Francesco Maesano, La Stampa 14/2/2015, 14 febbraio 2015
M5S, SCONTRO SUL BILANCIO LA EX MUCCI: MINACCIATA
Qualcuno, dai banchi del Pd, chiede che s’abbassi il vociare costante dell’aula. Dall’altra parte dell’emiciclo, lasciato vuoto dalle opposizioni, s’è alzata Mara Mucci, ex del M5S. Nella mattinata di ieri il blog di Grillo con lei ha usato la mano pesante, quella che non perdona chi ha voltato le spalle al Movimento, pubblicando un dialogo intercettato con Mariano Rabino di Scelta Civica.
Lui le propone di accasarsi con gli altri nove colleghi di Alternativa Libera nel gruppo di Scelta Civica. Lei gli risponde che insomma, non so, vediamo. Un parlamentare del M5S ascolta, registra e manda tutto a Milano, al quartier generale della Casaleggio Associati, che riceve, confeziona e pubblica. La prova, per il M5S, che i dieci transfughi si sono venduti per un piatto di lenticchie da 50mila euro.
In aula Mara Mucci trema e quasi non riesce a parlare. Interviene su un emendamento alla riforma costituzionale ma vira subito sul M5S. La presidente Boldrini le chiude il microfono perché è andata fuori tema e lei ci riprova chiedendo la parola su un altro emendamento. Questa volta riesce a parlare per un minuto. «Cari Cinque stelle, non minerete la nostra integrità. Mi date della venduta perché parlavo con un deputato di un altro gruppo a proposito del nostro ufficio legislativo. Non parlate di trasparenza voi che incassate dallo Stato sei milioni di euro l’anno e non avete mai pubblicato il bilancio».
Il bilancio, diceva la Mucci, e allora eccolo. Stando al conto economico previsionale del 2014 per la sola comunicazione, che come da statuto del M5S è demandata alla Casaleggio Associati, i Cinque stelle alla Camera spendono 1.236.750 euro. Un milione secco per i dipendenti della comunicazione, 150mila euro per «consulenze giornalistiche» e il resto per beni e servizi.
Alla fine dell’intervento qualche parlamentare di Scelta Civica si avvicina per confortarla. Arriva anche Rabino: «Ci dispiace molto, a tutti noi», le sussurra. Poi guarda torvo verso Carlo Sibilia: «Con voi abbiamo chiuso», gli fa, agitando le mani in orizzontale per chiarire meglio il concetto. Era il solo Cinque Stelle in aula ad ascoltarla, l’unico rimasto a fare da sentinella tra i banchi del Movimento. Gli altri erano alla conferenza stampa contro le riforme convocata in solitaria per differenziarsi dalle altre opposizioni, che invece non hanno avuto problemi a farsi fotografare tutte assieme, da Scotto a Rampelli.
Dopo l’intervento Mara Mucci fugge via dal Palazzo. Arriva fino all’Altare della Patria e lì, finalmente, si sfoga: «È gente che viene dall’abisso – dice parlando dei suoi ex-colleghi – c’è della malattia mentale. Magari sono sempre stati così ma io non me n’ero accorta prima di vedere le cose dal di dentro. Ora mi arrivano minacce di ogni tipo, ho paura a girare da sola ma sa che le dico? Mi facciano quello che vogliono, io non ho fatto niente di male. Sbattono i faldoni sui banchi, parlano di onestà e poi usano la macchina del fango. Che senso ha tutto questo?».
Twitter@unodelosBuendia
Francesco Maesano, La Stampa 14/2/2015