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 2015  febbraio 09 Lunedì calendario

APPUNTI SU SANREMO 2015 PER GAZZETTA E PER CINQUANTAMILA


Nota per Gda.
Non ho trovato commenti su che senso abbia oggi Sanremo, ma riassumendo si potrebbe dire che:
a livello di vendite di album Sanremo vale ormai solo per l’1-2% del totale del mercato discografico annuale, molto poco rispetto al passato. Come prodotto televisivo, da due anni il Festival è in pareggio per la Rai (anzi, lo scorso anno ha avuto un attivo di 2 milioni di euro, quest’anni se ne prevedono 4), lo share è sceso lo scorso anno al 39%, circa 5 punti in meno rispetto alla media degli ultimi anni, ma regge ancora, vista la buona vendita di pubblicità (vedi i dati sotto). Più in generale i gusti musicali dei più giovani sono ormai orientati dai talenti show, ma per il pubblico più maturo è ancora da Sanremo che arrivano le canzoni (soprattutto d’amore) che si canticchiano durante la giornata o che rimangono nella memoria (vedi l’articolo di oggi di Francesco Piccolo).

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SANREMO 2015 IN BREVE
La 65esima edizione del Festival di Sanremo, da martedì 10 a sabato 14 febbraio, sarà condotta da Carlo Conti, alla prima esperienza sul palco dell’Ariston. Accanto a lui come vallette ci sono Emma Marrone e Arisa, vincitrici del Festival rispettivamente nel 2012 e nel 2014, e l’attrice spagnola Rocío Muñoz (attuale fidanzata di Raul Bova).

Questo in breve quello che ci aspetta: 20 big in competizione, le esibizioni dei giovani anticipate all’inizio delle serate («le nuove proposte non vanno vissute come, fatemelo dire, un peso»), i grandi ospiti musicali (tra cui Tiziano Ferro e Gianna Nannini), la componente comica (Giorgio Panariello, Angelo Pintus, Alessandro Siani e Luca e Paolo). E poi lo sport (Vincenzo Nibali e Antonio Conte), gli attori internazionali (Will Smith e Charlize Theron), la serata delle cover (giovedì) e la nuova presenza fissa Rocco Tanica che stazionerà in sala stampa e farà una «particolare rassegna». Non ci saranno invece né Fiorello, «a malincuore, ma è impegnato», né Leonardo Pieraccioni, «un altro caro amico che mancherà», ha farro sapere Conti nella conferenza stampa di lunedì [A.G., corriere.it 9/2].

Conti definisce il Festival un «meraviglioso carrozzone che si muove da 65 anni a questa parte, e riunisce tutte le famiglie italiane: la nonna con il nipote, l’operaio con l’intellettuale, il babbo che guarda la Tv e la mamma che gli mette la mano sulla spalla e dice: “Ce la faremo”». E le sue scelte cercano di accontentare praticamente tutti i pubblici. Negli inviti ai cantanti ha guardato ai telespettatori più anziani (con presenze come Al Bano e Romina, Pino Donaggio ma anche Massimo Ranieri) che ai più giovani (con Ed Sheeran, gli Imagine Dragons, il producer The Avener e i Saint Motel ma anche con la foltissima presenza in gara di artisti di provenienza talent) senza dimenticare i 40-50enni, che ritroveranno in gara Raf, Marco Masini, Irene Grandi, Gianluca Grignani e Alex Britti e avranno un attacco di nostalgia a rivedere all’Ariston, appunto gli Spandau Ballet [Ernesto Assante, la Repubblica 9/2].

Il 25% del cast viene dai talent-show: Annalisa, Dear Jack, Moreno (tutti da Amici), Chiara Galiazzo, Lorenzo Fragola (entrambi da X Factor).

Tra una canzone e l’altra ci sarà un siparietto ispirato al leitmotiv di quest’anno, Tutti cantano Sanremo, in cui ogni ospite canticchierà la canzone sanremese a cui è più legato: durante la prima serata ci sarà una famiglia di Catanzaro con 16 figli, poi tra gli altri Fabrizio Pulvirenti (il medico guarito dall’ebola), Joe Bastianich, Vittoria Puccini e il patron della Sampdoria Massimo Ferrero.

