Notizie tratte da: Chris Kyle # American Sniper. Autobiografia del cecchino più letale della storia americana # Mondadori Milano 2014 # scritto con Jim DeFelice e Scott McEwen., 9 febbraio 2015
Notizie tratte da: Chris Kyle, American Sniper. Autobiografia del cecchino più letale della storia americana, Mondadori Milano 2014, scritto con Jim DeFelice e Scott McEwen
Notizie tratte da: Chris Kyle, American Sniper. Autobiografia del cecchino più letale della storia americana, Mondadori Milano 2014, scritto con Jim DeFelice e Scott McEwen.
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• Chris Kyle, nato nel 1974 e morto nel 2013, capo del Team Three dei Seal. Ha combattuto durante l’operazione Iraqi Freedom.
• Le medaglie di cui Kyle è stato insignito: due Silver Star, cinque Bronze Star al valore e due medaglie al merito della Marina e del corpo dei Marine. Ha ricevuto un encomio solenne della Marina e del corpo dei Marine, e il Jewish Institute for National Security Affairs l’ha premiato con il Grateful Nation Award per le sue attività nella «guerra al terrore».
• Dopo gli schieramenti sul campo, Kyle è diventato istruttore capo per l’addestramento di squadre sniper e antisniper per le operazioni speciali della Marina, preparando il primo vero manuale tecnico per gli sniper dei Navy Seal degli Stati Uniti.
• Quando si è congedato dalla Marina, Kyle si è trasferito con la sua famiglia in Texas, dov’era cresciuto.
• Kyle ha scritto due libri: American Sniper, la storia della sua vita e delle sue esperienze militari, e American Gun: A History of the U.S. in Ten Firearms.
• Kyle, ucciso insieme a un amico a due mesi dal suo trentanovesimo compleanno da un veterano affetto da disturbi psichici che stava cercando di aiutare.
• La cerimonia funebre si è svolta al Cowboys Stadium di Arlington, in Texas. La salma è stata sepolta nel Texas State Cemetery di Austin.
• A fine marzo 2003, Chris Kyle era in Iraq, nella zona di Nassiriya.
• La guerra in Iraq era iniziata all’alba del 20 marzo 2003.
• Charlie, il plotone di Kyle (poi ribattezzato Cadillac), del Team Three dei Seal. Il loro compito era assistere i Marine durante la marcia alla volta di Baghdad.
• Seal, corpo speciale della Marina addestrato per le operazioni speciali il cui acronimo sta per «SEa, Air, Land» («mare, aria, terra»).
• Quel giorno di fine marzo, quando Kyle prese il posto del capo del plotone, che aveva bisogno di una pausa e gli mise in mano un’arma di precisione da sniper, un Win Mag bolt-action calibro .300.
• La prima volta che Kyle uccise qualcuno con un fucile da sniper fu una donna, che stava per lanciare una granata sulla strada su cui stavano per arrivare i Marine.
• «La gente mi chiede continuamente “Quante persone hai ucciso?”, e io do a tutti la stessa risposta: “La cifra precisa mi rende più uomo, o meno?”» (Chris Kyle).
• La Marina attribuisce a Kyle più uccisioni di qualunque altro sniper delle forze armate americane, passato o presente.
• Chris Kyle, congedato nel 2009.
• «C’è un’altra domanda che mi viene fatta spesso: “Ti è dispiaciuto uccidere così tante persone in Iraq?”. La mia risposta è “No”. E lo penso davvero. La prima volta che spari a qualcuno, ti senti un po’ a disagio. Pensi, sul serio devo sparare a quel tizio? È giusto? Ma, dopo avere ucciso il nemico, capisci che è giusto. Dici a te stesso: “Fantastico”. Poi lo fai ancora. E ancora. Lo fai per evitare che il nemico uccida te o i tuoi connazionali. Lo fai finché non ti resta più nessuno da uccidere. È così che funziona la guerra. Amavo ciò che facevo. E lo amo tuttora. Se le circostanze fossero diverse, se la mia famiglia non avesse bisogno di me, tornerei in prima linea in un baleno. Non mento né esagero quando dico che era divertente. Essere un Seal, per me, è stato la realizzazione di una vita» (Chris Kyle).
• Kyle è cresciuto nel cuore del Texas. È stato educato nella fede cristiana: «Se dovessi elencare le mie priorità, sarebbero nell’ordine Dio, Patria e Famiglia».
• Le armi gli sono sempre piaciute. Andava matto per la caccia e si è sempre definito un cowboy.
• Kyle è salito su un cavallo appena ha iniziato a camminare. La sua famiglia aveva un ranch, in cui lui lavorava.
• La famiglia di Kyle aveva una riserva di caccia al daino a poche miglia da casa, e andavano a caccia tutti gli inverni.
• In Texas, una riserva di caccia è una tenuta privata, il cui proprietario affitta o cede temporaneamente il diritto di cacciare per un certo periodo di tempo; uno paga una certa cifra e ottiene il diritto di andarci a caccia.
• La famiglia di Kyle, composta da mamma, papà e un fratellino di quattro anni più giovane. Andavano a caccia tutti e quattro, passando i fine settimana su una vecchia roulotte.
• Il padre di Kyle era un dipendente della Southwestern Bell and AT&T. Era un dirigente, e ogni volta che lo promuovevano doveva cambiare sede di lavoro e doveva trasferirsi con la famiglia viaggiando per tutto il Texas.
• Il padre di Kyle, che odiava il suo lavoro, soprattutto la burocrazia, il dover stare chiuso in ufficio e dover mettere giacca e cravatta ogni singolo giorno.
• Nell’atrio del liceo in cui Kyle e il fratello andavano a scuola c’era la statua di un puma. Era tradizione che all’inizio di ogni nuovo anno scolastico i grandi provassero a mettere i ragazzini del primo anno sulla statua, come rito di iniziazione. Chris si era già diplomato quando suo fratello entrò in prima, ma tornò apposta il primo giorno di scuola per offrire cento dollari a chiunque fosse riuscito a metterci lui, sul puma. Non ci riuscì nessuno.
