VARIE 17/2/2015, 17 febbraio 2015
APPUNTI PER GAZZETTA - RAFFRONTO TRA STRAUSS-KAHN E BERLUSCONI
REPUBBLICA.IT
Potrebbe risolversi in un nulla di fatto il processo - scandalo nei confronti Dominque Strauss-Kahn. L’accusa della procura di Lille ha ufficialmente chiesto il proscioglimento dell’ex direttore del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), accusato di sfruttamento delle prostituzione. Strauss-Kahn, 65 anni, è già stato scagionato dalle accuse di stupro a New York, che travolsero nel 2011 la sua carriera.
Ad alleggerire la posizione giudiziaria di Strauss-Khan è stata la rinuncia a proseguire l’azione legale da parte di due prostitute, inizialmente parti civili nel processo. Gli avvocati delle donne hanno ammesso di non avere sufficienti elementi per vincere la causa e di aver quindi deciso di ritirarsi. L’ex direttore dell’Fmi ha più volte negato "attività selvagge", sostenendo che i festini a cui ha partecipato sono stati pochi e rari e ha ribadito che non sapeva che le donne coinvolte fossero prostitute.
Nel processo, Strauss-Kahn rischia fino a 10 anni di prigione e 1,5 milioni di euro di multa "sfruttamento aggravato della prostituzione". Il 65enne ex ministro socialista, tra i favoriti per la corsa all’Eliseo del 2012 prima che gli scandali lo travolgessero, è accusato di essere il principale promotore e beneficiario di un giro di squillo d’alto bordo impegnate in serate libertine tra Francia e Stati Uniti. Insieme a lui sono imputati in 12, tra cui imprenditori, avvocati, poliziotti e albergatori.
Bisset, signora Strauss-Kahn sul set di Abel Ferrara
Dsk era visto come il favorito per la successione a Nicolas Sarkozy, tre anni fa, fino all’accusa di violenza sessuale sporta nei suoi confronti da una cameriera del Sofitel a New York. Da allora, è stato un crescendo, con tanto di libri e film che hanno scandagliato la sua vita, dipingendolo come una bestia assetata di sesso. Lo stesso Strauss-Kahn aveva annunciato querele nei confronti di Abel Ferrara, regista del film "Welcome to New York", incentrato sulle sue vicende erotiche. Tre anni fa, l’ennesimo scandalo con l’incriminazione con l’accusa di aver procacciato prostitute per i festini che si tenevano al Carlton Hotel di Lille. La sua difesa ha sempre sostenuto che non sapesse che si trattava di squillo, una linea respinta dai giudici convinti che fosse a conoscenza delle condizioni, a maggior ragione perchè le serate erano organizzate principalmente per lui, il "re della festa".
BERLUSCONI - PARTE IL RUBY TER
Nuove perquisizioni per il caso Ruby ter, terzo filone di indagine aperto sulle serate ad Arcore ed emanazione del cosiddetto ’caso Ruby’, nato con 45 indagati (tra cui l’ex premier Silvio Berlusconi). I magistrati hanno anche interrogato Giuseppe Spinelli, il ragioniere dell’ex Cavaliere che è sentito in qualità di ’persona informata sui fatti’: a lui, secondo l’accusa, venivano delegati tutti i pagamenti delle ragazze che partecipavano alle serate a casa di Berlusconi. Berlusconi, peraltro, starebbe continuando a retribuire le ragazze: in particolare, gli investigatori hanno scoperto acquisizioni di immobili sospette da parte di alcune ragazze con alto tenore di vita rispetto ai redditi da loro dichiarati.
Su ordine della Procura di Milano la sezione di polizia giudiziaria ha perquisito la casa di Karima El Marough (in arte Ruby) a Genova e ha sequestrato il cellulare e un pc della ragazza; gli uffici del suo ex avvocato, Luca Giuliante, e le abitazioni di una ventina di ’olgettine’, tra cui Barbara Guerra che abita in una villa da un milione di euro e che si è opposta finché ha potuto alla perquisizione, Lisney Barizonte, Iris Berardi, Roberta Bonasia, le gemelle Concetta ed Eleonora De Vivo, Aris Espinosa, Barbara Faggioli, Manuela e Marianna Ferrera, Maria Esther Garcia Polanco, Miriam Loddo, Raissa Skorkina, Alessandra Sorcinelli, Elisa Toti, Ioana Visan. Destinatarie del provvedimento sono le ragazze accusate di corruzione in atti giudiziari.