L’unica cosa che manca quest’anno, ha fatto notare lunedì il direttore di Raiuno Giancarlo Leone, è una polemica: «C’è molta serenità rispetto alle ultime tre edizioni. Nel 2012 c’è stato Adriano Celentano; nel 2013 l’attesa per le elezioni politiche, quando ci si chiese quanto il festival avrebbe influito sul voto e si discusse su Crozza, che fu anche contestato in sala; e poi l’anno scorso, la marcia di Grillo su Sanremo e dentro l’Ariston. Si temeva che avrebbe bloccato il festival, poi ci pensò qualcun altro. Quest’anno invece il clima è totalmente diverso, senza perturbazioni». Leone ricorda poi il ritorno del #DopoFestival: andrà in onda solo sul web e sarà affidato a Sabrina Nobile e Saverio Raimondo [A.G., corriere.it 9/2].

REGOLAMENTO
Quest’anno sono quattro giurie a valutare i brani: quella dei giornalisti; quella degli esperti musicali; quella demoscopica, composta da 300 persone che possono votare da casa con un’apposita applicazione; il televoto.

Mauro Luzzatto Fegiz: «La vera novità quest’anno sta nel ritorno al meccanismo di eliminazione anche fra i big (4 non arriveranno in finale) e nel depotenziamento del Televoto. Nella finale conterà solo per il 40%, mentre il rimanente 60% del verdetto sarà diviso a metà fra una giuria di esperti (30%) e una giuria demoscopica per il 30%. Ovvero: il (tele)voto popolare sarà sovrastato da quello di una sorta di olimpo, composto in parte da esperti noti e ufficiali, e in parte da esperti non conclamati ma scelti fa persone che hanno comprato dischi o assistito a concerti nell’ultimo anno. Una scelta, questa di Conti, che sembra voler in qualche modo penalizzare quelli dei talent, cresciuti a pane e televoto, sempre favoriti da una base di fan televotanti e fedeli, rotti a tutte le scaltrezze della tifoseria telematica» [Cds 15/12/2014].

IL PROGRAMMA
Martedì 10 si comincia con 10 big in gara, mentre gli ospiti saranno Tiziano Ferro, Al Bano e Romina e gli Imagine Dragons sul fronte musicale, Alessandro Siani per la comicità. Ci saranno poi – e questa è una novità – degli altri micro-ospiti, tra cui comparirà anche il pittoresco presidente della Sampdoria Massimo Ferrero. POI saliranno sul palco dell’Ariston il medico siciliano di Emergency guarito dal virus ebola e la super famiglia calabrese Ananìa (composta da due genitori e 16 figli).
Mercoledì 11 inizia la gara delle Nuove Proposte, con 4 degli 8 concorrenti in due coppie a sfida diretta: i due vincitori accederanno alla semifinale della quarta serata. Presenteranno poi la loro canzone gli altri dieci Big in gara.
Giovedì 12 Continua la gara delle Nuove Proposte, con gli altri 4 artisti che si esibiranno in due coppie a sfida diretta: di nuovo, i 2 vincitori accederanno alla semifinale della quarta serata. Invece, i 20 Big in gara si cimenteranno in alcune cover e a fine serata sarà premiata l’esibizione più votata dal pubblico e dalla sala stampa.
Venerdì 13 Le 4 Nuove Proposte rimaste in gara si esibiscono in 2 coppie a sfida diretta, dove il sistema di votazione sarà lo stesso usato per i Big: i 2 vincitori si affrontano in finale, dove il vincitore finale viene decretato dal voto del pubblico attraverso il televoto (40%), dalla giuria demoscopica (30%) e dagli esperti (30%). Invece, tutti i 20 Big si esibiscono un’altra volta con il loro brano: il voto del pubblico peserà per il 40%, quello degli esperti per il 30% e quello della giuria demoscopica per il 30%; combinando le percentuali delle prime due serate e della quarta sarà stilata una classifica di accesso alla finale, con esclusione delle ultime 4 canzoni.
Sabato 14 I 16 artisti rimasti in gara per la categoria Big interpretano di nuovo il loro brano; il sistema di votazione per la finale è lo stesso della serata precedente: il televoto peserà per il 40%, quello degli esperti per il 30% e quello della giuria demoscopica per il restante 30%. Le 3 canzoni più votate accederanno alla finalissima: gli artisti in gara si esibiranno nuovamente e con lo stesso sistema di votazione viene decretata la canzone vincitrice.