• Chris, che anche se si trovò in mezzo a un sacco di zuffe, non cominciava quasi mai per primo.
• Il padre di Kyle era diacono e sua madre insegnava catechismo alla scuola domenicale. Per un periodo, quando Chris era giovane, andavano in chiesa la domenica mattina, la domenica sera e il mercoledì sera.
• La madre di Kyle trovò un posto come educatrice in un riformatorio.
• Quando fu un po’ più grandicello, Chris si mise ad allevare vitelli e giovenche per la Ffa, la Future farmers of America.
• La sua prima «arma» fu un fucile a pompa, ad aria compressa, della Daisy: più pompava, più forte sparava. Poi ebbe un revolver a gas Co2 ricalcato sulla vecchia Colt Peacemaker del 1873.
• Kyle aveva un debole per le armi del vecchio West e dopo il congedo dalla Marina cominciò a collezionare qualche bella replica di quei modelli. Il suo preferito: un revolver Colt Navy del 1861, fabbricato con i vecchi torni di una volta.
• Il primo vero fucile Kyle lo ebbe intorno ai sette-otto anni. Era un bolt-action 30-06. Il suo preferito però era il fucile a leva Marlin 30-30 di suo fratello, in stile cowboy.
• Kyle, che imparò a domare i cavalli quando andava alle superiori e cominciò a partecipare a qualche rodeo.
• Nel 1992 Kyle si diplomò e si iscrisse alla Tarleton State University di Stephenville, in Texas, la terza più grande università agraria privata.
• Quella volta che Kyle, quand’era matricola all’università, ebbe un incidente a cavallo durante un rodeo a Rendon, in Texas. L’animale lo trascinò con un piede in una staffa e prese tanti calci da perdere conoscenza. Si svegliò sull’elicottero del pronto intervento, in volo verso l’ospedale. Ne ricavò chiodi nei polsi, una spalla lussata, un po’ di costole rotte e lesioni a un rene e a un polmone.
• Chiuso con i rodei e ancora studente, Kyle trovò anche lavoro in un deposito di legname come addetto alle consegne, caricava legname e roba del genere e lo recapitava ai clienti. Fu così che qualcuno lo notò e lo assunse come mandriano in un ranch.
• Un giorno del 1996, quando Kyle si presentò all’ufficio di reclutamento delle forze armate, deciso ad arruolarsi.
• All’ufficio di reclutamento era presente ogni arma: Esercito, Marina, Marine e Aeronautica.
• Il BUD/S, il Basic Underwater Demolition/Seal, il corso d’addestramento preliminare che tutti gli aspiranti Seal devono superare.
• L’UDT, Underwater Demolition Teams, squadre di uomini-rana che facevano ricognizione sulle spiagge nemiche e avevano portato a termine varie missioni speciali in guerra, a cominciare dalla seconda guerra mondiale.
• Kyle decise di diventare un Seal. Quando tornò per firmare i documenti, il reclutatore gli disse che era meglio rinunciare al premio di arruolamento, se voleva essere sicuro che la domanda fosse accettata. E Kyle vi rinunciò.
• Kyle, scartato dalla Marina non appena le visite mediche misero in evidenza i chiodi nei polsi, conseguenza dell’incidente nel rodeo.
• Rifiutato dalle forze armate, Kyle lasciò l’università quando gli mancavano meno di sessanta crediti per laurearsi e decise di continuare a lavorare nel ranch.
• Nell’inverno del 1997, quando Chris Kyle si trasferì in Colorado per lavorare in un ranch. Poco tempo dopo, ricevette una chiamata da un reclutatore della Marina e iniziò l’addestramento BUD/S.
• Il BUD/S si tiene al Naval Special Warfare Center di Coronado, in California. Comincia con l’indottrinamento, o «indoc», creato per presentare ai candidati quello che verrà richiesto loro. Seguono tre fasi: allenamento fisico, immersioni e addestramento al combattimento di terra.
• Kyle si presentò per l’addestramento di base nel febbraio del 1999.
• Il BUD/S dura più di sei mesi. La parte più famosa è la Hell Week, la settimana infernale, 132 ore filate di esercizio e attività fisica.
• In base ai regolamenti della Marina, Kyle dovette scegliere una Mos, ovvero una specializzazione militare, nel caso in cui non ce l’avesse fatta al BUD/S e non avesse avuto i requisiti necessari per diventare Seal. Scelse l’intelligence.
• Kyle iniziò il BUD/S dopo circa sei mesi di attesa. Aveva ventiquattro anni.
• La fase iniziale del BUD/S è l’«indoc», l’indottrinamento, e durò un mese. Parte del tempo si passava a imparare le basi di quello che i candidati avrebbero dovuto fare in seguito.
• La Prima Fase del BUD/S, l’allenamento fisico vero e proprio.
• «Quello che occorre più di ogni altra cosa per superare il BUD/S e diventare un Seal è la capacità di resistenza mentale e psicologica. Il segreto del successo è essere testardi e rifiutare di arrendersi. Non so come, mi ero imbattuto nella formula vincente» (Chris Kyle).
• Per superare la prova e diventare un Seal bisognava nuotare per oltre novecento metri nell’oceano. Al BUD/S i ragazzi nuotavano per più di tre chilometri.
• Quella volta che i superiori portarono i ragazzi fuori in barca e li scaricarono a sette miglia nautiche da riva, facendoli tornare a nuoto.
• La Hell Week, cinque giorni e mezzo di strapazzo continuo per vedere se si ha la resistenza e la volontà per diventare un Seal.
• La settimana successiva alla Hell Week è una breve fase di ripresa, detta «Walk Week», la settimana della camminata.
• La seconda parte del BUD/S, la fase delle immersioni.
• A causa di un’infezione, Kyle non superò la seconda parte del BUD/S e fu rimandato indietro.
• Kyle, a cui piaceva succhiare il tabacco sin da quando era adolescente. Suo padre lo beccò a masticare tabacco quando andava alle superiori. Per fargli togliere il vizio gli fece mangiare una scatola intera di tabacco alla gaultheria aromatizzato alla menta.
