Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  febbraio 14 Sabato calendario

ZUPPA DI PORRO

Cari commensali di questa zuppa, ogni giorno mi arrivano lettere. Spesso sono interessanti, talvolta sono farlocche. Non sempre posso occuparmi delle tante denunce e appelli che si ricevono. Scrivere ad un giornale serve. Eccome. È un contatto, anche se indiretto, con la realtà e con i nostri lettori. Un pizzico di ciò che ci scrivete resta nella nostra pentola. Ieri ho ricevuto questa mail. E secondo me vale cento articoli dei cento migliori giornalisti su piazza. Ve la voglio proporre, sperando che chi ci governa e soprattutto che ci amministra, ogni tanto si metta nei panni di chi paga loro lo stipendio. Si tratta di un urlo, soffocato solo dalla buona educazione di chi lo emette.
«Caro Nicola, Sono R. un tuo fedele lettore ed ascoltatore (ti seguo sempre anche su Virus). Ho una preghiera da farti, anche se devo darti atto che già te ne occupi in modo attento. Capisco anche che devi fare molta attenzione, altrimenti, se tiri troppo la corda, tagliano i viveri anche a te, ma io vorrei che tu potessi prendere di petto il problema che costantemente riempie la bocca di tutti, ovvero quello dell’evasione “o presunta tale”: tu credi veramente che i numeri che danno sull’evasione fiscale siano veri? Io sono convinto che siano tutte balle e che la realtà sia completamente diversa. Ti racconto brevemente una mia vicenda personale. Io ho avuto nel 2010 cartelle per qualche milione di euro, blocco dei conti e fallimento delle mie aziende. Ho presentato ricorso e, ad oggi, ho vinto il primo ed il secondo grado di giudizio con formula piena. Ora ho il problema che, visto l’evolversi della situazione, non ho più disponibilità finanziarie per sostenere un eventuale ricorso in Cassazione da parte dell’Agenzia delle entrate che spero non ci sarà, anche se comunque è molto probabile. Io ti chiedo di interessarti di questo problema, non il mio personale, (perché non credo che convenga nemmeno a me in questa fase perché significherebbe comunque andare a stuzzicare l’ente ed io ho come unica speranza che loro visti i primi due gradi abbandonino) ma bensì per tutti quelli che, come me, sono presi per sfinimento da parte di uno Stato piranha, che ammazza alcuni figli per farne vivere altri, magari quelli che, per tutta la vita, non hanno fatto altro che vivere sotto le ali dello stesso boia. Penso che uno stato, solo perché è governato da incapaci, collusi, con un sistema che abbisogna di giustificazioni false per spiegare al popolo pecora perché le cose non funzionano, non debba essere subìto, ma smascherato e sbugiardato anche nelle sue massime espressioni istituzionali. Quindi ti prego, in nome del liberismo di cui anche tu sei convinto sostenitore, ma ancor più in nome di una giustizia vera (non quella dei palazzi e dei burocrati) di batterti affinché sia di Cesare solo quel che di Cesare veramente è. Sono a tua disposizione per qualsiasi chiarimento tu voglia. Grazie». Ecco, c’è qualcosa da aggiungere? Qualsiasi chiosa a questa dignitosa protesta sarebbe fuori luogo.
Oggi la zuppa finisce qui.
P.S. Il governo sull’onda della solita minestrina conformista si accinge ad approvare una riforma del falso in bilancio che moltiplicherà per cento i casi come quelli di R. E tutti i benpensanti oggi ad applaudire.