12 febbraio 2015
Stefano Petroni, 41 anni. Romano, una passione per l’alcol, alle spalle qualche problema con la giustizia, una compagna di 22 anni, Claudia Stregapede, da cui una decina di giorni fa aveva avuto una figlia di nome Azzurra
Stefano Petroni, 41 anni. Romano, una passione per l’alcol, alle spalle qualche problema con la giustizia, una compagna di 22 anni, Claudia Stregapede, da cui una decina di giorni fa aveva avuto una figlia di nome Azzurra. L’altra sera, dopo una violenta lite causata dalla gelosia folle di lui, la donna se ne andò dai genitori portandosi appresso la figlioletta. Il Petroni, dopo aver bevuto parecchio, la raggiunse e le citofonò chiedendole di tornare a casa, lei gli rispose di no e allora lui prese a urlarle parolacce. Qualche istante dopo nell’androne del palazzo scese il fratello di lei, Umberto Stregapede, 36 anni, che impugnando un coltello da cucina gli disse di lasciare in pace Claudia. Ne nacque una lite e d’un tratto lo Stregapede infilò la lama da trenta centimetri venti volte nell’addome, nel torace, nella testa, nella faccia del Petroni, che morì in una pozza di sangue con le mani ancora aggrappate al corrimano delle scale condominiali. Verso le 22 di lunedì 9 febbraio al civico 8 di via Paolo Luigi Guerra a Cinecittà, Roma.