www.cinquantamila.it/fiordafiore 9/2/2015, 9 febbraio 2015
Divulgata una lista di 100mila persone che hanno depositato i soldi in Svizzera • I piloti d’aereo che, pur essendo in cassa integrazione, continuavano a lavorare • Varoufakis dice che anche l’Italia è sull’orlo della bancarotta • Mercoledì un incontro per tentare di risolvere la crisi ucraina • Gli hacker di Anonymous attaccano i siti dell’Isis • Gli anziani sono i più soddisfatti di internet e smartphone Evasione/1 Divulgata dall’International Consortium of Investigative Journalists, il consorzio di giornalismo investigativo di Washington, la lista di 100mila clienti che risultano aver depositato 180 miliardi nei forzieri della Hsbc Private Bank di Ginevra
Divulgata una lista di 100mila persone che hanno depositato i soldi in Svizzera • I piloti d’aereo che, pur essendo in cassa integrazione, continuavano a lavorare • Varoufakis dice che anche l’Italia è sull’orlo della bancarotta • Mercoledì un incontro per tentare di risolvere la crisi ucraina • Gli hacker di Anonymous attaccano i siti dell’Isis • Gli anziani sono i più soddisfatti di internet e smartphone Evasione/1 Divulgata dall’International Consortium of Investigative Journalists, il consorzio di giornalismo investigativo di Washington, la lista di 100mila clienti che risultano aver depositato 180 miliardi nei forzieri della Hsbc Private Bank di Ginevra. Tra questi ci sono anche 7mila italiani. L’ex dipendente della banca Hervé Falciani aveva già consegnato alle autorità francesi una lista con circa 3.000 nomi di evasori fiscali francesi. Le nuove rivelazioni riguarderebbero tutte le persone coinvolte in tutto il mondo dal sistema messo in piedi dalla banca. Il consorzio di giornalismo investigativo precisa peraltro che la presenza di alcuni nomi nell’inchiesta non significa automaticamente che abbiano commesso reati, o che non abbiano regolarizzato la loro posizione con i rispettivi governi. Per numero di clienti (7.499) l’Italia è al quinto posto nella classifica dei Paesi che più hanno fatto ricorso ai servizi della Hsbc. Al primo posto c’è la Svizzera (11.235 clienti), seguita da Francia (9.187), Regno Unito (8.848) e Brasile (8.667). Quanto alle somme tenute in Svizzera l’Italia è al settimo posto con 7,4 miliardi di dollari. Il singolo cliente italiano con la maggiore quantità di denaro affidata alla Hsbc Private Bank teneva a Ginevra un miliardo e 200 milioni di dollari. Tra le personalità più note, Flavio Briatore nel periodo 2006-2007 aveva 38 conti per un totale di 73 milioni di dollari. Un altro celebre cliente italiano è lo stilista Valentino Garavani, legato ad almeno nove conti attraverso il numero in codice «3326 CR», creato nel 2001, che vantava 108,4 milioni di dollari nel 2006-2007. Evasione/2 In Spagna le rivelazioni di Hervé Falciani hanno contribuito a far recuperare al fisco 300 milioni di euro, compresi 200 versati dalla famiglia dell’allora presidente del Banco Santanter, Emilio Botín. Falciani aveva raccontato anche di avere offerto inizialmente la nuova lista alle autorità italiane, compresi i servizi segreti: «Ma a un certo punto nel 2011 hanno smesso di occuparsene. Uno di loro mi ha detto: “Siamo stati bloccati”». La prima lista Falciani era stata ottenuta solo dalla Procura di Torino, poi invece la Guardia di Finanza era riuscita a ottenere l’intero elenco dei 7 mila italiani. Ma sono stati solo circa 9 milioni i soldi versati dai presunti evasori. C’è ancora dibattito nei tribunali italiani sul valore legale delle informazioni della lista Falciani: essendo stati trafugati hanno provenienza illecita, quindi sono inutilizzabili dal Fisco. Piloti La Guardia di Finanza di Fiumicino ha scoperto una truffa che per ora coinvolge 36 piloti di aereo, ma i controlli avviati riguardano la posizione di un migliaio tra comandanti, steward e hostess di Alitalia, Meridiana e Wind Jet. Queste piloti ricevevano una cassa integrazione di 11mila euro al mese. Nello stesso tempo, però, lavoravano per compagnie estere, senza comunicarlo all’Inps: quindi