Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  febbraio 07 Sabato calendario

RECORD STORICO, 173 CAMBI DI CASACCA LA GRANDE MIGRAZIONE CHE AIUTA MATTEO

ROMA La pratica della transumanza non è mai stata così frequentata come adesso, nelle aule di Camera e Senato. E siamo al record storico di traslochi da un gruppo a un altro in Parlamento. Se nella legislatura tra il 2008 e il 2013 - gli anni del trionfo dello scilipotismo e dell’Antonio Razzi che disse migrando da Di Pietro a Berlusconi: «Devo pagare il mutuo» - cambiarono gruppo 160 parlamentari, in cinque anni, adesso in appena due anni, quella quota di traslocatori politici è stata surclassata da questa nuova cifra monstre: 173 eletti hanno mutato casacca. Dirigendosi, per lo più, in direzione Pd (ed è clamoroso il caso degli ultimi otto arrivi neo-dem dal fronte ex montiano) ma va ricordato, pur se sembra archeologia, anche lo smottamento da Forza Italia che diede vita dopo le ultime elezioni alla nascita del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, nel dicembre 2013.
ZELIG
I 174 transumanti sono destinati a diventare sempre di più. E quanto più si diffonde il timore che Renzi possa andare al voto anticipato, considerando la sua maggioranza troppo indocile e non troppo piccola, tanto più la tentazione del trasloco da banco a banco diventerà epidemica e dilagante. Alcuni dei traslocatori, ma non troppi, sono definibili come zelig e come camaleonti. Ovvero cambio pelle per adattarmi meglio all’ambiente, per lucrare qualcosa e per ripartire di slancio. Ed è il caso del grillino Rizzetto che era di estrema destra, è entrato in Parlamento con i 5 stelle e poi al Nazareno ha promesso di portare in dote a Renzi altri come lui ma gli altri transfughi della sua specie si sono arrabbiati con lui: «Ci stai vendendo al Pd!».
RADICALI E LIB LAB
Oppure si trasmigra, dalla sinistra radicale di Sel alla sinistra stile partito nazione e acchiappa-tutto di Renzi, per motivazioni politiche del tipo di quelle di Gennaro Migliore: aiutare il democrat a conquistare una regione importante come la Campania o una città importante come Napoli, alle elezioni amministrative. E trasmigrano i vendoliani, trasmigrano i liberali delusi da Monti e da un progetto evaporato negli errori del Professore, trasmigrano i seguaci dell’anti-politica che dovevano aprire il Parlamento come fosse una scatoletta di tonno e invece hanno cominciato a considerarlo un luogo più frequentabile del web. E se era la «responsabilità» il principio per cui i Responsabili di Scilipoti il re dei peones passarono armi e bagagli nel fronte berlusconiano, tradendo Di Pietro che gridò loro «siete dei Giuda», adesso insieme alla governabilità e alla calamita rappresentata dal 41 per cento ottenuto alle Europee da Renzi - il quale la ricandidatura sicura non l’ha promessa a nessuno, anche se un corteggiatore di anime perse - c’è forse nel caso di quelli di Scelta Civica una opzione politica di gruppo e non (o almeno si spera) soltanto un obiettivo di tipo personale.
PASSAGGI COLLETTIVI
Infatti la nuova transumanza non è di genere più o meno individuale ma riguarda interi pezzi di partito che entrano in un altro partito. Con la possibilità o magari l’illusione di cambiarne la natura e l’identità del Pd, iniettando cultura riformista e liberale in un corpaccione che nasce per lo più ex comunista. E quanto a Renzi, oltre ai voti di tutti quelli che gli si propongono e che gli servono per blindare le sue riforme in Parlamento, gli interessa la possibilità di rafforzarsi grazie alle nuove giubbe dem nei confronti della sinistra Pd.
CONTAMINAZIONE
Il caso di Scelta (Sciolta) Civica che si sparge nei dem non appare come una riedizione del fenomeno degli «ascari» al tempo di Giovanni Giolitti, e il nome derivava a costoro dalla tribù indigene che venivano aggregate alle nostre truppe coloniali in Africa. L’operazione è di altra natura. Si tratta di transumanza come contaminazione di culture. Come passo ulteriore verso il superamento delle classiche posizioni sinistresi, perseguito da Renzi fin dal primo minuto della sua segreteria. La transumanza come contaminazione non significa però che non possa contenere anche elementi di conformismo e di fascinazione nei confronti del leader vincente. Il quale, Renzi, sembra spesso parlare come Agostino De Pretis, precursore ottocentesco del partito della nazione: «Intendiamo governare nell’interesse di tutti. Con l’appoggio di tutti gli uomini onesti e leali». C’è dunque un mix di vecchio e nuovo in questo fenomeno dei magnifici, ma anche contestatissimi, 173. Il Pd rispetto all’esordio ha guadagnato 16 parlamentari. Sel ne ha persi dieci alla Camera. Forza Italia ha perso 60 onorevoli. I grillini sono calati di 32 unità e la slavina pentastelluta è destinata a crescere. A questo ritmo, tra altri due anni, i nostri eroi transumanti arriveranno a quota 346. A fine legislatura, nel 2018, saranno 519. E non s’è mai visto un partito così forte in Parlamento.