• La marca preferita di tabacco di Kyle era il Copenhagen.
• Nella classe di Kyle a superare la Hell Week furono in 24, meno del dieci per cento di quanti avevano cominciato.
• Dopo il BUD/S, i Seal passano all’addestramento avanzato, conosciuto ufficialmente come SQT, o Seal Qualifying
Training, l’addestramento di qualificazione.
• Alla fine dell’SQT ci sono le assegnazioni ai Seal Team. Una volta assegnati al Team i militari avrebbero avuto il Tridente.
• Tridenti Seal, noti anche come Budweiser, un «aggeggio» di metallo, o distintivo, che indossano i Seal. Insieme al tridente di Nettuno, ci sono anche un’aquila e un’ancora.
• La scelta preferenziale di Kyle fu il Team Three, con base a Coronado, in California, e lì fu assegnato.
• Una sera di aprile del 2001, quando Chris vide Taya al bar di un club di San Diego, mentre parlava con uno dei suoi amici, e si innamorò di lei a prima vista.
• Taya, vestita con un paio di pantaloni di pelle nera.
• Quando Chris la conobbe, Taya lavorava per un’azienda farmaceutica come rappresentante di medicinali. Originaria dell’Oregon, aveva frequentato il college in Wisconsin e si era trasferita sulla costa un paio di anni prima.
• La mattina dell’11 settembre 2001, il giorno dell’attentato alle Torri gemelle di New York, Chris e Taya erano insieme.
• Fra le specialità dei Seal c’è la DA, la Direct Action, azione diretta, un assalto molto breve e rapido contro un obiettivo piccolo, ma di grande valore. Può spaziare da qualcosa come un attacco a un ponte chiave dietro le linee nemiche a un raid contro un nascondiglio di terroristi per catturare un artificiere: nel gergo snatch and grab, cioè prendi e porta via. Pur trattandosi di missioni molto diverse, l’idea di base è la stessa: colpire duro e rapidamente, prima che il nemico capisca cosa sta succedendo.
• Dopo l’11 settembre i Seal cominciarono ad addestrarsi per intervenire nei luoghi dove era più probabile rintracciare i terroristi islamici: l’Afghanistan al primo posto, poi il Medio Oriente e l’Africa.
• Durante l’addestramento i Seal vengono sottoposti alla tortura dell’acqua, per essere preparati nel caso in cui fossero stati catturati. Gli istruttori li torturavano nel modo più duro possibile, legandoli e picchiandoli, e si fermavano appena prima di infliggere loro danni permanenti.
• Un altro tipo di tortura è quello con il gas. Li spruzzano con gas CS, un gas lacrimogeno, e loro devono combattere avvolti da una nuvola.
• Quando decisero che il migliore plotone del Team sarebbe finito in Afghanistan. Quello di Kyle arrivò secondo e non partì.
• Il plotone di Kyle fu mandato invece in Kuwait, in vista di una possibile guerra contro l’Iraq. Oltre a sorvegliare la frontiera irachena e proteggere la minoranza curda, che Saddam aveva avvelenato con il gas e massacrato in passato, le truppe americane facevano rispettare le no-fly zone nel Nord e nel Sud. Saddam contrabbandava petrolio e altri beni dentro e fuori dal suo paese, in violazione delle sanzioni Onu. Gli Stati Uniti e i loro alleati stavano intensificando le operazioni per fermarlo.
• Prima di partire, Chris e Taya decisero di sposarsi.
• Nei Seal la percentuale di divorzi è molto elevata. Secondo i consulenti matrimoniali arriva al 95 per cento.
• Il CO, l’ufficiale comandante del Team; l’OIC, l’ufficiale a capo del plotone.
• La sera prima del matrimonio, i compagni di Chris gli spruzzarono addosso della vernice e gli disegnarono i coniglietti di Playboy con un pennarello sul petto e sulla schiena.
• Abbordare e perquisire le navi, un’attività ufficialmente nota come VBSS (Visit, Board, Search, Seize), una missione di routine dei Seal.
• Quella volta che a Natale la famiglia di Taya inviò come regalo a Kyle e compagni, che si trovavano alla base in Kuwait, degli Hummer radiocomandati. Gli iracheni che lavoravano alla base non avevano mai visto nulla di simile e, quando Kyle dirigeva uno di quei veicoli verso di loro, scappavano urlando.
• In Kuwait, il plotone di Kyle era di stanza in due diversi campi: Ali al-Salem e Doha.
• In Kuwait Kyle vide la sua prima tempesta di sabbia.
• In quanto nuovo arrivato, Kyle era il mitragliere della 60. L’M-60 è una mitragliatrice leggera multiuso con alimentazione a nastro, che i militari americani utilizzano da decenni in diverse versioni.
• I DPV (Desert Patrol Vehicles, veicoli per la pattuglia del deserto), di gran lunga meglio equipaggiati della media degli ATV (All-Terrain Vehicle, i fuoristrada). Montano una mitragliatrice calibro .50 e un lanciagranate MK-19 sul davanti, mentre sulla parte posteriore c’è una M-60. Poi ci sono i lanciarazzi LAW, Light Antitank Weapon, armi anticarro a colpo singolo che sono gli eredi spirituali dei bazooka e dei Panzerfaust della seconda guerra mondiale. I razzi sono montati su supporti speciali agganciati alla struttura tubolare del veicolo. Sulla sommità è montata un’antenna satellitare, accanto alla quale sta un’antenna radio grossa come un braccio.
• La peggiore controindicazione dei DPV era che avevano solo due ruote motrici, un problema enorme quando il terreno è anche solo un po’ soffice. Finché erano in movimento, andava tutto abbastanza bene, ma se si fermavano, finivano nei guai: erano continuamente impegnati a scavare per tirarle fuori dalla sabbia del Kuwait.
• Il 20 marzo 2003 cominciò l’operazione Iraqi Freedom.
