obbligatoria, è lì la vita reale: questi momenti non voglio proprio sprecarli, il contatto con la realtà un campione non dovrebbe perderlo mai» (il fondista Federico Pellegrino, tre vittorie in Coppa nello sprint).
RAP «Spesso gioco alla play station. Ma se c’è la lezione, smetto, so isolarmi, so capire quando è il momento. La musica, invece, mi aiuta a concentrarmi con gli scacchi. Non mi piace quella francese, però, solo rap americano» (Fahim Mohammad, 14 anni, fenomeno degli scacchi).
SOLITARIO «Ho sempre avuto un carattere deciso e riflessivo, forse per il rapporto che hanno avuto i miei genitori, un po’ burrascoso. Per tanti anni hanno litigato in casa, io ero piccolo e mi mettevo già nel mezzo. Questa cosa mi ha responsabilizzato e mi ha fatto diventare un tipo solitario. Ancora adesso mi dicono che non sono solare, che sono chiuso, ma da piccolo ero peggio» (Andrea Dovizioso).
META’ «Ho sempre detto che per metà mi sento italiano, mia madre è di Padova e molti miei parenti vivono li, per me sarebbe un onore» (Franco Vazquez).
LEGGE «Questa è la legge del mondo del lavoro: non capita solo nel calcio che i più bravi, ma a volte anche i più fortunati, trovino un percorso più abbreviato» (Renzo Ulivieri, direttore della scuola allenatori di Coverciano).
CANNONIERE «Ho girato in lungo e in largo l’Italia tra B e LegaPro: Ascoli, Crotone, Cremonese, Trapani e Cittadella prima di tornare alla base. Mi sono fatto le ossa e non mi lamento perché mi piace giocare. Non sono un cannoniere, lavoro molto per aiutare la squadra a salire, nel tempo sono maturato tecnicamente anche se devo migliorare ancora tanto» (l’attaccante del Cesena Milan Djuric).
CASCHI «Impossibile dimenticare lo spettacolo. Dal pullman, quando arrivi al Ferraris, vedi coppie di ragazzi in motorino, uno con il casco della Samp e l’altro con i colori del Genoa. In nessun altro luogo accade una cosa simile. Dovremo onorarlo anche in campo» (l’attaccante della Samp Eder).