A. D’Arg., L’Espresso 11/2/2015, 11 febbraio 2015
DROGATI AL FRONTE
Non solo armi e petrolio, anche droga: la Siria è diventata la nuova mecca del traffico di anfetamine in particolare del Captagon, antico nome commerciale di una pastiglia utilizzata in Europa ed Usa negli anni 60 per curare depressione e iperattività e poi bandita negli 80. Dal 2013 è risorta in Siria: i miliziani la consumano, rimanendo svegli per 48 ore, insensibili a sonno, fame e in parte a ferite, i signori della guerra la “cucinano”, arrivando a rubare lo scettro di centro di produzione al vicino Libano, altro paese che ha conosciuto le “virtù” delle anfetamine grazie alla guerra. «Nell’agosto 2013 abbiamo realizzato un’importante operazione antidroga nella Bekaa», spiega il generale Ghassan Chamseddine, direttore dell’Unità antidroga delle forze di sicurezza libanesi, 1requisendo 5 milioni di pastiglie di Captagon prodotte in Siria e camuffate in un camion per un valore di 100 milioni di dollari, prima del 2013 al massimo se ne intercettavano 50 mila». Una pasticca costa tra i 4 ed i 18 euro, una somma considerevole per una popolazione prostrata da anni di guerra ma un ottimo business per i signori della guerra obbligati a cercare finanziamenti alternativi al traffico illegale di petrolio. Oltre al consumo interno, soprattutto soldati, ma non solo vista la crescente richiesta di droghe e antidepressivi tra la cittadinanza, il Captagon made in Siria sta inondando i Paesi del Golfo, principale mercato mondiale di questa droga.