• Il plotone di Kyle faceva parte della squadra assegnata a proteggere i pozzi petroliferi dell’Iraq prima che gli iracheni potessero farli saltare in aria o incendiarli come avevano fatto durante l’operazione Desert Storm, nel 1991. I Seal e il Grom erano assegnati agli impianti di gas metano e alle piattaforme petrolifere (Goplat) nel Golfo, oltre che alle raffinerie nell’entroterra e alle aree portuali.
• Poco prima dell’inizio delle ostilità gli iracheni avevano lanciato alcuni Scud (missili); della maggior parte di essi si erano occupati i missili Patriot, ma uno sfuggì e andò a colpire proprio lo Starbucks che il plotone di Kyle frequentava durante l’addestramento prebellico. Fu dopo questo episodio che il presidente Bush dichiarò guerra all’Iraq.
• Finita la prima missione il gruppo di Kyle fu rimandato alla base in Kuwait e dopo si unì all’offensiva dei Marine nella zona di Nassiriya.
• Nassiriya, occupata dai Marine il 31 marzo. Le ostilità in quella zona però continuarono per un po’, visto che piccoli gruppi di soldati iracheni e i fedayn continuavano a opporre resistenza e ad attaccare gli americani.
• Fu nei pressi di Nassiriya che Jessica Lynch, una giovanissima Marine, venne catturata e tenuta prigioniera nei primissimi giorni di guerra.
• Molti ribelli erano abituati ad assumere droghe prima di combattere.
• Un giorno il gruppo di Kyle fu mandato in una casa dove, a quanto pareva, avrebbero trovato dei prigionieri americani. L’edificio era deserto, ma nel seminterrato c’erano segni che il pavimento di terra battuta era stato smosso di recente. Accesero le torce e iniziarono a scavare. Sepolti c’erano alcuni soldati americani, dell’Esercito e dei Marine.
• Il fratello di Chris Kyle era entrato nei Marine poco prima dell’11 settembre ed era stato dislocato in Iraq.
• Un giorno, nel deserto, Kyle e compagni notarono qualcosa e pensarono che si trattasse di IED, Improvised Explosive Device, cioè ordigni esplosivi improvvisati, sepolti nella sabbia. Chiamarono la squadra di artificieri, che li dissotterrarono. Ma dalla sabbia del deserto non vennero fuori bombe, bensì un aereo. Saddam aveva sepolto un po’ dei suoi caccia nel deserto, coprendoli di plastica e tentando di nasconderli.
• Il gruppo di Kyle continuava a lavorare con i Marine, che stavano marciando verso il nord dell’Iraq. Le loro missioni consistevano perlopiù nel precedere l’avanzata dei Marine, alla ricerca di sacche di resistenza. In quella fase lavoravano con l’intero plotone ed erano in sedici.
• Ogni volta che Chris tornava in patria dopo essere stato in combattimento, per circa una settimana non usciva di casa. Se ne stava chiuso dentro. Di solito gli spettava un mese di licenza, dopo aver disimballato e messo a posto l’equipaggiamento e tutto il resto. La prima settimana la passava con Taya, poi riprendeva i contatti con la famiglia e con gli amici.
• Una volta, di ritorno dal primo assegnamento, Kyle ebbe qualcosa di simile a un flashback. Se ne stava seduto nella stanza che lui e Taya usavano come studio nella loro casa di Alpine, vicino a San Diego. Avevano un allarme antifurto e Taya lo fece scattare per sbaglio quando tornò a casa. Kyle ebbe paura, gli sembrò di essere in Kuwait e si tuffò sotto la scrivania, pensando che fosse un attacco con i missili Scud.
• Kyle rinunciò a parte della licenza per rientrare una settimana prima e andare al corso per sniper.
• Solo il cinquanta per cento dei Seal che affrontano la scuola per sniper riescono a finirla.
• Nelle prime lezioni s’impara a usare i computer e le videocamere. Gli sniper dei Seal non sono solo dei tiratori, ma vengono addestrati a osservare. La prima cosa che devono essere in grado di fare è osservare l’area e trasformarla in un reticolo di dati e informazioni, servendosi delle tecniche e degli strumenti più moderni, come il Gps.
• La parte successiva del corso è l’appostamento, cioè andare a prendere posizione senza farsi vedere.
• Durante il corso Kyle ha usato quattro armi, come base dell’addestramento.
• Non tutti i colpi sparati da Kyle beccavano i cattivi in testa. Di solito lui mirava al centro del bersaglio, un’ampia zona situata più o meno in mezzo al corpo.
• La armi preferite di Kyle sono quelle prodotte dalla GA Precision, una piccolissima azienda fondata nel 1999 da George Gardner.
• Quella volta che Kyle non passò l’esame di pratica per diventare uno sniper perché non aveva in bocca il tabacco da masticare, durante la prova di tiro. La volta dopo, con un bolo di tabacco nella guancia, passò l’esame a pieni voti.
• Gli sniper, che tendono a essere superstiziosi. Durante l’addestramento, e anche in seguito, Kyle teneva i fucili in un certo modo, metteva gli stessi vestiti, riordinava le sue cose sempre nella stessa sequenza.
• Per essere uno sniper dei Seal non basta sparare, bisogna anche imparare a studiare il terreno e l’ambiente circostante.
• Dopo aver passato tutta l’estate al corso per sniper, Kyle tornò al suo plotone per riprendere la preparazione, visto che entro un anno sarebbe stato di nuovo schierato sul campo.
• Quella volta che durante un’esercitazione Kyle fu attaccato da uno squalo che gli azzannò una pinna.
• Una volta, durante un’altra esercitazione, Kyle e altri tre suoi compagni si persero in mare e per poco non furono sbranati dagli squali. Anche il notiziario parlò di loro. Alla fine, un aereo di ricognizione li vide su un’isola e mandò qualcuno a prenderli.
• L’emblema ufficiale dei Seal è rappresentato da un’aquila in posizione di guardia appollaiata su un tridente che delinea il ceppo di un’ancora; davanti, di traverso, una pistola a pietra focaia. Lo stemma è noto come «il Tridente», detto anche ufficiosamente «Budweiser».