TUTTI I CANTANTI IN GARA
Questa la lista dei cantanti in gara nella categoria Campioni:
Annalisa – Una finestra tra le stelle
Malika Ayane – Adesso è qui
Marco Masini – Che giorno è
Chiara – Straordinario
Gianluca Grignani – Sogni infranti
Nek – Fatti avanti amore
Nina Zilli – Sola
Dear Jack – Il mondo esplode
Alex Britti – Un attimo importante
Biggio e Mandelli (I Soliti Idioti) – Vita di inferno
Moreno - Oggi ti parlo così
Bianca Atzei – Il solo al mondo
Raf – Come una favola
Lara Fabian – Voce
Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi (Platinette) – Io sono una finestra
Il Volo – Grande amore
Anna Tatangelo – Libera
Nesli – Buona fortuna amore
Irene Grandi – Un vento senza nome
Lorenzo Fragola – Siamo uguali

Questa invece la lista dei cantanti in gara nella categoria Nuove proposte:
Erika Mineo (in arte Amara)
Chantal Saroldi (in arte Chanty)
Giovanni Caccam
Sarena Brancale
Caligola
Kutso
Enrico Nigiotti
Rakele

TUTTE LE DONNE DI SANREMO
Sarà ancora una volta una vittoria in rosa? Già le due vallette, Arisa ed Emma Marrone, trionfatrici di recenti edizioni, saranno sul palco a ricordarci che Sanremo è stato sempre più spesso teatro di affermazioni femminili, malgrado la minoranza numerica. Le donne sono 9 su 20, questa volta, ma i pronostici guardano a loro. Su tutte in prima fila ci sono Malika Ayane e Nina Zilli, soprattutto per la qualità della proposta, per personalità in crescita che tradiscono lavoro e studio, ma anche come indiscussi modelli di glamour, che al Festival fa la sua parte. Intorno, una truppa agguerrita: Irene Grandi torna rinnovata dopo anni di silenzio, come Anna Tatangelo e come Grazia Di Michele in duetto con Coruzzi/Platinette, riuniti sotto il cielo delle kermesse di Maria De Filippi. Fra le più giovani, torna a schierarsi Annalisa, pure lei fra le amiche di Maria, mentre Chiara da XF ci riprova con segnali di acquisita sicurezza; la debuttante assoluta Bianca Atzei si affaccia in un mare di polemiche per la scarsità di curriculum. E con l’italo/belga Lara Fabian, il Festival diventa anche un po’ europeo [Marinella Venegoni, La Stampa 9/2].

Il testo più lungo è quello di Gianluca Grignani: 253 parole. Il più corto è quello di Lara Fabian: 116 parole.

TUTTI GLI OSPITI
L’elenco degli ospiti del Festival della restaurazione come viene dipinto è una macedonia che va da Charlize Theron e Will Smith, in rappresentanza hollywoodiana, ai comici Alessandro Siani, Luca e Paolo, Angelo Pintus e Giorgio Panariello, poi Albano e Romina, Cochi e Renato, a rappresentare le coppie. Per la musica gli Imagine Dragons, il dj produttore The Avener, i Saint Motel, Ed Sheeran, Tiziano Ferro (che ieri si è lasciato andare confessando di soffrire di sanremite, ovvero «quella malattia che riduce qualunque performer allo stato vegetale, rendendo vano ogni tentativo di controllo di voce e corpo»). E ancora Biagio Antonacci, Gianna Nannini, Conchita Wurst e gli Spandau, band simbolo degli anni ’80. Infine c’è la varia umanità con il collegamento con lo spazio e l’astronauta Samantha Cristoforetti, l’allenatore della nazionale Antonio Conte, il ciclista Vincenzo Nibali e Fabrizio Pulvirenti, il medico che si ammalò di ebola [Marco Molendini, Il Messaggero 9/2].

