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 2015  febbraio 08 Domenica calendario

ALDO MANUZIO PIONIERE DEL «MADE IN ITALY» (E L’ITALIA ARRIVA ULTIMA NELLE CELEBRAZIONI)

Mentre si esulta, giustamente, per il successo della mostra di Chagall a Palazzo Reale di Milano, Madrid annuncia l’apertura di una grande rassegna, alla Biblioteca Nazionale di Spagna, che celebra i 500 anni dalla morte di Aldo Manuzio. Innovatore magistrale dell’arte della tipografia, l’umanista Manuzio (1449-1515) è stato un vero pioniere del cui genio il mondo intero godrà ancora a lungo.
Manuzio fa del libro, l’invenzione tecnologica di Gutenberg, un oggetto bello e semplice: perfeziona l’idea del frontespizio, un’illuminazione che dura fino a noi; nel 1501 inventa il carattere corsivo (noto ovunque ancora oggi con il nome di italic); cambia il formato dei libri (allora ancora enormi) riducendoli a dimensioni più accettabili, «in ottavo» o «in dodicesimo», quelle che ancora nel 2015 sono utilizzate dall’industria editoriale. A lui, in pratica, si deve il tascabile. Pubblica circa 150 libri (le «aldine») considerati autentiche opere d’arte (ne sa qualcosa la John Rylands Library di Manchester, che detiene la raccolta più consistente di «aldine», come ricorda Andrea Kerbaker nella sua Breve storia del libro ). Il suo paese natale, Bassiano (Latina), si è ricordato di Aldo avviando, il 6 febbraio (giorno della ricorrenza), una serie di iniziative divulgative, accompagnate da un francobollo stampato dalla Zecca. E poi?    Expo, nel Padiglione del libro, prevede uno spazio in suo onore. Ma solo in ottobre verrà la vera grande mostra nazionale su Manuzio, alle Gallerie dell’Accademia di Venezia (dove Manuzio si trasferì per mettere su la sua officina). Intanto, oltre a Madrid, anche Londra, Dublino, Glasgow, New York e Los Angeles si daranno da fare per ricordare il creatore del libro moderno. Il fatto indiscutibile e sconfortante è che l’Italia arriverà molto dopo, e quasi in extremis, a celebrare degnamente uno dei padri fondatori del «made in Italy».