• Il primo tatuaggio di Kyle, un «osso di rana», un tatuaggio che
assomiglia allo scheletro di una rana. Simbolo tradizionale dei Seal e degli UDT, vuole onorare i compagni caduti. Ce l’ha sulla schiena.
• Oltre al corso per sniper, Kyle fu iscritto dal suo capo a un corso per navigazione terrestre.
• Nel settembre 2004, Kyle fu dislocato dal suo plotone e mandato in Iraq per aiutare il Grom, l’unità terrestre delle forze speciali polacche, nel ruolo di navigatore.
• Baghdad cadde il 9 aprile del 2003, Saddam Hussein fu catturato a dicembre. Nel 2004 gli Stati Uniti cedettero l’autorità a un governo ad interim, restituendo agli iracheni il controllo del paese.
• I Grom somigliavano molto ai Seal: estremamente professionali sul lavoro, amavano divertirsi alla stragrande nel tempo libero. Tutti bevevano vodka polacca, e apprezzavano particolarmente una marca, la Zubrowka.
• La pistola di ordinanza standard dei Seal era la SIG Sauer P226, camerata per munizioni da 9 mm.
• La sera del 7 novembre 2004 Kyle salì su un AMTRAC, un blindato anfibio, con una dozzina di Marine e qualche Seal, diretto verso la zona nord di Falluja.
• Mustafa, uno sniper iracheno. Kyle non lo vide mai ma probabilmente fu ucciso da altri sniper americani.
• Il primo giorno da sniper Kyle uccise tre ribelli, il suo compagno due.
• «Ho già descritto la sensazione che provai tirando il primo colpo da sniper: forse avevo esitato ponendomi, magari inconsciamente, la domanda: Posso uccidere questa persona? Le regole d’ingaggio, però, erano chiare e non dubitavo che l’uomo nel mio mirino fosse un nemico» (Chris Kyle).
• La giornata tipo durante l’assalto a Falluja: la mattina cominciava con circa dieci minuti di «fuochi», mortai, artiglieria, bombe, missili, razzi, un diluvio di proiettili che si rovesciava sulle posizioni chiave nemiche. Poi c’erano le esplosioni secondarie. Gli sniper cominciavano a occupare case da utilizzare
come postazioni, mentre i Marine a terra scendevano lungo la strada, di solito fianco a fianco, bonificando le case. Raggiunto un punto convenuto, dove gli sniper non li potevano più coprire
bene, si spostavano in avanti e prendevano una nuova posizione, e così via.
• Gli sniper, che in genere sparavano dai tetti oppure dalla finestra di un piano alto.
• «Non devi aver paura di sparare. Quando vedi qualcuno con uno IED o un fucile che va verso i tuoi compagni, hai ottimi motivi per premere il grilletto (anche se il fatto che un iracheno porti un fucile non significa necessariamente che gli si possa sparare)» (Chris Kyle).
• Quando Kyle salvò un gruppo di Marine a Falluja, uno degli ufficiali lo mise in lista per una Silver Star, ma i generali decisero che, visto che nessun Marine aveva ottenuto una Silver Star, non ne avrebbero data una a un Seal. Allora lo decorarono con una Bronze Star e una V (che sta per valor, valore in combattimento).
• Nei momenti di pausa dal combattimento, Kyle accompagnava fuori i Marine e li faceva esercitare, insegnando loro tutto quello che aveva imparato su come bonificare le stanze.
• Il piano di assalto dei Marine: ogni giorno, all’ora di pranzo, dovevano trovarsi in un certo posto, poi raggiungere un altro obiettivo al calar della notte. L’intera forza d’invasione si spostava per la città come secondo una coreografia, accertandosi che non vi fossero falle o punti deboli che i ribelli potessero utilizzare per aggirarli e attaccarli alle spalle. Di tanto in tanto si imbattevano in un palazzo ancora abitato da qualche famiglia ma, in gran parte dei casi, le sole persone che vedevano erano i ribelli.
• Durante il mese e mezzo circa a Falluja Kyle perse quasi dieci chili.
• Kyle e compagni si fidavano talmente tanto di Aviazione, Marine e Marina da chiedergli di compire missioni aeree per supportarli, sganciando bombe anche a poche centinaia di metri dalla loro postazione.
• Kyle lavorò circa due settimane con la Kilo Company, che dava una mano alle unità dei Marine nella parte occidentale della città di Falluja. Poi il comandante richiamò gli sniper dei Seal per poterli ridistribuire dove era necessario.
• Kyle, che aveva preferito per un po’ di tempo scendere dai tetti, dove stavano gli sniper, e andare per le strade, venendo meno agli ordini dell’alto comando, ma d’accordo con il suo diretto superiore.
• Uno dei ragazzi della East Coast prestò a Kyle il suo M-4, più adatto a combattere in ambienti ristretti rispetto all’M-16 perché a canna corta.
• Dopo, Kyle fu assegnato alla Lima Company, che operava a qualche isolato di distanza dalla Kilo. La Lima dava una mano a tappare i buchi, in pratica attaccava le sacche di ribelli che erano riuscite a penetrare nella zona bonificata o erano state involontariamente aggirate durante i rastrellamenti.
• Anche con la Lima Company Kyle preferì rimanere in strada.
• Kyle trascorse il giorno del Ringraziamento in battaglia. Al momento del pranzo fermarono l’assalto per circa mezz’ora e mangiarono sul tetto dov’erano appostati: tacchino, purè di patate, ripieno e fagiolini per dieci, in un grosso cartone. Mangiarono con le mani.
• Kyle, che rimase con la Lima una settimana, poi tornò alla Kilo. L’assalto era quasi concluso, quindi gli assegnarono un nuovo compito: istituire un cordone per fare in modo che nessun ribelle potesse rientrare. Il loro settore era nella zona dell’Eufrate, la parte occidentale della città. Da quel momento in poi, Kyle tornò a fare lo sniper, riprendendo il suo .300 Win Mag.