L’intenzione dei due magistrati - Tiziana Siciliano e Luca Gaglio - è chiudere l’inchiesta entro poche settimane. Queste perquisizioni - relative a nuovi elementi investigativi, tra cui recenti movimentazioni di denaro sui conti correnti - sembrerebbero essere l’ultimo atto ufficiale di indagine. I due pm devono accertare se le ragazze, che erano state sentite come testimoni nel processo per prostituzione minorile a carico di Berlusconi, abbiano ricevuto denaro per dichiarare il falso in aula. Nelle abitazioni è stato sequestrato materiale informatico (file e pc). Secondo l’ipotesi dell’accusa, le giovani avrebbero ricevuto una sorta di stipendio da 2mila 500 euro al mese dal leader di Forza Italia. Berlusconi, in particolare, è "gravemente" indiziato del reato di "corruzione in atti giudiziari" per aver pagato il silenzio non solo delle ragazze chiamate a testimoniare sulle serate ad Arcore, ma anche e soprattutto di Ruby alla quale - questa è l’ipotesi - avrebbe promesso "un ingente compenso se avesse taciuto o fatto la pazza".
L’inchiesta ’Ruby ter’ è stata aperta un anno fa dopo il deposito delle motivazioni delle sentenze di primo grado sul caso Ruby (a carico del solo Berlusconi) e sul ’Ruby bis’ (a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti). Nell’indagine - con al centro i reati di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza - sono indagate più di una quarantina di persone, tra cui lo stesso ex premier, i suoi storici
avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, Ruby e molte delle ragazze che hanno preso parte ai presunti festini a luci rosse. Al centro dell’indagine anche l’"anomalo" e "irrituale" interrogatorio di Ruby, che nella notte fra il 6 e il 7 ottobre 2010, per oltre otto ore, nello studio dell’avvocato Giuliante, davanti anche a Lele Mora e al suo attuale compagno Luca Risso, raccontò quel che tre mesi prima aveva detto agli inquirenti sulle feste a casa di Berlusconi.
PG RICORRE CONTRO ASSOLUZIONE
29/1/2014
MESSAGGERO.IT
Il sostituto procuratore generale di Milano Piero De Petris ha presentato il ricorso con cui chiede alla Cassazione di annullare la sentenza con cui i giudici di secondo grado lo scorso luglio hanno assolto Silvio Berlusconi per il caso Ruby.
Il ricorso, circa 60 pagine, è stato depositato questa mattina nella cancelleria centrale penale della Corte d’Appello.
Caso Ruby, pg a Cassazione: «Annullare sentenza assoluzione per Berlusconi»
PLAY FOTO Silvio Berlusconi assolto in appello al processo Ruby
Il sostituto procuratore generale di Milano Piero De Petris ha presentato il ricorso con cui chiede alla Cassazione di annullare la sentenza con cui i giudici di secondo grado lo scorso luglio hanno assolto Silvio Berlusconi per il caso Ruby.
Il ricorso, circa 60 pagine, è stato depositato questa mattina nella cancelleria centrale penale della Corte d’Appello.
FOTO 9 di 15
Milano, Ruby in aula come teste per la difesa di Berlusconi
L’assoluzione. Il leader di FI è accusato di concussione e prostituzione minorile e nel giugno 2013 era stato condannato dal Tribunale a 7 anni di carcere. Lo scorso 18 luglio, la seconda sezione penale della Corte d’Appello di Milano, presieduta da Enrico Tranfa (il giudice che poi ha lasciato la magistratura, perchè in disaccordo con gli altri due componenti del collegio), ha assolto Berlusconi dando per certo che Ruby si sia prostituita ad Arcore, durante le serate in cui è andato in scena il «Bunga-Bunga», e che tra lei e il padrone di casa ci siano stati «atti di natura sessuale retribuiti», ma ritenendo però che non sia stato provato che l’ex premier conoscesse la vera età della ragazza, che ai tempi aveva 17 anni.
Rivelazioni compromettenti. Per la Corte, inoltre, non è stato provato nemmeno che l’allora presidente del Consiglio, «preoccupato» del rischio di «rivelazioni compromettenti» sui presunti festini a luci rosse, quando telefonò alla Questura di Milano per ottenere il rilascio della giovane marocchina abbia minacciato o intimidito i funzionari di polizia che si occuparono del caso. Il sostituto procuratore generale Piero De Petris, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto, invece, la conferma della condanna a sette anni di carcere per l’ex capo del Governo in quanto, stando alla sua ricostruzione, il leader di FI avrebbe fatto pressioni sui funzionari di polizia, al punto da «ordinare» loro con una «minaccia implicita» la consegna della giovane marocchina al «consigliere ministeriale regionale presso la Presidenza del Consiglio» Nicole Minetti.
Le intimidazioni. Un comportamento, come lo aveva definito il pg in aula, «fortemente intimidatorio» che avrebbe dimostrato la «piena consapevolezza» dell’ex premier della «minore età» della ragazza e del «pericolo che poteva rappresentare». E ciò perchè, secondo il pg, «è certa la sua attività di prostituzione» ad Arcore e molti sono gli elementi emersi dalle carte processuali che avrebbero provato che la giovane ha avuto rapporti sessuali con Berlusconi.
Nuova udienza. Ora, depositato il ricorso della Procura Generale, la parola passa alla Cassazione che dovrà fissare un’udienza.