LE CANZONI
Quindici delle venti canzoni in gara contengono almeno una di queste parole: vento, cielo, sole, pioggia, nuvola o stelle. Poca fantasia. I testi sono il punto debole del Festival targato Carlo Conti. E a buttare l’orecchio a quello che gira in radio di questi tempi la colpa non è sua. «Il denominatore comune è la melodia con testi d’amore – ha riassunto lui –. Ma è la caratteristica del Festival». Sentimento a tutto spiano, quindi. È così sempre, ma fra tradimenti, amore per genitori o figli l’anno scorso, per dire, c’erano più sfumature [Andrea Laffranchi, Corriere della Sera 24/1].

Pochi offrono un punto di vista diverso. Io sono una finestra, il duetto fra Grazia Di Michele e Platinette, è una ballad che tratta con delicatezza il tema dell’identità sessuale e quel corpo in cui «non c’è una donna o un uomo solo un essere umano» è una sfida alle convenzioni. Premio ironia ai Soliti Idioti, Biggio e Mandelli, che in Vita d’inferno, in stile Cochi e Renato con la banda a fare da accompagnamento, mettono in rima Champions League e Peppa Pig. Hanno anche una parolaccia che fa rima con «generazioni» ma hanno scelto di autocensurarsi sul palco. Nella sua malinconica Sogni infranti Grignani incastra caos interiore e flash dal mondo esterno, uno Stato che pesa «come piombo» e la confusione fra «informazione e show». Il resto è solo sentimento [Andrea Laffranchi, Corriere della Sera 24/1].

I FAVORITI
A pochi giorni dal via del Festival di Sanremo 2015, gli scommettitori Snai sono sempre più convinti della possibile vittoria del trio Il Volo. Le scommesse sulla loro canzone, Grande Amore, aumentano e i quotisti hanno deciso di abbassare la quota da 3,00 a 2,50. Si scommette, anche su Lorenzo Fragola (Siamo uguali), dato a 4,50. Quote in rialzo per quasi tutti gli altri: i Dear Jack e Malika Ayane passano da 10 a 11, Alex Britti e Bianca Atzei da 10 a 13, Raf da 12 a 13.
A vincere il festival potrebbe essere un cantante uscito da un talent show? In Inghilterra, Stanleybet ha lanciato una scommessa. Ad oggi è proprio Amici di Maria De Filippi (2.85), che batte X Factor e Ti lascio una canzone, a pari merito a 4.00.

PREVISIONI DI SHARE
«Non ho l’ansia da Auditel, non mi esalto quando le cose vanno molto bene, né mi abbatto se vanno male. In questo mestiere devi sempre pedalare», ha fatto sapere Carlo Conti [Renato Franco, Corriere della Sera 30/1].

Secondo il direttore di Raiuno Giancarlo Leone, lo share dovrebbe essere attorno al 40 per cento (cioè in linea con il Festival di un anno fa condotto da Fabio Fazio che registrò una media del 39,32%): di più sarebbe una sorpresa (e darebbe alla rete l’ossigeno per rimediare anche alla recente delusione di Forte, forte, forte). Di meno una delusione, ma è nelle cose, vista la situazione televisiva e l’emancipazione che, ormai, i telespettatori hanno nei confronti della tv tradizionale. Del resto occorre considerare l’usura dei canali generalisti: –9 per cento in tre anni andati alla vasta prateria che è rappresentata dai canali tematici, digitali o satellitari [Marco Molendini, Il Messaggero 9/2].