si portavano a casa 25mila euro, provocando un buco nelle casse previdenziali che supera i sette milioni e mezzo di euro. Considerando che nel frattempo sono stati scoperti altri truffatori, le perdite per le casse pubbliche potrebbero essere di centinaia di milioni. Dovranno tutti restituire il maltolto e pagare i danni. Grecia Mentre Tsipras al parlamento greco annunciava: «Manterremo tutte le promesse elettorali. Non vogliamo un’estensione del piano di aiuti. Il memorandum è stato un fallimento. Chiediamo un nuovo accordo-ponte sino a giugno per rinegoziare il debito», il suo ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, ai microfoni Rai di “PresaDiretta” ha messo anche l’Italia tra i candidati alla bancarotta. Il ministro Padoan ha ribattuto via Twitter: «Il debito italiano è solido e sostenibile. Parole fuori luogo». L’ex presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, definisce l’uscita della Grecia dall’Eurozona inevitabile. Anche il cancelliere dello scacchiere britannico George Osborne esprime preoccupazione per lo stallo che si profila nella trattativa, «un grave rischio per l’economia globale», e avverte che Londra prepara un piano d’emergenza in caso di “Grexit” e conseguente instabilità finanziaria. La Casa Bianca sta premendo sui leader dell’Eurozona perché aprano al compromesso con Atene. Ucraina I leader di Germania, Francia, Russia e Ucraina si incontreranno mercoledì a Minsk, capitale della Bielorussia, per discutere un possibile piano di pace, o almeno di stop al conflitto armato, riguardante le regioni orientali dell’Ucraina. La notizia è stata data ieri, dopo che tra Mosca, Berlino, Parigi c’è stata una videochiamata. Il presidente ucraino Poroshenko ha detto di aspettarsi dall’incontro «un cessate il fuoco repentino e senza condizioni». Prima dell’appuntamento a Minsk, Angela Merkel incontrerà a Washington Obama: mentre negli Stati Uniti si propende per mandare qualche tipo di armamento difensivo a Kiev, la cancelliera si dice contraria a un passo che, a suo avviso, significherebbe una escalation inutile e pericolosa del conflitto. Hacker Gli attivisti hacker di Anonymous dicono di aver neutralizzato centinaia di account appartenenti a simpatizzanti o membri di Isis. Molti sperano anche che gli hacker possano carpire informazioni sulle identità degli avversari e c’è chi li ha invitati a fornire questi dati alle autorità dei diversi Paesi. In questi mesi si è discusso sull’opportunità o meno di chiudere gli spazi digitali dell’Isis. Da una parte c’è la necessità di non favorire il gioco dei terroristi ampliando il clamore della grancassa propagandistica. Dall’altra, però, è importante che alcuni canali siano lasciati aperti al fine di poterli monitorare. A volte, per la smania di comunicare, gli islamisti lasciano in giro tracce interessanti, utili ai servizi di sicurezza. Giordania Ieri la Giordania ha comunicato di aver effettuato, in tre giorni, 56 raid aerei contro le posizioni tenute dai mujaheddin in Siria e Iraq. Secondo un portavoce è stato distrutto il 20 per cento del potenziale avversario. Internet Intervistati per un sondaggio, gli italiani pensano che smartphone, social network e internet distraggano troppo (68%), generino una società pigra (64%) e logorino la comunicazione fra le persone (62%). Però il 57% pensa che abbiano migliorato la qualità della vita, il 44% che alimentino la creatività. I rispondenti si dividono, ma prevalgono i «catastrofisti» (56,2%) rispetto ai «miglioristi» (43,8%). I primi sono coloro che mettono in evidenza quasi esclusivamente le ricadute negative. È un orientamento presente soprattutto fra gli studenti, i residenti nel centro-sud e i diplomati. In particolare, è inversamente proporzionale all’età: se è diffuso presso le generazioni più giovani, via via che si sale con l’età tende a stemperarsi. All’opposto, i «miglioristi» sono quanti intravedono in larga prevalenza conseguenze positive. I pensionati, i residenti del Nord-Est e i laureati sono i profili maggiormente presenti (Marini, Sta).