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 2015  febbraio 12 Giovedì calendario

TAXI «Papà faceva il tassista, noi eravamo tre e si faceva fatica. Non riuscivo nemmeno prendere il bus che portava in città: vendevo per strada i tagliandi della lotteria del paese o le focacce che faceva la nonna, e così potevo comprare il biglietto e andare ad allenarmi

TAXI «Papà faceva il tassista, noi eravamo tre e si faceva fatica. Non riuscivo nemmeno prendere il bus che portava in città: vendevo per strada i tagliandi della lotteria del paese o le focacce che faceva la nonna, e così potevo comprare il biglietto e andare ad allenarmi. Appena cominciai a giocare promisi: “Comprerò un taxi nuovo a papà”. È stata la prima cosa che ho fatto appena ho firmato con l’Udinese» (Luis Fernando Muriel). SHOPPING «Non sono certo venuta fino a qui per fare shopping. A me lo stress fa bene. Però deve essere una tensione positiva: adrenalina, non preoccupazione. Quella, però, un po’ ci deve essere. Mi innervosisco quando non ce l’ho, perché vuol dire che sono emotivamente a terra» (Federica Brignone). FAVORITA «Adesso so di essere la favorita. Mi disturba la pressione? No, anzi, mi dà motivazione. Mi piacerebbe continuare a essere quella che scombina i pronostici, invece ormai da vincente ho delle responsabilità» (la slalomista Mikaela Shiffrin, 19 anni). ROCK «Non suono e non canto, sono davvero troppo stonato. Però ascolto di tutto, musica italiana e straniera e più o meno di ogni genere. Dipende dai momenti. Quando sono in casa cerco qualcosa di più rilassante. Quando corro invece scelgo altro, mi butto sul rock. Soprattutto U2. Lì mi serve la carica» (Vincenzo Nibali, ospite a Sanremo due giorni fa). INCOSCIENZA «Mi piace però il mix creato da Brunel: giovani, esperti, diverse motivazioni, diversi tipi di fame. Io vorrei bagnarmi della spensieratezza e dell’incoscienza dei miei compagni più giovani, così come spero che loro possano bere qualcosa della mia esperienza. Così il gruppo funziona. E il gruppo, nel rugby più che mai, è tutto» (Mauro Bergamasco). ANARCHICO «Tra i talenti chi m’ha fatta dannare di più? Zaza: caratterialmente è il più difficile e anche come giocatore era il più anarchico. Anche Berardi è particolare, ma basta prenderlo con calma. Verratti è un ragazzo squisito che ha completato con Zeman la crescita iniziata con me». (Eusebio Di Francesco). ZITTO «La nuova proprietà ha detto che farà delle cose. Mi stupisco perché tutti parlano, dicono e nessuno sta zitto per tre-quattro giorni. Sono tutti pronti a parlare e a dire cose nei confronti di chi sta dimostrando di voler fare qualcosa. Se le promesse si avvereranno saremo tutti felici, ma quanti si rimangeranno le loro parole?» (Roberto Donadoni).