Enrica Broccardo, Vanity Fair 11/2/2015, 11 febbraio 2015
A FUROR DI PELLE
La nudità in sé non mi dà fastidio». Giulia Valentina parla sempre sottovoce, ma queste parole le dice così piano che mi stupisco siano ancora udibili nella registrazione dell’intervista.
Aveva premesso qualcosa tipo «se le immagini non sono volgari».
La nuova campagna di Sisley, dove appare con il suo fidanzato Fedez (e in alcuni scatti anche con la loro chihuahua Guè), volgare non lo è neppure un po’. Sensuale, sì. E diversa dalla maggior parte di quelle che tappezzano le nostre città.
Sisley, infatti, ha scelto una formula nuova: un quesito (scritto) e una risposta (visuale) per ogni foto: «Loro mi facevano le domande, io reagivo con le facce che mi venivano», spiega Fedez. Che, visti i risultati, non solo è un testimonial azzeccato per questo brand, ma forse l’unico possibile. Quanto a Giulia, non ha niente da invidiare a qualunque modella professionista.
Ma noi ci conosciamo già
Chiedo com’è stato. «Tranquillo». Pausa. «Che ti devo dire?».
Fedez carbura lento. La ragione, credo, è che il suo cervello sta sempre mettendo a fuoco qualche altro pensiero e lui ha bisogno di tempo per riorganizzare il suo set mentale.
Quando sono entrata, per esempio, si è presentato prima di ricominciare a suonare una piccola batteria elettronica, mentre Giulia preparava un tè. Per poi correggersi pochi minuti dopo: «Mi sono reso conto che, in realtà, ci conosciamo già».
Sediamo su un divano di pelle nera che, mi informa, «verrà sostituito presto da uno nuovo». Hanno traslocato in questo loft da poco. L’arredamento lo ha deciso lui. «Del resto», dice Giulia, «anche se viviamo insieme, è casa sua».
Per descrivere l’effetto che fanno insieme, mi piacerebbe poter trovare una di quelle definizioni a effetto che Fedez ha distillato durante X Factor e che sono diventate virali su Internet (come le sue lacrime di commozione).
Diciamo che di rado ho visto due persone caratterialmente così diverse: lui emana tensione, lei pace. «Da quando lo conosco, è sempre stato così. Se dovessi reggere un decimo del suo stress, probabilmente sarei calva».
Il primo no
Giulia Valentina, 24 anni, uno meno di lui, è originaria di Torino, il padre è un imprenditore.
Ha studiato alla scuola americana, si è trasferita a Parigi, dove ha frequentato un anno di università, che però in Italia non le è stato riconosciuto. Ora le mancano quattro esami per laurearsi in Economia e commercio.
Il modo in cui si sono incontrati lo hanno già raccontato: in una discoteca, lui ci ha provato, lei lo ha respinto. Poi, un secondo approccio via Facebook, andato meglio. Perché la prima volta lo ha rifiutato e la seconda no? «Be’, in un locale, alle due di notte, mi faceva un po’ strano. Ma se c’è un interesse che va oltre il momento, è diverso. Un po’ ero curiosa di conoscerlo. Ci siamo scambiati qualche messaggio e poi ci siamo visti a casa mia».
Quando sia successo esattamente non se lo ricordano, «un anno e mezzo fa, o due, non siamo tanto per le ricorrenze».
Fedez rimpalla la domanda successiva: «È davvero necessario avere passioni in comune?», chiede. Oltre alla musica, è evidente che una delle sue è la politica. Da tempo simpatizzante 5 Stelle, ha regalato ai grillini Non sono partito, inno del raduno a Roma lo scorso ottobre. Lei, però, non ricambia l’interesse.
Mi viene in mente il testo del nuovo singolo di Fedez, Magnifico. Dice: «Parliamo allo stesso modo / Ma con diversi argomenti / Siamo nello stesso hotel / Ma con due viste differenti / L’amore è un punto di arrivo, una conquista / Ma non esiste prospettiva / Senza due punti di vista». Il video della canzone si chiude con un bacio tra loro due.
