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 2015  febbraio 14 Sabato calendario

I miliziani dell’Isis si prendono Sirte • Quanto vale il business dei migranti per gli scafisti • Risse in aula per votare le riforme costituzionali • Si ferma la caduta del Pil • Cristina Kirchner sotto accusa • Una finta diretta dallo spazio al Festival di Sanremo Libia/1 Nella notte miliziani libici legati all’Isis sono entrati a Sirte, 450 chilometri da Tripoli, la seconda città del Paese, e hanno stabilito il loro quartier generale nel centro della città

I miliziani dell’Isis si prendono Sirte • Quanto vale il business dei migranti per gli scafisti • Risse in aula per votare le riforme costituzionali • Si ferma la caduta del Pil • Cristina Kirchner sotto accusa • Una finta diretta dallo spazio al Festival di Sanremo Libia/1 Nella notte miliziani libici legati all’Isis sono entrati a Sirte, 450 chilometri da Tripoli, la seconda città del Paese, e hanno stabilito il loro quartier generale nel centro della città. Hanno occupato le radio Mekmedas e Syrte: ora trasmettono canti jihadisti, versetti del Corano e discorsi di Abu Muhammad Al Adnani, il portavoce dell’Isis. Il timore è che i miliziani possano proclamare l’emirato islamico di Sirte così come hanno già fatto nella città di Derna. I miliziani dell’Isis hanno occupato pure la tv locale, ma hanno anche attaccato due pozzi petroliferi e dato fuoco ad una raffineria. Qalum ur, un sostenitore dell’autoproclamato Califfato, ha scritto su Twitter: «La distanza tra Roma e Sirte è di 1.250 chilometri, un missile Scud può arrivare fino in Italia». Sempre su Titter gli islamisti hanno voluto annunciare l’uccisione di ventuno copti egiziani rapiti a Sirte tra la fine di dicembre e l’inizio del mese di gennaio. La nostra ambasciata a Tripoli ha consigliato agli italiani di lasciare il Paese. Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni: «Se non si trova una mediazione in Libia bisogna pensare, con le Nazioni Unite, di fare qualcosa. In un quadro di legalità internazionale, l’Italia è pronta a combattere». Libia/2 Secondo alcune stime il traffico di migranti da parte degli scafisti rappresenta il 10% del pil libico (Ruotolo, Sta). Costituzione Prosegue da mercoledì sera a Montecitorio la seduta fiume per l’approvazione delle riforme. Ci sono state ripetute risse (Pd contro Sel, M5S contro tutti). Ieri pomeriggio tutte le opposizioni (Sel, Fratelli d’Italia, Lega insieme, mentre il M5s procede da solo) annunciano in una conferenza stampa congiunta che abbandoneranno l’Aula e che chiederanno di essere ricevuti dal capo dello Stato. Anche la scorsa notte la maggioranza è andata avanti da sola ad approvare a raffica gli articoli ancora in ballo della riforma costituzionale Renzi-Boschi. A ogni votazione si accendono 308-313 lucette della maggioranza ma la Camera è lo stesso in numero legale perché dalla metà più uno (316) va tolto l’esercito dei 90 deputati in missione che abbassano il quorum a quota 226. Crescita Negli ultimi tre mesi dell’anno scorso, secondo i dati dell’Istat, il Prodotto interno lordo ha arrestato la sua caduta, rimanendo invariato rispetto ai tre mesi precedenti. È ancora il 14° trimestre senza crescita. Rispetto al quarto trimestre del 2013 il Prodotto interno lordo segna una flessione dello 0,3%, e l’intero anno si chiude con un calo dello 0,4% che segue la drammatica caduta dell’1,9% nel 2013, infilando il terzo anno consecutivo di recessione. Nel 2015, a detta di tutti, le cose dovrebbero cambiare anche grazie all’euro debole, ai prezzi petroliferi in calo e al Quantitative easing (acquisto dei titoli di Stato) lanciato dalla Bce. Il governo e l’Ue prevedono una crescita dello 0,6%, la Banca d’Italia è certa che si andrà ben oltre lo 0,5%, mentre le previsioni del Fmi sono ferme a più 0,4%. La ripresa sembra comunque più solida nel resto d’Europa. La Germania nel 4° trimestre ha fatto segnare un più 0,7%, mentre nell’intero 2014 ha messo a segno una crescita dell’1,6%. Anche la Spagna nell’ultimo trimestre ha segnato una lievitazione del Pil dello 0,7, seguita da Polonia e Regno Unito. La Francia è cresciuta dello 0,1%, mentre l’economia della Grecia dopo alcuni trimestri positivi è tornata a flettere. Argentina Da ieri il presidente dell’Argentina, Cristina Kirchner, è formalmente sotto accusa nel caso Iran-Amia, sospettata di aver coperto i responsabili della strage alla comunità ebraica del 1994. A portare avanti la denuncia preparata da Alberto Nisman (il magistrato trovato morto lo scorso 18 gennaio) è il suo collega Gerardo Pollicita. nsieme alla Kirchner, sono accusati il ministro degli Esteri Héctor Timerman e altri tre pezzi grossi dell’attuale potere argentino. Secondo Nisman (e ora il suo successore) il governo di Cristina avrebbe messo in piedi un accordo segreto con Teheran: in cambio di un accordo commerciale (forniture di petrolio a prezzi di favore e vendita di grano) l’Argentina avrebbe desistito dalla pista iraniana sul caso Amia ed evitato di chiedere l’estradizione dei supposti responsabili. La strage provocò la morte di 85 persone a Buenos Aires sarebbe stata organizzata da funzionari dell’ambasciata iraniana e messa in pratica da un kamikaze di Hezbollah, con una autobomba. Quattro iraniani, poi fuggiti in patria, avrebbero dovuto essere chiamati a risponderne. Diretta Polemiche perché l’altra sera al Festival di Sanremo è stata mostrata un’intervista all’astronauta Samantha Cristoforetti senza dire che era registrata: Carlo Conti ha dato le spalle al pubblico e a tutti è sembrato che le domande venissero poste in diretta. Invece tutto era stato registrato in mattinata, però il conduttore non l’ha specificato. Ha poi provato a giustificarsi: «Come in tutte le trasmissioni il collegamento con la Cristoforetti era registrato e non l’ho detto prima io come non lo hanno detto le altre trasmissioni», facendo riferimento a un’intervista all’astronauta fatta da Fabio Fazio pochi giorni prima a Che tempo che fa. Ma lì, hanno puntualizzato gli interessati, era tutto in diretta.