PREVISIONI DI SOLDI
Stando ai bilanci di previsione, i Conti di questo Festival dovrebbero essere in positivo (dopo il pareggio nel 2013 e l’attivo da 2 milioni di euro del 2014). La stima è di 4 milioni di euro di attivo: 15-16 milioni di spese, ricavi attorno ai 20. Insomma, saremmo in linea con l’austerity del momento con un taglio di circa tre milioni rispetto a un anno fa. Il fatto è che da una parte c’è il risparmio sui cachet del cast (si parla di un 25 per cento) a cominciare dal conduttore (500 mila euro) e le sue damigelle (80 mila l’una). Dall’altra la pubblicità avrebbe tenuto, effetto probabile anche del fatto che gli eventi in tv latitano [Marco Molendini, Il Messaggero 9/2].

I break pubblicitari sono 12 per ogni puntata, non a caso le serate saranno lunghe, si chiude ben dopo mezzanotte e mezza. Rai Pubblicità ha venduto gli spazi a durata dimezzata, 15 secondi e non più 30 [Silvia Fumarola, la Repubblica 9/2].

Un secondo di pubblicità al Festival di Sanremo 2015 costa fino a 14 mila euro, circa il doppio rispetto all’anno scorso. Per le canzonette all’Ariston la crisi del mercato pubblicitario non sembra quindi essere un problema, visti i successi degli ascolti (e un target del 71 per cento della popolazione che in qualche modo, dalla tv ai social, è interessato alla kermesse).

Che il prodotto Sanremo tiri lo dimostra poi il listino tabellare, un «vangelo» a Rai Pubblicità. Uno spot di 15 secondi nella settimana del Festival di Sanremo in prima serata costerà 144 mila euro; poco meno dei 148 mila e 500 di un anno fa che però coprivano 30 secondi, il doppio del tempo. La fascia più cara è quella tra le 21,45 e le 22,45 con 227 mila euro a spot da 15 secondi [Giulio Gavino, La Stampa 16/12/2014].

Monopolizzare o quasi con il proprio marchio il sito del Festival dal 20 al 21 febbraio costerà 3 milioni 724 mila euro. Il pacchetto online invece, con tanto di spot che arriva sul cellulare via Twitter o su Facebook ha entrate stimate intorno al milione e 700 mila euro [Giulio Gavino, La Stampa 16/12/2014].

LE TRE VALLETTE
Emma e Arisa sono cantanti in carriera ma offrono la garanzia della confidenza con le telecamere: una ha vinto Amici ed è stata anche coach del talent, l’altra è stata giudice di X Factor. D’altra parte serviva qualcuno che facesse sentire a casa i cantanti, già tesi per il ritorno delle eliminazioni. Con la scelta delle due c’è anche il ripristino dei valori festivalieri di una volta: si torna alle tradizioni delle due vallette e alla rivalità bionda-mora. L’ultima coppia è stata nel 2011 con Elisabetta Canalis e Belén. Inserire a piacere le battute sulla vendetta di Emma. E, a proposito di precedenti, per l’ultima coppia cromaticamente mista bisogna risalire al 2008: Bianca Guaccero e Andrea Osvart. Conduceva Pippo Baudo [Andrea Laffranchi, Corriere della Sera 12/1].

Arisa è una sanremista seriale. La sua carriera è iniziata proprio con la vittoria fra i Giovani al Festival 2009 con Sincerità: look da fumetto, abiti dal gusto vintage e tanta ingenuità. L’anno dopo si era presentata nei Big con Malamorenò con la stessa formula, ma era andata male. Pausa di riflessione: via gli occhialoni, anzi proprio via del tutto la montatura, una sistematina chic al guardaroba e con La notte si era piazzata al secondo posto, proprio alle spalle di Emma, nel 2012. Nell’ultima edizione, finalmente la vittoria sulle note di Controvento. Nel suo curriculum festivaliero resta scoperto soltanto il 2012: nel 2011, infatti, aveva partecipato alla serata dei duetti, invitata da Max Pezzali. Due (e mezza) le presenze di Emma. L’esordio nel 2011 assieme ai Modà (Arriverà), quindi il trionfo l’anno successivo con Non è l’inferno. E anche per lei un’ospitata nella puntata dei duetti: nel 2013 era con Annalisa [Andrea Laffranchi, Corriere della Sera 12/1].

