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 2015  febbraio 11 Mercoledì calendario

LA DONNA CHE NON RIDE MAI

Durante la conferenza stampa di presentazione dell’Assemblea organizzata dal Pontificio consiglio della cultura su «Le culture femminili: uguaglianza e differenza», la chirurgia estetica è stata audacemente definita «burqa di carne». Nancy Brilli, testimonial dell’iniziativa presente alla conferenza, ha invece difeso la chirurgia estetica, tema che indubbiamente conosce assai bene anche in quanto moglie di un noto chirurgo estetico. Rivolgendosi al presidente del Pontificio consiglio della cultura monsignor Gianfranco Ravasi, l’attrice ha affermato: «Le donne vogliono essere accettate. Non capisco perché demonizzare chi non si sente a proprio agio».
Ravasi è insigne biblista e massimo esperto del Qohelet, uno dei testi più enigmatici dell’Antico Testamento, in cui viene ripetuto spesso il celebre passo Havel havelim («vanitas vanitatum», «un immenso vuoto, tutto è vuoto»). In questo vuoto caratterizzante l’intera attività umana è compresa anche la smania-mania contemporanea della chirurgia estetica? La paura dell’esclusione sociale? L’incapacità di accettarsi?
Forse ancora migliore testimonial dell’iniziativa sarebbe stata Tess Christian, una cinquantenne londinese che per non farsi venire le rughe sono quarant’anni che non ride mai, neanche alla nascita della figlia. La donna ha raccontato al Daily Mail di aver acquisito tale capacità nella scuola cattolica che frequentava da piccola perché alle suore non piaceva veder ridere i bambini, di averla incrementata ispirandosi al glamour di Marlene Dietrich, la star che non sorrideva mai, e ha aggiunto che in questo modo non solo rimane giovane ma risparmia i soldi del botox. Vanitas vanitatum…