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 2015  febbraio 16 Lunedì calendario

L’isis minaccia l’Italia • Preso l’attentatore di Copenaghen • Alba rende omaggio a Michele Ferrero • Emma Bonino parla del suo tumore • I lidi italiani stanno sparendo • I tre ragazzi del Volo hanno vinto Sanremo Libia Un video dell’Isis partito dalla Libia mostra i terroristi sgozzare 21 giovani lavoratori egiziani copti rapiti nei mesi scorsi

L’isis minaccia l’Italia • Preso l’attentatore di Copenaghen • Alba rende omaggio a Michele Ferrero • Emma Bonino parla del suo tumore • I lidi italiani stanno sparendo • I tre ragazzi del Volo hanno vinto Sanremo Libia Un video dell’Isis partito dalla Libia mostra i terroristi sgozzare 21 giovani lavoratori egiziani copti rapiti nei mesi scorsi. Le vittime, allineate sulla battigia davanti a una telecamera, indossavano tute arancioni. Un capo, dopo aver detto: «Ci avete visti in Siria, ma noi adesso siamo qui, a Sud di Roma», ha dato l’ordine, decine di miliziani hanno eseguito. Poi: «Avete buttato il corpo di Bin Laden in mare, mischieremo il suo sangue con il vostro. La salvezza per voi è un miraggio: ci combattete tutti insieme? E noi, insieme, vi prenderemo di mira». Al Sisi è pronto a mobilitare i riservisti. Anche soccorrere i migranti è diventato molto pericoloso, come ha scoperto ieri una motovedetta della Guardia Costiera italiana giunta a cinquanta miglia dalle coste libiche per farlo: accostata da un barchino con quattro scafisti armati di kalashnikov, dopo aver preso a bordo i migranti è stata costretta a restituire il barcone e ad allontanarsi. Ieri sera, a bordo di un catamarano commerciale rapido e capiente noleggiato a Malta dal governo, la Farnesina ha riportato a casa gli impiegati e i diplomatici dell’ambasciata di Tripoli; e con loro tutti i connazionali che hanno risposto all’ennesimo «pressante invito» a lasciare il Paese, divenuto troppo pericoloso. L’ambasciata italiana era l’ultima rimasta aperta tra quelle delle grandi democrazie occidentali, e sarebbe stata un bersaglio simbolico perfetto per gli islamisti. Per questo i Servizi hanno consigliato di chiudere, e subito. Con il personale diplomatico sono partite decine di tecnici italiani. Anche l’Eni, nonostante i pozzi attivi e a pieno servizio, ha ridotto a zero la presenza di personale italiano sulla terraferma. Il ministro Gentiloni dice che c’è la disponibilità italiana a «combattere il terrorismo nel quadro di una missione Onu», Renzi: «La priorità è sostenere e raddoppiare gli sforzi dell’Onu in senso politico e diplomatico». Per il ministro Pinotti l’Italia è pronta a contribuire con oltre cinquemila uomini e a guidare una coalizione di Paesi europei e nordafricani. Berlusconi offre un appoggio al governo in un’eventuale azione militare, opzione da «prendere in seria considerazione». Copenaghen Alle 15,33 di sabato Omar Abdel Hamid el-Hussein, 22enne danese di origini arabe, a Copenaghen aveva fatto fuoco su un convegno sulla libertà di espressione in memoria di “Charlie Hebdo”, uccidendo il regista Finn Norgaard e ferendo tre poliziotti. L’obbiettivo era il vignettista svedese Lars Vilks. Mentre si organizzava la caccia all’uomo, Hamid el-Hussein è tornato a colpire uccidendo Dan Uzen, 37 anni, che si stava occupando dell’accoglienza al Bar Mitzvah nella più grande sinagoga di Copenaghen. Alla fine Omar Abdel Hamid el-Hussein è stato ucciso dalla polizia nel suo quartiere, il multietnico Nørrebro. Dopo gli attentati aveva preso un taxi per tornare a casa, dove si era fermato 18 minuti, per poi continuare la fuga. Era uscito dal carcere da due settimane, dopo aver scontato una condanna per un’aggressione su un treno, nell’autunno del 2013. Ma la polizia lo stava già cercando per le azioni di una gang che terrorizzava la Danimarca. Ferrero La salma di Michele Ferrero, morto sabato a Montecarlo, arriverà oggi ad Alba. Domani, dalle 8 alle 20, verrà allestita la camera ardente nello stabilimento per consentire ai dipendenti e a tutta la popolazione di rendergli omaggio. I funerali saranno celebrati mercoledì alle 11, nella cattedrale San Lorenzo. La messa sarà officiata da monsignor Giacomo Lanzetti, vescovo della diocesi di Alba. Per quel giorno, il sindaco ha dichiarato il lutto cittadino: «Mercoledì inviteremo i negozi a tenere le serrande abbassate. Le scuole saranno aperte e potranno partecipare con un minuto di silenzio». Ci saranno anche quattro maxischermi nelle principali piazze, per consentire a tutti di prendere parte alle esequie. Le bandiere sono già scese a mezz’asta. Bonino Emma Bonino, quando ha annunciato di avere un tumore al polmone sinistro, ha ricevuto «moltissimi sms, molte telefonate. Ho risposto a tutti: grazie, ora vedete di trovare il modo di fare una legge per il fine vita che ci eviti l’umiliazione di andare in Svizzera per poter vivere liberi fino alla fine. Beh, nessuna replica, come se li avessi sterminati tutti con una Colt 45 o con il Ddt» (Casadio e Cresto-Dina, Rep). Spiagge Dai primi anni nel Dopoguerra, su 8.300 chilometri di fascia costiera il 42%, cioè poco meno della metà, è soggetto a fenomeni di erosione. Nella sola Emilia Romagna è a rischio il 24% delle spiagge. Tra il 1999 e il 2007 i lidi italiani hanno ceduto al mare 16 chilometri quadrati. Il bilancio tra avanzamento e arretramento dei litorali è negativo. La differenza tra la superficie delle spiagge nel 1999 (122,2 km quadrati) e nel 2007 (121,6 km quadrati) ha evidenziato che altri 600mila metri quadrati sono andati perduti: circa 75mila l’anno. Come 10 campi da calcio (Geluardi, Sta). Festival Il Festival di Sanremo è stato vinto con il 56% delle preferenze dal trio Il volo, composto da due tenori e un baritono molto giovani. Si chiamano Gianluca Ginoble, Piero Barone e Ignazio Boschetto. Ai critici non sono piaciuti più di tanto e qualcuno li ha paragonati a Qui, Quo e Qua. Alla conferenza stampa finale Gianluca Ginoble era un po’ offeso dai commenti: «Se siamo arrivati fin qui significa che il popolo è dalla nostra parte. Non vedevamo l’ora di far vedere agli italiani chi siamo e possiamo dire che ce l’abbiamo fatta. Ma le critiche non sono state clementi nei nostri confronti e questo ci ha ferito». Il collega Ignazio Boschetto: «È vero, non possiamo piacere a tutti ma speriamo che anche a noi sia portato quel rispetto che si deve a chi porta la musica italiana nel mondo. Dicono che facciamo un genere vecchio, non adatto a ragazzi e alla nostra età: si sbagliano. Forse è più vecchio pensare una cosa del genere che dare a noi degli anacronistici. Mi vengono in mente Vasco Rossi, Zucchero e lo stesso Andrea Bocelli, che quando venne qui fu guardato dall’alto in basso. Speriamo allora che le critiche abbiano lo stesso effetto che hanno avuto su di loro e ci aiutino a crescere».