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 2015  febbraio 15 Domenica calendario

LOTITO, QUANDO PREVITI ORDINÒ: “FAI GIOCARE MI FIJO” E LUI ESEGUÌ

C’è un’altra registrazione di una telefonata, prima di quella resa pubblica dal dg dell’Ischia Iodice, che racconta il personaggio Lotito. È un’intercettazione della Procura di Roma del 2006, nell’ambito dell’indagine sul gruppo ultras Irriducibili, in cui l’avvocato Previti – ex legale di Berlusconi dai tempi della villa di Arcore, poi ministro della Difesa fino alla condanna in via definitiva nel 2006 per Imi-Sir e nel 2007 per il Lodo Mondadori, e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici – lo attacca pesantemente. Perché il patron della Lazio non fa giocare suo figlio Umberto nelle giovanili biancazzurre. “Claudio, io so’ stato sempre ’na persona perbene, ma che mi fijo venga discriminato e trattato a carci in culo da gentarella da quattro sordi che hai messo a rappresentà ’a gloriosa maglia biancoceleste, io questo non te lo consento proprio, io faccio un casino – dice Previti –. Ma stiamo scherzando? Mio figlio viene mortificato da un anno, e io mi sono rotto il cazzo, nel vero senso della parola”.
LE TELEFONATE, LE PISTOLE E I “RAPPORTI GIUSTI”
Lotito abbozza, si scusa. E l’anno dopo a soli 17 anni il figlio di Previti è inserito nella lista Champions della Lazio, come terzo portiere. Se di Umberto si perdono le tracce, la telefonata esemplifica i rapporti di Lotito con certa politica e imprenditoria romana: da Andreotti a Previti, fino al matrimonio con Cristina Mezzaroma, figlia del noto costruttore. La scalata di Lotito, titolare di un’impresa di pulizie, è irresistibile. Da quella famosa foto dell’imprenditore con la pistola arrestato nel 1992, fino all’acquisto della Lazio, avvenuto nel 2004 e ammortato l’anno successivo grazie alla legge ad personam che gli consente di spalmare 157 milioni di debiti con il fisco in 23 anni. In mezzo, sempre la politica. “Lotito è uomo per tutte le stagioni – racconta Guido Paglia, ex responsabile comunicazione Ciro e Lazio –, dalla fondamentale amicizia con Di Stefano (ex Ccd, Udc e ora Pd), alle commesse per le sue imprese di pulizia ottenute alla Regione Lazio con Storace”. Da destra a sinistra – “spregiudicato politicamente”, lo definisce Paglia – Lotito acquista la Salernitana con l’avvallo del sindaco De Luca (Pd), grande cerimoniere nel 2011 del suo insediamento. Ma poi nel 2013 per l’agognato salto in politica, sempre a Salerno cerca un seggio al Senato nel Pdl, tramite gli uffici del cugino della moglie, sposato con la Carfagna.
E poi di nuovo a sinistra se, come scrive Dagospia, c’è il suo zampino in accordo col deputato Boccia (Pd) dietro la cordata che ha acquistato il Bari. “Perché il salto in politica – racconta Paglia – è la sua ossessione, e il calcio è il mezzo. Per questo si è buttato nel pallone, e da subito si è interessato a Tavecchio e ai Dilettanti. Perché lì c’è la base per un possibile consenso elettorale” . E così tra una lieve squalifica per Calciopoli, le inchieste per bancarotta a Salerno e la recente condanna in via definitiva per omessa alienazione di partecipazioni societarie al momento dell’acquisto della Lazio (prescritto l’aggiotaggio), l’inarrestabile scalata del “re degli appalti” rischia ora di infrangersi a causa della telefonata a Iodice. Dieci anni dopo quella con Previti.
“L’AUDIO RUBATO? VOGLIO TUTELARMI IN OGNI SEDE”
La grande stampa sembra infatti avere improvvisamente scoperto il potere di Infront, l’advisor per i diritti tv che controlla il calcio, e quello del consigliere federale e multi-propietario, che di Infront è uomo di fiducia avendo orchestrato la rielezione in Lega di Beretta (quello che “conta zero”, perché lo controlla lui). Per questo Lotito non ci sta, e attacca duramente: “Ho dato mandato ai miei legali di tutelare la mia persona e la mia posizione istituzionale in sede giudiziaria, sia penale che civile, intendendo così reagire a una manovra subdola ed accertare la responsabilità del signor Iodice e di tutti coloro che hanno utilizzato, o diffuso, un colloquio telefonico abusivamente registrato”.
Se la Procura federale decidesse infatti d’aprire un fascicolo, Lotito rischierebbe la decadenza immediata da tutti i ruoli federali: e addio trampolino di lancio per la politica.
Twitter: @ellepuntopi
Luca Pisapia, il Fatto Quotidiano 15/2/2015