Rocío Muñoz Morales, quella bella delle tre, ieri assente. Nata a Madrid il 10 giugno 1988, muove i primi passi – è il caso di dirlo – come ballerina. Inizia la sua carriera televisiva e diventa popolare grazie alla partecipazione come insegnante di danza e coreografa nell’edizione spagnola di Ballando con le stelle. Ha solo 17 anni e i successivi cinque li trascorre a ballare sul palco del programma. È il trampolino per il tour mondiale di Julio Iglesias (ballerina e corista). Quindi arriva la televisione, sotto forma di serie tv. All’inizio in Spagna, ora anche in Italia. Da quest’anno è entrata nel cast di Un passo dal cielo (Rai1), la fiction con Terence Hill. Nel frattempo Rocío Muñoz Morales si è anche fidanzata con Raoul Bova, 17 anni più vecchio di lei. «Mi sono sempre tenuta un passo indietro. Finora avevo sempre taciuto. Continuerò a farlo, anche a costo di non potermi difendere da ogni tipo di accusa. Ne hanno dette e scritte di ogni tipo su di me. Inventando (o manipolando) alcune mie sporadiche dichiarazioni. Ma io sono comunque positiva. Ho taciuto. Anche con il rischio (c’è stato) di essere giudicata poco chiara o sfuggente». Il riferimento è soprattutto al matrimonio di Raoul Bova, sposato dal 2000 al 2013 con Chiara Giordano, figlia dell’avvocato matrimonialista Annamaria Bernardini De Pace [Renato Franco, Corriere della Sera 14/1].

LE CURIOSITA’
Il più vecchio dei cantanti in gara è Raf, classe 1959 e una carriera da riallineare ai livelli del passato [Andrea Laffranchi, Corriere della Sera 15/12/2014].

Mauro Coruzzi, in arte Platinette, si presenterà per la prima volta in pubblico con la barba e in smoking. La parrucca in realtà se l’era tolta nel 2011 ad Amici [Andrea Laffranchi, Corriere della Sera 2/2].

Carlo Conti dal 1973 a oggi almeno una volta alla settimana ascolta The Dark Side of the Moon o Wish You Were Here dei Pink Floyd. «Sono canzoni che mi aiutano a riflettere o a darmi la carica a seconda dei momenti» [Renato Franco, Corriere della Sera 30/1].

La scenografia del palco ricorda un immenso fiore, una grandissima “campanula” tecnologica al centro del quale ci sono gli orchestrali e i cantanti. A realizzarlo è stato Riccardo Bocchini.


Sanremo è invasa da russi e tedeschi che hanno prenotato da settimane per vedere Al Bano (già arrivato con i figli più piccoli) e Romina insieme sul palco dell’Ariston [Silvia Fumarola, la Repubblica 9/2].

Arisa indossa sempre un ciondolo con la Madonnina («La accarezzo, così mi dà la forza») e ha l’incubo delle scale: «ecco, le scale sono scale, amen, vivo in un palazzo, le faccio ogni giorno, saranno mica diverse!» [Lavinia Farnese, vanityfair.it 9/2].

VINCITORI EDIZIONE 2014
Vincitore dell’edizione 2014 è stata Arisa con Controvento. Al secondo posto Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots con Liberi o no, terzo Renzo Rubino con Ora. Il premio della critica “Mia Martini” nella categoria dei Campioni è andato a Cristiano De André con Invisibili. Tra le nuove proposte invece è stato premiato Rocco Hunt, con la canzone Nu juorno buono.

La media share del Festival 2014 condotto da Fabio Fazio fu del 39,32% (8.763.000 spettatori), il risultato peggiore dal 2008.

