Varie, 17 febbraio 2015
Nutella per Sette - È morto Michele Ferrero, inventore, tra le altre cose, della Nutella. La Nutella nasce nello stabilimento Ferrero di Alba (Cuneo) il 20 aprile 1964
Nutella per Sette - È morto Michele Ferrero, inventore, tra le altre cose, della Nutella. La Nutella nasce nello stabilimento Ferrero di Alba (Cuneo) il 20 aprile 1964. All’origine c’è il giandujot, un dolce povero ideato da Pietro Ferrero con scarti di cacao e nocciole tritate. Nel 1946 la vendita del primo lotto da 300 chili di “Pasta Giandujot”, in blocchi da tagliare a fette che poi si spalmavano sul pane. Nel 1951 nasce la “Supercrema Giandujot”, in grandi barattoli, per superare l’inconveniente dei blocchi di “Pasta Giandujot” che si scioglievano in estate. Nel 1963 Michele Ferrero, figlio di Pietro, decide di rinnovare la Supercrema con l’intenzione di commercializzarla in tutta Europa. Si pensa alla parola “nut” (“nocciola”). Si crea il nome “Nutella”. «Conosco gente che storce il naso davanti a un pezzo di gorgonzola, ma non l’ho mai visto fare a nessuno col cioccolato» (Pietro Ferrero). Il marchio, disegnato da Carmelo Cremonesi dello Studio Stile di Gianni Rossetti, dalla caratteristica “n” nera, con le altre lettere in rosso, è rimasto immutato per quarant’anni e si abbina all’immagine della fetta di pane spalmata di crema, con il coltello, il latte e le nocciole in primo piano. Il primo contenitore della Nutella era un bicchiere di vetro colorato a otto facce che, una volta svuotato, poteva essere utilizzato in casa. A breve seguì il caratteristico barattolo con il tappo bianco in plastica. Se ne vendono 365mila tonnellate l’anno. Tedeschi e francesi in un anno ne consumano circa un chilo a testa. La regione italiana dove se ne mangia di più è la Campania. Viene prodotta in 11 stabilimenti in 97 nazioni; i vasetti venduti in un anno, messi in fila, farebbero 1,7 volte il giro della Terra e peserebbero quanto l’Empire State Building. La pagina Facebook ha più di 30 milioni di amici e solo il profilo italiano su Twitter ha 149mila follower. La compra l’83% delle famiglie italiane. Le nocciole sono acquistate principalmente dalla Turchia, l’olio di palma dalla Malaysia, dalla Papua Nuova Guinea e dal Brasile; il cacao da Costa d’Avorio, Ghana, Nigeria e Ecuador; lo zucchero soprattutto in Europa; gli aromi di vaniglia dagli Usa e in Europa. Contiene: olio di palma, nocciole (13%), cacao magro, latte scremato in polvere (5%), siero di latte in polvere, emulsionante, leticina (soia), aromi. La quota che la Nutella detiene nel mercato delle creme spalmabili al cioccolato in Italia e in Europa è dell’80-90%. Nutella è un business che vale 1,7 miliardi, il 20% degli 8,1 miliardi del fatturato di Ferrero International (quarto gruppo dolciario nel mondo). Il francobollo da 70 centesimi emesso l’anno scorso dalle Poste per celebrare i 50 anni della Nutella. Quattro anni fa il tribunale di Francoforte intimò alla Ferrero di cambiare l’etichetta della Nutella perché ingannevole: secondo la corte federale l’etichetta sottostimava il contenuto dei grassi. Ferrero, pur dissenziente, decise volontariamente di cambiarla. Tre anni fa invece un tribunale americano condannò Ferrero Usa a pagare un risarcimento di oltre 3 milioni di dollari per una pubblicità ingannevole: descriveva la Nutella come un prodotto «nutriente» e «salutare». Dopo la sentenza Ferrero cambiò la campagna marketing negli Usa e specificò in etichetta i livelli di grassi e zuccheri. Nello stesso periodo in Francia, il parlamento aveva elaborato un emendamento “anti-Nutella”, parte di una campagna contro l’olio di palma, essenziale per la consistenza della crema di gianduia (l’emendamento venne bocciato). «Sbafatio Nutellae omnia divisa est in partes tres. Unum: Sbafatio Normalis (in prima colatione cum supervisione mammarum). Duum: Sbafatio Peccaminosa atque Clandestina (in absentiam mammarum quae uscitae sunt ad spesam faciendam). Trium: Sbafatio Hitchcock (quando mamma praesens in alterum locum in casa, et habet suos cazzos faciendos, sed ab uno momento ad alterum retornare potest in cucina)» (Nutella Nutellae, Riccardo Cassini). «Sempre rigorosamente sul pane. Dal cucchiaio mi disgusta. Sono contraria a ogni variazione su brioches o biscotti. Davanti alla Nutella me ne frego delle diete. E dalla mia colazione non me la toglie nessuno» (Martina Colombari). «Quando dovevo dimagrire prendevo il Weetabix, ma di nascosto lo spalmavo di Nutella» (Alberto Tomba). «Gli uomini veri sono da cacao, i bambini mai cresciuti da Nutella» (Enrico Bertolino). Il ministro Federica Guidi intorno all’una di notte è solita mangiare Nutella spalmata sui crackers. Antonio Catricalà s’innervosice quando apre il barattolo e si accorge che la colf ci è arrivata prima di lui. «L’ideologia intorno alla Nutella mi rovinava il gusto di mangiarla» (Pierluigi Battista). «Se la cioccolata svizzera è di destra, la Nutella è di sinistra» (canta Giorgio Gaber in Destra/Sinistra). «Invece di drogarti, che vai al creatore, fatti di Nutella ogni due ore» (Ivan Graziani). Un paio d’anni fa gli studenti della Columbia University presero a rubare dalle credenze della mensa ingenti quantità di Nutella. Disse uno dei responsabili della mensa: «Abbiamo iniziato a servirla tutti i giorni, ma i ragazzi la mangiano in quantità industriali, la rubano: la mettono nella tazze del caffè, nei barattoli e poi se la portano nei dormitori per uno spuntino notturno». Ne sparivano 45 chili al giorno, quasi cinquemila dollari a settimana: «Già dobbiamo spendere 50mila dollari all’anno per far fronte ai furti di coltelli, forchette e altri oggetti dalle mense. Ci mancava il boom dei furti della Nutella». «Il profumo arriva dritto al cervello. La prima cucchiaiata è profonda, peccaminosa, ma rapida. La crema va subito ad impastare sulle labbra, poi sale sulla lingua, finisce in fondo al palato, tra i denti. È soltanto l’inizio» (Gigi Padovani, Nutella. Un mito italiano).