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 2015  febbraio 14 Sabato calendario

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Copenaghen, spari all’evento sull’Islam
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Dalle parole di Helle Merete Brix, organizzatrice dell’evento, emergono ulteriori dettagli: "Le guardie di sicurezza hanno gridato tutti fuori, e siamo stati mandati via dalla stanza. Hanno cercato di entrare sparando nella sala della conferenza. Ho visto uno di loro correre, indossando una maschera. Non c’era modo di mettere a fuoco il loro volto. Non sono neanche sicura che fossero uno o due".

"D’istinto direi che ci sono stati almeno 50 colpi di arma da fuoco e la polizia qui sta dicendo 200 - ha poi detto ancora l’ambasciatore francese -, i proiettili sono entrati attraverso gli ingressi e ci siamo tutti gettati a terra". A raccontare quasi in diretta attraverso Twitter i momenti concitati dell’attentato è stata Inna Shevchenko, attivista Femen: "Ero arrivata - dice - al punto del mio intervento in cui stavo dicendo che spesso abbiamo l’illusione di avere libertà di parola in Europa. Poi abbiamo sentito gli spari".

Il presidente francese François Hollande ha espresso la solidarietà della Francia alla Danimarca e ha annunciato l’imminente partenza per Copenaghen del ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve. Commissione Ue e Alto rappresentante Federica Mogherini diramano una nota: "L’Europa non sarà intimidita". Un messaggio di condanna arriva via Twitter dal premier britannico Davide Cameron.

Copenaghen, spari durante convegno su Islam
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Vilks, 68 anni, disegnatore e scultore, fece parlare di sé nel 2007, quando pubblicò sul giornale danese Jyllands-Posten una vignetta di Maometto nel corpo di un cane. L’immagine fece il giro del mondo suscitando polemiche nel mondo islamico. Già nel 2005 lo stesso giornale aveva mandato in stampa dodici vignette, una delle quali raffigurava Maometto con una bomba al posto del turbante.

A seguito di ciò, scoppiarono proteste in diverse parti del mondo e partì il boicottaggio dei prodotti danesi. Poi qualcuno cercò di eliminare fisicamente uno dei vignettisti. Ancora dopo, altri quotidiani riprodussero le vignette e, nel febbraio 2006, l’allora ministro Roberto Calderoli mostrò al Tg1 una maglietta con una delle illustrazioni pubblicate da France Soir. Viste le proteste, il ministro fu costretto a dimettersi.

Da allora Vilks ha ricevuto numerose minacce di morte e dal 2010 vive sotto costante protezione da parte della polizia svedese. Due anni fa una donna americana che si faceva chiamare Jihad Jane è stata condannato a 10 anni di carcere perché coinvolta in un complotto per ucciderlo. Nel 2010 due fratelli hanno cercato di bruciare la sua casa nel sud della Svezia e sono stati incarcerati per tentato incendio doloso.

Monica Perosino per La Stampa.it
Almeno 40 colpi sono stati sparati al centro culturale Krudttønden, a Copenhagen, durante una conferenza. Due uomini, tutt’ora in fuga, hanno fatto fuoco mentre l’ambasciatore francese stava intervenendo al dibattito su “Blasfemia e libertà di parola” organizzato dal vignettista svedese Lars Vilks, forse l’obbiettivo dell’attacco, rimasto illeso.
Tre agenti di polizia sono stati colpiti, uno sembra in modo grave. E secondo la tv danese Tv2 una persona sarebbe morta. Le autorità danesi lo hanno definito un attacco terroristico a opera del gruppo «Millatu Ibrahim», che recentemente ha giurato fedeltà all’Isis.
Vilks vive sotto scorta dal 2007, dopo le minacce e gli attacchi subiti a causa delle sue vignette su Maometto, pubblicate dallo Jilland-Posten, raffigurato con le sembianze di un cane. Subito dopo i primi colpi è stato portato fuori dal centro culturale.
Copenaghen, sparatoria contro Lars Vilks autore vignette su Maometto
L’intervento dell’ambasciatore di Francia, Francois Zimeray, era sul come conciliare la libertà di espressione e il rispetto della religioni, dopo la strage di Parigi del 7 gennaio scorso al settimanale satirico Charlie Hebdo, dove vennero massacrati da due qaedisti francesi di origini marocchine, 12 persone, tra cui il direttore e 3 vignettisti. Subito dopo gli spari l’ambasciatore francese ha scritto su Twitter: «Ancora vivo nella sala».