• Quella volta che Kyle riuscì ad ammazzare un ribelle sparando a un chilometro e mezzo di distanza.
• «Ogni volta che una persona mi dice che non posso fare qualcosa, comincio a pensare di riuscirci» (Chris Kyle).
• Dopo una settimana di battaglia nella zona del fiume, Kyle fu mandato a riposarsi a Camp Fallujah. Poi gli ordinarono di tornare a Baghdad e lavorare ancora con il GROM.
• Nel dicembre del 2005 l’Iraq si stava preparando alle elezioni, le prime dalla caduta di Saddam, e le prime libere e legittime che il paese avesse mai avuto. I ribelli stavano facendo il possibile per fermarle: rapivano funzionari elettorali e ne uccidevano altri per strada.
• Durante il periodo delle elezioni, Kyle fu mandato ad Haifa Street, a Baghdad, una zona che richiedeva la copertura degli sniper.
• Haifa Street, soprannominata dai soldati americani «Purple Heart Boulevard», dal nome dell’onorificenza per chi è stato ferito o ucciso.
• Quella volta che, in un appartamento abbandonato, nel cassetto aperto di una scrivania Kyle vide della lingerie sexy: mutandine con la fessura davanti e camicie da notte.
• Poco dopo le elezioni in Iraq, Kyle fu rimandato al suo plotone, dai Seal. Nel campo di Baghdad aveva una stanza tutta sua. Il suo equipaggiamento personale riempiva quattro o cinque scatole Cruise (degli armadietti a chiave, impermeabili e lunghi circa un metro), due grosse scatole Stanley con le ruote e diversi zaini. Aveva anche un televisore e tutti gli ultimi film, dvd piratati che vendevano a cinque dollari sulle bancarelle di Baghdad.
• Kyle adorava John Wayne, in particolare i suoi western. Il suo preferito era Rio Bravo.
• Durante un assegnamento, i medici fecero un test a Chris Kyle e pensarono che lui avesse la tubercolosi e stesse per morire. Ma si erano sbagliati, rifecero il test e non aveva nulla.
• Carlos Norman Hatchcock II, lo sniper più famoso, nei tre anni di mandati durante la guerra del Vietnam ha raggiunto 93 uccisioni confermate.
• Chris tornò a casa dopo circa sette mesi, era partito dieci giorni dopo la nascita di suo figlio.
• Un giorno, vedendo la vicina di casa dalla finestra della cucina, Chris salì su una sedia e bussò sul vetro per richiamare la sua attenzione. Poi abbassò i pantaloni e le mostrò le chiappe. Il marito della donna era un pilota della Marina, quindi lei era abituata a cose del genere.
• Tornato dalla guerra Kyle frequentò un corso tenuto da agenti dell’Fbi, della Cia e della Nsa, la National Security Agency, dove imparò alcune cose su come forzare serrature, rubare macchine e portare videocamere e attrezzatura per le intercettazioni senza farsi notare.
• Quella volta che, per dimostrare la loro abilità, Kyle e compagni dovettero far entrare le attrezzature in uno strip club e tornare con le prove video che c’erano stati davvero.
• Kyle si appassionò di jazz e si fece crescere il pizzetto.
• Kyle era diventato uno SME, un Subject Matter Expert, cioè un esperto in materia di impiego sul campo degli sniper, e veniva spesso convocato in alcune occasioni dagli alti ufficiali per dare la sua opinione, una cosa che Kyle odiava.
• All’epoca di Kyle, le reclute non ottenevano «il Tridente», e quindi non erano veri Seal, finché non avevano superato una serie di prove con il Team. Il gruppo di Kyle aveva un ulteriore piccolo rituale, che comprendeva un finto incontro di pugilato contro l’intero plotone. Ogni nuovo arrivato doveva fare tre riprese – una ripresa finiva quando si andava ko – prima di essere formalmente insignito dello stemma e accolto nella confraternita.
• Mentre era a casa Kyle si fece altri due tatuaggi: il Tridente dei Seal all’interno del braccio e la croce dei templari, rossa, sull’avambraccio.
• Prima che Kyle si arruolasse di nuovo, Taya rimase incinta per la seconda volta.
• Pochi giorni prima del dispiegamento, Kyle andò dal medico per farsi togliere una cisti dal collo. Appena il dottore infilò l’ago, lui perse i sensi come in preda a una crisi epilettica. Nell’ambulatorio c’era un paramedico che aveva prestato servizio con lui e riuscì a convincere il dottore a non menzionare nel rapporto lo svenimento, o almeno a riferirne in un modo che non compromettesse la carriera di Kyle e la partenza imminente.
• Kyle partì per il fronte due giorni dopo la nascita di sua figlia, nell’aprile del 2006. Partì una settimana dopo i suoi compagni e, quando atterrò a Baghdad, dovette trovare da solo il modo per raggiungere il resto del gruppo, che si trovava a ovest, nella zona di Ramadi.
• Nel 2006, Ramadi era considerata la città più pericolosa dell’Iraq. Il plotone di Kyle era stato inviato a Camp Ramadi, una base americana lungo l’Eufrate, fuori dalla città.
• Dai tempi di Falluja Kyle fu soprannominato «la Leggenda», prima era semplicemente «Tex».
• Il plotone di Kyle aveva un soprannome, oltre il semplice Cadillac: li chiamavano The Punishers, i punitori. Il loro simbolo diventò un teschio: lo disegnavano ovunque, sui giubbotti antiproiettile, sugli elmetti, sulle armi, sugli edifici e sui muri.
• Durante l’attacco a Ramadi, avevano quattro interpreti, che loro chiamavano «terp», che li aiutavano a trattare con i locali.
• Moose, un terp che piaceva a tutti. Collaborava con loro sin dall’invasione del 2003; era giordano ed era l’unico terp che girasse armato.
• La zona a circa diciassette chilometri a est di Ramadi era verde e fertile, al punto da sembrare la giungla vietnamita. Per questo motivo la chiamarono «Viet Ram».
