Claudio Plazzotta, ItaliaOggi 14/2/2015, 14 febbraio 2015
CAIRO, UTILI A 23,8 MLN (+25,1%)
Con gli 0,27 euro ad azione che distribuirà per l’esercizio 2014, Urbano Cairo potrà sedersi su un tesoretto di 100 milioni di euro tondi tondi incassati personalmente di soli dividendi negli ultimi sette anni (dal 2008 al 2014) grazie alle sue 57.088.835 azioni di Cairo communication. Nello stesso periodo di tempo ha speso circa 40 mln di euro per la squadra di calcio del Torino, di cui è presidente e azionista di controllo. E per il resto, insomma, gli è rimasto di sicuro il necessario per andare a fare la spesa senza preoccupazioni, tenuto conto che ha pure una retribuzione annua di circa un milione di euro per gli incarichi in Cairo communication.
Fatti i conti in tasca all’imprenditore-editore, è però interessante verificare come l’esercizio 2014 rappresenti un vero punto di svolta per i business del gruppo Cairo.
La7, in pochi mesi di cura dopo averla rilevata da Telecom Italia media, è diventata una attività piuttosto profittevole: aveva un mol negativo per 66 milioni di euro nel 2012, era sempre in rosso per 25,4 mln nel 2013 («e le cose sarebbero andate molto peggio senza gli otto mesi di nostra pertinenza, essendo subentrati a maggio 2013», dice Cairo), ma nel 2014 il margine operativo lordo è già positivo a nove milioni, «grazie a una revisione sostanziale dei costi».
Non solo: sui 23,8 milioni di utili 2014 di tutto il gruppo Cairo (+25,1% sul 2013), già più della metà, 13,050 mln per la precisione, arriva dalla gestione corrente di La7. Senza aver toccato gli 88 milioni di euro di dote che Telecom Italia Media aveva donato a Cairo al momento della cessione per raddrizzare la barca La7.
«Quegli 88 milioni», sottolinea Cairo, «da fine aprile non saranno più vincolati a La7 come da patti con Telecom Italia media, ma sono comunque già compresi nei 124 milioni di euro di posizione finanziaria netta con cui il gruppo Cairo communication chiude il 2014». Dal 31 dicembre 2013, quando era a quota 173 mln di euro, la posizione finanziaria netta è peggiorata di quasi 49 milioni, «e ci sono sostanzialmente tre motivi: l’investimento di 31,6 mln di Cairo network per l’acquisto dei diritti d’uso delle frequenze televisive», commenta Cairo, «e poi la distribuzione di 21,2 mln di dividendi deliberati dalla assemblea degli azionisti del 29 aprile 2014 e, infine, una mutata politica sul capitale circolante. Appena siamo entrati come soci di controllo di La7 dovevamo capire come funzionava il business, se le fatture da pagare erano giustificate o meno. E, quindi, c’è stato un rallentamento dei pagamenti. Una volta compreso il tutto, c’è stata una accelerazione, e le partite a debito sono state saldate più rapidamente».
Se nel comparto tv di La7 e La7d, come detto, il mol (nove milioni) e l’ebit (6,2 mln) sono già ampiamente positivi, le cose vanno ancora meglio nel settore editoriale periodici, da molti considerato, erroneamente, un business maturo. Le testate di Cairo editore (che controlla il 25% di quota del comparto settimanali) assicurano un mol di 13,8 milioni di euro (+11,3% sul 2013) e un ebit di 12,5 mln (+13,2%), con ricavi diffusionali di 73,4 mln appena sotto (-1,8%) la performance 2013.
Quanto, infine, alla attività di concessionaria, qui i margini si riducono un po’: il mol si dimezza dai 10,6 mln del 2013 ai 5,3 mln del 2014, con una raccolta pubblicitaria lorda per La7 e La7d di 152,9 mln (-2,9%).
I ricavi consolidati 2014 del gruppo Cairo communication si attestano a 277,6 mln, giù del 2,5% rispetto al 2013. E nel 2015 l’impegno è quello «di sviluppare i tradizionali settori dell’editoria periodica e della raccolta pubblicitaria, dove si considera realizzabile l’obiettivo di continuare a conseguire risultati gestionali positivi», mentre nel comparto televisivo si devono «consolidare i risultati degli interventi di razionalizzazione e riduzione di costi realizzati nel 2013 e nel 2014».
Claudio Plazzotta, ItaliaOggi 14/2/2015