PERCHE’ SANREMO SI’
Francesco Piccolo: «Arriva Sanremo con le sue canzoni, e si annunciano quasi tutte intorno all’amore (…) Le canzoni di Sanremo possono essere definite stupide, salvo poi restare come un marchio indelebile nel ricordo di due esseri umani che si identificano in parole come “cinque giorni che ti ho perso” o “senza te c’è un vuoto che più vuoto non c’è”, e ogni volta che per tutta la vita la riascolteranno, in altre città in altre età e in altri stati civili, si commuoveranno. Del resto, era quello che diceva Fanny Ardant in La signora della porta accanto di Truffaut: “Ascolto solo canzoni perché dicono la verità. Più sono stupide e più sono vere. E poi non sono stupide, che dicono... dicono: non devi lasciarmi, senza di te in me non c’è vita...” (…) Insomma, per fortuna che ci sono le canzoni di Sanremo e le feste degli innamorati. È un po’ rassicurante, quando la mattina ci svegliamo e sappiamo che la crisi sta per distruggere l’Europa, l’economia sta per mettere in ginocchio l’Italia, lavoro non ce n’è; e che bisogna mettere d’accordo sempre qualcuno in più per fare una riforma più o meno sensata. Quando sappiamo che la letteratura ormai è finita, il cinema anche (quello italiano non ne parliamo); i giornali li leggeremo ancora per pochi giorni, la tv fa parte del passato. La politica è tutta uno schifo. Eccetera. Insomma, apriamo gli occhi e ci dicono ogni giorno che l’apocalisse è quasi arrivata, è proprio lì dietro l’angolo. Tenterà di trascinare tutto via con sé. Ma l’amore no. L’amore resisterà. Con le sue stoltezze, le sue bugie, le stupidaggini e la memoria di se stessi» [Francesco Piccolo, Corriere della Serra 9/2].

PERCHE’ SANREMO NO
Sanremo non fa vendere più dischi come un tempo. Prendiamo i dati dello scorso anno. Gianni Piglio su Panorama: «A 40 giorni dalla fine della gara siamo andati a verificare quanti e quali brani usciti dal Festival sono presenti oggi in classifica. La Top 10 di iTunes relativa ai singoli presenta all’ottavo posto Arisa, la vincitrice, con Controvento. Nella Top 10 album di iTunes, Sanremo 2014 è presente con L’attesa di Giusy Ferreri al numero 8. Se invece analizziamo la classifica Fimi/Gfk scopriamo che nei singoli c’è solo Arisa al numero 7, mentre nella Top 10 degli album l’unica presenza sanremese è Francesco Renga con Tempo Reale in terza posizione.
Alla luce di questi dati viene naturale chiedersi: quanto pesa in realtà Sanremo in termini di vendite? Ci risponde Enzo Mazza, presidente della Federazione Industria Musicale Italiana: «Il peso delle vendite di Sanremo nel mercato discografico annuale oscilla tra l’1 e il 2 per cento». Ovviamente non è sempre stato così: «Negli anni storici Sanremo è stato un evento centrale del mercato: ma negli ultimi due decenni è cambiato tutto. Secondo me una delle ragioni del basso impatto sulle classifiche è la deformazione dell’evento diventato sempre più un prodotto televisivo e sempre meno musicale» aggiunge Mazza. «La formula di Sanremo è distante dal mercato discografico, i consumi discografici oggi sono completamente diversi». «Detto questo» prosegue Mazza «Sanremo resta importante dal punto di vista della promozione. Un artista come Rocco Hunt che ha vinto nella categoria Giovani, può sicuramente beneficiare di un momento così importante di visibilità». E i talent show, quanto incidono sul mercato? «Incidono sicuramente più di Sanremo. I talent hanno saputo integrarsi meglio con la realtà social. L’effetto più evidente dei talent è stato quello di portare in classifica artisti nuovi, come Marco Mengoni, Emma, Alessandra Amoroso».