• Fra i loro primi compiti ci fu quello di aiutare l’Esercito a occupare la zona attorno a un ospedale, lungo il fiume che attraversava l’area del Viet Ram. L’edificio, quattro piani di cemento, era stato iniziato e poi abbandonato qualche anno prima, e l’Esercito voleva portare a termine i lavori per conto degli iracheni, che avevano bisogno di strutture sanitarie decenti.
• Quella volta che in combattimento Kyle indossava un paio di scarponcini da trekking anziché gli scarponi d’ordinanza. Non li aveva allacciati bene e un pezzo di ottone rovente esploso da un’arma gli rimbalzò sulla gamba e gli si conficcò nella caviglia, nello spazio fra i pantaloni e lo stivaletto.
• Kyle, che sotto il giubbotto antiproiettile portava sempre una bandiera americana.
• Un attacco tipo contro i ribelli: attorno alle nove del mattino c’era lo scontro a fuoco, che si placava verso mezzogiorno, per poi riprendere verso le tre o le quattro del pomeriggio.
• Quando Kyle tornava alla base e poteva telefonare a casa, doveva stare attento: non poteva dire niente che potesse far intuire cosa stessero facendo, cosa avessero in programma di fare e neppure cosa avessero fatto. Tutte le conversazioni dalla base venivano registrate. C’era poi un software che rilevava alcune parole chiave: se ne veniva fuori un certo numero, ascoltavano tutta la conversazione e si rischiava di finire nei guai.
• «Mi rendo conto che gran parte del problema sta nella cultura incasinata dell’Iraq. Questa gente ha vissuto tutta la vita sotto una dittatura. L’Iraq, in quanto paese, non aveva alcun significato per loro, almeno non in senso buono. Quasi tutti erano felici di essersi liberati di Saddam Hussein, felicissimi di essere un popolo libero, ma non capivano il vero significato della loro nuova condizione: ovvero tutto quello che la libertà comporta» (Chris Kyle).
• Poco dopo l’inizio della battaglia di Ramadi Kyle raggiunse un traguardo importantissimo per uno sniper: le uccisioni numero 100 e 101 di quell’assegnamento. Uno dei ragazzi gli scattò una foto per i posteri mentre mostrava la relativa targa.
• Per gli sniper, le uccisioni confermate erano solo quelle avvenute in presenza di testimoni e quando la morte del nemico poteva essere confermata. Quindi, se uno beccava qualcuno nella pancia e prima di morire lui riusciva a strisciare dove non potevano più vederlo, quello non entrava nel conteggio.
• Uno dei rituali da rientro alla base erano i sigari. Alcuni di loro si riunivano e li fumavano al termine di un’operazione. In Iraq si trovano i cubani; loro fumavamo i Romeo y Julieta no. 3. Li accendevano per concludere la giornata.
• I soldati sfidavano i ribelli a farsi vedere per poterli ammazzare. Una volta uno di loro aveva una bandana, che arrangiarono a mo’ di testa di mummia. Con occhiali ed elmetto pareva quasi un soldato, almeno a qualche centinaio di metri. L’attaccarono a un palo e lo issarono sopra il tetto un giorno che stavano provando ad attirare il fuoco in un momento morto dell’azione.
• «Era sempre un equilibrio delicato fra vita e morte, commedia e tragedia» (Chris Kyle).
• Durante la battaglia di Ramadi furono uccisi novantasei americani e molti di più rimasero feriti.
• A Ramadi gli insorti avevano messo una taglia sulla testa di Kyle. Gli avevano anche dato un nome: al-Shaitan Ramadi, il
diavolo di Ramadi. Anche l’altro sniper del plotone gemello si ritrovò con una taglia sulla testa. Kyle ne fu un po’ geloso, considerato che la sua taglia era più consistente. Ma quando fecero i manifesti, i ribelli confusero la sua foto con quella di Kyle.
• Mentre si trovavano a Ramadi, uno del gruppo di Kyle fu ucciso, mentre un altro si beccò una pallottola in faccia e rimase cieco.
• Fin da quando aveva superato il BUD/S Kyle portava con sé una Bibbia.
• Quella volta che a un novellino Kyle e compagni rasarono testa e sopracciglia e poi gli riattaccarono i peli in faccia con la colla spray.
• Ogni volta che a Ramadi Kyle uccideva qualcuno, doveva compilare una dichiarazione scritta. Portava con sé un taccuino su cui registrava giorno, ora, particolari sulla persona, cosa stava facendo, le pallottole che aveva usato, quanti colpi aveva sparato, la distanza del bersaglio e chi erano i testimoni. Tutto andava a finire nel rapporto, insieme a qualsiasi altra circostanza particolare.
• Mentre Kyle era in missione, nel settembre 2006, Taya lo chiamò per dirgli che la loro bambina aveva la leucemia. Kyle allora decise di tornare a casa.
• Dopo diversi esami, i medici capirono che la figlia di Kyle non aveva la leucemia, riuscirono a tenere sotto controllo le infezioni e la bambina migliorò.
• La figlia di Kyle, che si metteva a piangere ogni volta che lui la prendeva in braccio.
• Un segno di rispetto, durante il funerale di un Seal, è togliersi il Tridente, il distintivo di metallo che indica la loro appartenenza, e batterlo con un pugno sulla bara del morto.
• Quella volta che Kyle fu arrestato per aver fatto a botte in un locale. Se la cavò con una notte in prigione per aggressione e uscì su cauzione, ma Taya si arrabbiò perché c’era la festa di compleanno di uno dei figli e lui non si era presentato.
• Un’altra volta Kyle fu arrestato per difendere una cameriera. Si trovava su un battello a vapore a Springs, nel Colorado. Se ne stava seduto al bar, quando passò una cameriera con un boccale di birra. Un tizio a un tavolo vicino spinse indietro la sedia e la urtò senza rendersi conto della sua presenza. Qualche goccia di birra gli si rovesciò addosso. Lui si alzò e la prese a schiaffi. Allora Kyle gli saltò addosso e lo picchiò. Le accuse contro di lui vennero poi ritirate.
