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 2015  febbraio 13 Venerdì calendario

BAMBINO

«Io faccio l’allenatore da quando ero bambino. Passavo la settimana a mimare le reti di Nordhal e a pensare come avrebbe potuto fare altri gol» (Silvio Berlusconi).

SFORTUNA «Mia moglie mi dice spesso che mi sono guadagnato il diritto di fermarmi quando voglio. Dice che ho vinto abbastanza. Dice che mi merito ciò che voglio. Sfortunatamente non sono io il proprietario del Chelsea, io dipendo dal club e dai risultati» (José Mourinho).

FILM «No, son sempre stato così, sin da ragazzino. Alle giovanili del Barcellona vivevo dentro il Camp Nou, dietro la porta praticamente, e i giorni di gara me ne stavo in camera a guardare film. E non creda che sia l’unico: ce ne sono parecchi di giocatori a cui non frega niente del calcio» (Mauro Icardi).

STORIA «A scuola ero un appassionato di storia: soprattutto mi piaceva la Rivoluzione Francese e la Seconda Guerra Mondiale. Peccato però che ho potuto diplomarmi solo in Ragioneria» (Mattia Destro).

MARCHIO «Alla Juventus ho vinto due scudetti e mezzo, oltre a due Supercoppe. Avrei potuto fare di più, ma s’è creata un’aria strana. Dopo un po’ sono stato accusato di segnare solo gol non decisivi: un marchio ossessionante» (Sebastiano Giovinco).

SESSO «Ci sono bravi tecnici e cattivi tecnici, bravi atleti e altri meno talentuosi. Perché stare a guardare se si tratta di maschi o femmine? Sono i risultati che devono parlare, non il sesso» (Amelie Mouresmo).

SEDERE «Le F. 1 non si guidano con le mani ma con la sensibilità del sedere» (Alessandro Nannini, incapace di tornare in Formula 1 dopo che nel 1990 gli fu riattaccato il braccio tranciato da una pala d’elicottero).

PREGHIERE «Sono cattolico, non praticante, ma prego, non per una partita, ma ogni sera prima di andare a dormire: me l’ha insegnato papà, non mi costa niente, è una cosa intima, mia» (Fabio Fognini).

PRIVACY «Durante la settimana vado a spasso con la mia famiglia e nessuno mi dice niente. La privacy viene rispettata. Poi arriva il sabato e lo stadio è una bolgia. Il Sunderland ha una delle tifoserie più calde» (Emanuele Giaccherini).

RIDERE «Sono troppo simpatico. Scherzo, faccio battute, cerco di divertirmi. Ma non prendo più le cose sempre alla leggera come facevo prima, quando ridevo anche nei momenti meno opportuni. Ora ho un comportamento più professionale. Ma ridere è la cosa più bella che ci sia» (Mattia Perin).