«Giulia mi fa scoprire un sacco di cose», spiega Fedez. E racconta di un documentario su un’azienda americana, la Enron,
al centro di una colossale truffa che lei gli ha fatto vedere (lui l’ha ripagata con una puntata di Un giorno in pretura).
«E anche tanti posti. Un mese fa sono stato per la prima volta in vita mia a Brera, a Milano. Ha presente le vie modaiole, per gente ricca? Giulia conosceva un ristorante lì. È lei la causa principale del mio imborghesimento».
Mi raccontano che è lei a scegliere i posti dove andare a mangiare («Lui dice che non gli va di cenare fuori perché si sente al centro dell’attenzione. Ma è solo una scusa. La verità è che non gli piace proprio») e organizzare le vacanze. «Ha preso in mano la situazione da quando l’ho portata ai Caraibi in un villaggio turistico dove c’erano le mosche che galleggiavano nello yogurt».
Come il Vietnam
Momenti delle loro vacanze sono nei video che Fedez posta sul suo canale iTunes. Titolo della serie:
Zedef Chronicles.
«Qualche giorno fa ero dal parrucchiere e una signora ha cominciato a dirmi davanti a tutti quello che aveva visto nei nostri video: Federico che, quando è sotto stress, fa continuamente la pipì. Ecco, adesso siamo conosciuti per questo genere di cose».
Chiedo, a lui, del film che avrebbe dovuto girare con Toni Servillo e Micaela Ramazzotti. «Progetto annullato». E si rifiuta di dirmi altro, «magari prima o poi lo girano e io svelo la trama?».
Meglio così, perché è già abbastanza impegnato, aggiunge. «Stiamo ristrutturando l’azienda (l’etichetta indipendente Newtopia fondata nel 2013 con J-Ax, ndr), assumendo persone, c’è il tour (che parte il 21 marzo a Milano) da preparare.
E Sanremo».
Lorenzo Fragola, il «suo» vincitore di X Factor, partecipa al Festival con un brano scritto insieme, Siamo uguali. «Non ci interessa vincere. Sanremo insegna che non serve ad avere successo. Ci interessa che vada bene il singolo, che piaccia. Per me è un’esperienza nuova, a quanto mi dicono dev’essere un X Factor concentrato in pochi giorni, una sorta di Vietnam».
Ciambelle virtuali
Divaghiamo per un po’ tra musica, politica e vita di coppia. Da Suor Cristina, la vincitrice di The Voice con J-Ax: «Lontano dal nostro genere ma, a volte, si crea un rapporto umano al di fuori della Tv, che si tratti di Goldrake, un satanista o una suora. Ai genitori di Giulia, con cui ha un ottimo rapporto: «Suo padre è un self-made man come me».
Gli dico che i suoi tatuaggi non fanno più paura, che ormai tutti lo considerano un bravo ragazzo, ma lui non è d’accordo. «Prendono una mia foto dove ho la faccia da sonno e scrivono: “Fedez si droga”. Mi mettono in bocca cose che non penso». Per esempio? «“Guccini non è adatto al palco di X Factor”: mai detto. Aggiunga che ogni tre per due c’è un politico che mi insulta. Come Matteo Salvini su Twitter. Una volta ho fatto lo stesso con lui: sono stato sommerso da minacce di morte».
Giulia ascolta, spesso interviene, quasi sempre sdrammatizza e ci strappa una risata. Torno alla loro vita insieme, chiedo se è vero che è Tatiana, la mamma-manager di Federico, a portare la biancheria in lavanderia. «Da un po’ ho trovato un servizio a domicilio fantastico. E dell’economia domestica ho smesso di preoccuparmi da quando lui ha “investito” non so quanto in donuts per il giochino dei Simpson sul cellulare: se qualcuno compra ciambelle finte, allora si può comprare di tutto».
Domando se, dopo aver condiviso il set, una volta che lei avrà finito l’università, potrebbero cominciare a lavorare insieme. «È molto pericoloso mischiare vita e lavoro», risponde Giulia. «Esatto», annuisce lui. «Bisogna essere molto sicuri». Fedez fa ancora sì con la testa. «È un po’ come sposarsi».