• «Così è arrivato il cosiddetto “grande risveglio”. Non leccando il culo agli iracheni, ma prendendoglielo a calci. I leader delle tribù, visto quanto eravamo determinati, decisero che sarebbe stato meglio agire insieme, collaborare, e smetterla di appoggiare i ribelli. In quella battaglia, l’ago della bilancia fu la forza. Abbiamo ucciso i cattivi e portato i leader al tavolo della pace. È così che va il mondo» (Chris Kyle).
• Dopo il suo ritorno a casa nel 2007, Kyle si operò alle ginocchia. Finito con la chirurgia, lo mandarono da Jason, un fisioterapista specializzato nel curare i Seal. Era stato allenatore dei Pittsburgh Pirates e, dopo l’11 settembre, aveva deciso di dedicarsi ad aiutare il Paese. Scelse di farlo lavorando con i militari.
• In quello stesso periodo, il matrimonio tra Chris e Taya era in crisi. Una ex di Chris si era fatta risentire e dopo poco tempo si mandavano messaggi regolarmente.
• Per evitare il divorzio, Chris e Taya decisero di andare da un consulente matrimoniale.
• Cercando di diffondere l’esperienza nei Team, il comando decise di separare il plotone Charlie/Cadillac e di disperderli. Kyle fu assegnato al Delta come LPO (Lead Petty Officer). Lavorava a contatto diretto con il nuovo capo che, casualmente, era stato uno dei suoi istruttori al BUD/S.
• Quando fu il momento di partire di nuovo, il plotone di Kyle fu assegnato a una provincia occidentale dell’Iraq.
• Poco dopo, era il 2008, Kyle fu scelto per far parte di un’unità operativa speciale, una trentina di persone da dislocare a Sadr City, alla periferia di Baghdad.
• L’Esercito aveva deciso di creare una zona cuscinetto per spingere i ribelli abbastanza lontano da far sì che i loro razzi non arrivassero nella Green Zone. Uno dei punti chiave di questa strategia fu l’erezione di un muro a Sadr City, in pratica un’enorme barriera di cemento. Il lavoro dell’unità speciale di Kyle era quello di proteggere i ragazzi che stavano costruendo quel muro e, nel frattempo, abbattere il maggior numero possibile di cattivi.
• Durante un combattimento a Sadr City, Kyle fu colpito due volte: una sull’elmetto e un’altra sulla schiena, ma aveva il giubbotto antiproiettile e rimase illeso.
• «Falluja era un brutto posto, e Ramadi era anche peggiore. Ma il peggio del peggio era Sadr City. Le coperture potevano durare due o tre giorni. Staccavamo per un giorno, per ricaricarci, poi tornavamo. E ogni volta erano sparatorie furibonde» (Chris Kyle).
• Quella volta che Kyle riuscì a colpire un nemico a circa millenovecento metri di distanza.
• «Forse il modo il cui tirai il grilletto verso destra compensò il vento. O forse la gravità si spostò e piazzò quella pallottola al posto giusto. O forse ero semplicemente il più gran figlio di puttana dell’Iraq. Quale che sia stato il motivo, osservai nel mirino la pallottola colpire l’iracheno, che precipitò al suolo oltre il muretto» (Chris Kyle).
• Mentre si trovava al quarto assegnamento Kyle fu promosso capo.
• Kyle, che aveva problemi di salute e la pressione alta, fu costretto a rientrare qualche settimana prima della fine del quarto assegnamento.
• Una volta a casa, Kyle fu coinvolto in un programma di ricerca riguardante lo stress in situazione di combattimento. Durante le simulazioni polso e pressione inizialmente erano regolari, poi, non appena cominciava uno scontro a fuoco, calavano. Non appena era finito e la situazione tornava a essere pacifica, il battito cardiaco schizzava alle stelle. Era la prima volta che i medici vedevano una cosa del genere.
• Quando venne il momento di lasciare la Marina, Kyle rimase senza lavoro. Pensò allora di aprire una scuola per sniper.
• La Craft International, la scuola per sniper aperta da Chris Kyle e Mark Spicer, un sergente che aveva trascorso venticinque anni nell’esercito britannico ed era anche lui uno sniper. A dar loro una mano con i soldi fu J. Kyle Bass, che quando contattò Chris aveva bisogno di una guardia del corpo. A completare l’assetto proprietario si aggiunsero Bo French e Steven Young, le cui competenze erano più rivolte agli aspetti commerciali e finanziari
dell’impresa.
• La sede amministrativa della Craft International è in Texas, con campi di addestramento in Texas e in Arizona.
• Kyle, che insegnò a suo figlio a sparare quando aveva due anni.
• Quando lasciò i Seal, Kyle era arrabbiato e, nonostante il lavoro con la scuola andasse bene, cominciò a bere. Una sera prese una curva un po’ troppo veloce con il pick-up: il camioncino ne uscì distrutto ma lui rimase illeso. L’incidente gli diede una scossa e Kyle capì che doveva mettere la testa a posto.
• Kyle, che iniziò ad aiutare i reduci di guerra. Prese contatti con varie persone in Texas che possedevano un ranch e chiese loro se ogni tanto potevano metterli a disposizione gratuitamente, per qualche giorno. Così prese piccoli gruppi di militari rimasti invalidi in guerra e li portò a caccia, a fare tiro a segno o anche solo a rilassarsi in mezzo alla natura.
• Negli ultimi anni, Taya regalò a Chris una nuova fede nuziale di tungsteno, il metallo più duro che si possa trovare. Sull’anello c’è la croce di Gerusalemme. «Lei dice scherzando che è perché il matrimonio è come una crociata. Forse per noi lo è stato davvero».
• «Non sono più la stessa persona di quando sono andato in guerra per la prima volta. Nessuno lo è. Prima di affrontare un combattimento, hai l’innocenza dentro di te. Poi, all’improvviso, ti trovi di fronte tutta in una volta l’altra faccia della vita. Non rimpiango nulla. Rifarei tutto da capo. Anche sapendo che la guerra ti cambia per sempre» (Chris Kyle).