la Repubblica 10/2/2015, 10 febbraio 2015
LETTERE
Sono sorpreso da una caratteristica delle nostre città: l’oscurità. Ho 48 anni e non ho vissuto gli anni della Seconda guerra mondiale, ma sono propenso a credere che l’atmosfera di sera fosse abbastanza simile a quella odierna. Due sere fa percorrevo il Grande raccordo anulare e la Roma-Fiumicino, ambedue immerse nell’oscurità. Anche i municipi sono perlopiù al buio da mesi. È tutto così surreale, come è surreale l’indifferenza nella quale ciò accade.
Massimo Palumbo
Roma