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 2015  febbraio 13 Venerdì calendario

PODEMOS SBARCA IN PORTOGALLO E LO GUIDA UNA DONNA


Da Madrid a Lisbona. L’onda lunga di Podemos, la formazione politica che fa tremare l’establishment iberico, arriva in Portogallo. Si chiama Juntos Podemos (Insieme Possiamo) e lo scorso 24 gennaio ha cominciato a raccogliere le 7500 firme necessarie per costituirsi come partito e partecipare alle prossime elezioni politiche.
A guidare il movimento c’è una donna, Joana Amarai Dias, la «Pablo Iglesias Iusitana», come l’hanno ribattezzata. Quarant’anni, psicologa, ex membro della formazione di sinistra Bloco de Esquerda, ha le idee ben chiare: «Questa democrazia, così com’è, non funziona» dice, spiegando che il movimento non è «né di destra né di sinistra», ma che intende riunire l’astensionismo e coloro che hanno smesso di credere al bipartitismo. Tra i vertici anche due economisti, una storica, un giornalista e un paio di «cugini» spagnoli di Podemos, Jesús Jurado e Carolina Bescansa. «Meglio essere i migliori alunni di Podemos che dell’Europa» dice la psicologa, che però assicura come il movimento non sia «un doppione» di quello nato a Madrid, sebbene la stretta collaborazione con il partito di Iglesias non sia certo un mistero.
Dopo la bancarotta del Banco Espírito Santo, tra i più potenti del Paese, «abbiamo assistito a una successione di avvenimenti estremamente nefasti e tossici per la democrazia e abbiamo deciso che era necessario ridare voce ai cittadini» ha spiegato Amaral Dias nella prima assemblea ufficiale del movimento, lo scorso dicembre.
«Vogliamo trasformare il consenso sociale in consenso politico» ha poi aggiunto l’altro fondatore, il giornalista Nuno Ramos de Almeida. Il programma, in buona sostanza, è molto simile a quello di Syriza o dei «cugini» spagnoli: voce ai cittadini, stop alla corruzione, al malaffare e all’austerità che ha ridotto il Paese in un colabrodo sociale ed economico. Così, dalla loro pagina web, alla Grecia post voto mandano un saluto fraterno: «È una vittoria straordinaria che restituisce ai Paesi dell’Europa meridionale la speranza di poter vincere contro i rappresentati di un’austerità ingiusta e inaccettabile». In attesa di consegnare le firme alla Corte costituzionale, il prossimo appuntamento è già in agenda: città di Coimbra, 28 febbraio.