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 2015  febbraio 12 Giovedì calendario

UNICREDIT RIVEDE L’UTILE CON 2 MLD

Unicredit ha chiuso l’esercizio 2014 con un utile netto di 2 miliardi di euro, pressoché in linea con le previsioni degli analisti (2,017 miliardi il consenso) e in ripresa dopo il rosso record da 13,9 miliardi del 2013 a causa della pulizia di bilancio. Ai soci sarà proposto un dividendo pari a 12 centesimi di euro per azione, in aumento del 20% rispetto ai 10 centesimi del 2013, di nuovo nella formula scrip dividend, cioè in azioni oppure cash su richiesta. Il payout è del 35% e anche la cedola risulta in linea con le attese degli analisti. A deludere il mercato, con il titolo che ha perso quota subito dopo la pubblicazione dei conti, chiudendo con una flessione del 3,46% a 5,3 euro, è stato l’utile netto del quarto trimestre, pari a 170,4 milioni di euro (-76,4% trimestre su trimestre) a fronte di un’attesa di 180 milioni. Inoltre sotto il profilo patrimoniale il Common Equity Tier 1 ratio fully loaded della banca, una misura chiave della solidità finanziaria, è risultato pari al 10,02%, in calo dal 10,4% di fine settembre 2014.
Gli accantonamenti a fondi rischi su crediti sono però migliorati a 4,3 miliardi (1,7 miliardi nel solo quarto trimestre rispetto ai 753,5 milioni del trimestre precedente) con un rapporto di copertura dei deteriorati del 51,3%, il più alto tra le banche italiane e in linea con le migliori banche europee. I crediti deteriorati lordi sono risultati pressoché stabili a 84,4 miliardi (+1,1%). Il management ritiene che abbiano raggiunto il picco e che quindi quest’anno si registrerà una diminuzione sia come ammontare totale sia come percentuale dei crediti totali. Ancora in aumento, invece, le sofferenze, a 52,1 miliardi (+3% trimestre su trimestre) con il tasso di copertura salito al 62,2%. Comunque, nell’anno sono stati erogati 13,2 miliardi di nuovi crediti a medio lungo termine (+64%).
Scendendo più nel dettaglio dei conti 2014, il margine d’intermediazione è calato del 3,5% a 22,5 miliardi, rispetto ai 23,3 miliardi del 2013, nonostante l’aumento del margine di interesse (+1,1% a 12,4 miliardi) e delle commissioni (+2,9% a 7,6 miliardi). Ha pesato la contrazione dei ricavi da negoziazione del 37,8% a 1,56 miliardi. In calo anche i costi del 2,9%, a 13,8 miliardi, per un rapporto costi/ricavi del 61,5%.
La sola core bank ha registrato un utile netto di 3,8 miliardi, sostenuto dalla crescita del margine di interesse (del 3,4%) e delle commissioni (+4,3%) nonché dal forte progresso nel controllo dei costi (-2,9%). Tutte le divisioni hanno contribuito positivamente al risultato della core bank. La banca commerciale italiana si è confermata primo contributore all’utile, seguita dall’area Europa centro-orientale e Polonia e da Cib.
Nel corso dell’incontro con la stampa seguito all’approvazione dei conti, l’ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, ha escluso nella maniera più assoluta la possibilità che la banca possa ricorrere a breve a un nuovo aumento di capitale. «Sono assolutamente esclusi aumenti di capitale», ha detto il manager, sottolineando che il livello attuale di patrimonializzazione è «superiore ai livelli richiesti dalla Bce. Non abbiamo nessuna esigenza di capitale», ha aggiunto Ghizzoni, «lo dimostra il fatto di aver deciso di distribuire dividendi». Il manager ha spiegato che la riduzione del capitale netto tangibile della banca, registrata sull’ultimo trimestre 2014, «è dovuta a 26 punti base di impatto negativo della riserva cambi, pari a 1,1 miliardi di euro, dovuta principalmente alla svalutazione del rublo (-950 milioni). L’obiettivo, ha affermato Ghizzoni, «è ripristinare il capitale già nei mesi a venire, sia con la generazione di utili che con le attività di m&a in corso, come l’eventuale finalizzazione di Pioneer». Da questo punto di vista il numero uno di Piazza Gae Aulenti ha ribadito che il cda della banca ha dato l’ok alla cessione di Uccmb a Fortress, e che le trattative con il Santander per arrivare all’integrazione delle rispettive attività di asset management continuano a fare passi avanti.
Andrea Di Biase, MilanoFinanza 12/2/2015