Stefano Boldrini, La Gazzetta dello Sport 7/2/2015, 7 febbraio 2015
MOU E PELLEGRINI SE LA CANTANO ANCHE SU QUADRADO
Il silenzio è d’oro e José Mourinho ne sa qualcosa: con una sanzione in arrivo per il black out prima e dopo la gara con il Manchester City – violazione del contratto Premier-tv –, l’allenatore del Chelsea è costretto a presentarsi in conferenza stampa alla vigilia del match sul campo dell’Aston Villa. La sua maschera è tutta un programma: «Sapete bene le ragioni per cui sono qui. Devo farlo. Perché non ho parlato la scorsa settimana? Certe volte il silenzio fa più rumore. Se io fossi un giornalista, da quel silenzio avrei trovato lo spunto per scrivere molte cose. Se mi considero ancora felice come nel 2013 quanto tornai in Inghilterra? Lo sono appena lascio questa stanza. La multa? Non mi sorprenderebbe. Rimasi invece perplesso quando un collega mi spintonò (Wenger, ndr ) e non furono presi provvedimenti».
RIVALITÀ Non ci sono dubbi che Mou abbia molti motivi per sorridere alla vita: uno stipendio da favola, una bella famiglia, un popolo di fan che lo adora da Setubal a Londra passando per Milano e un Chelsea che, a parte lo scivolone in FA Cup, lotta su tre fronti: primo in campionato, finalista in Coppa di Lega contro il Tottenham, agli ottavi di Champions contro il Psg. Il mercato chiuso lunedì fa ripartire la volata con il Manchester City, nemico recente nel panorama «mourinhiano». Una rivalità a tutto campo, che riguarda anche le strategie dei due club – uno sempre più attento ai parametri del fair play finanziario, l’altro sempre spendaccione nonostante le sanzioni in Europa –, ma dove uno dei capitoli più importanti riguarda la cordiale antipatia tra i due allenatori. Il concetto viene ribadito da Mourinho quando gli viene chiesto un commento sull’esclusione di Jovetic dalla lista-Champions del City: «Io non parlo dei giocatori del City e delle scelte del club. Apprezzo però la lezione che Pellegrini ha voluto dare a uno dei miei calciatori». Chiarissimo il riferimento al commento di Pellegrini dopo la squalifica di Diego Costa: «Spero che gli serva da lezione».
CUADRADO Chelsea e City ripartono dall’1-1 di una settimana fa e da un mercato che ha portato a Londra Cuadrado e a Manchester Bony. L’operazione-Bony è stata la più onerosa della fiera inglese – 35 milioni di euro nelle casse dello Swansea –, mentre quella legata a Cuadrado è stata la seconda – 32 milioni -, ma con una differenza sostanziale. Il City non ha venduto nessuno e ha chiuso il mercato in rosso, mentre il Chelsea ha pareggiato i conti, cedendo Schürrle al Wolfsburg e prestando Salah alla Fiorentina. Cuadrado oggi dovrebbe partire dalla panchina: «Non voglio parlare delle nostre aspettative perché non farei un favore a Cuadrado, ma siamo soddisfatti del nostro mercato. Abramovich vuole il rispetto del fair play finanziario. L’unica cosa spiacevole è che siamo costretti a competere con chi calpesta le regole». Qualsiasi riferimento al Manchester City non è casuale. Cuadrado, seguito in questi giorni con particolare attenzione da Mourinho, sta scoprendo la realtà d’Oltremanica. I giornali già strepitano sulla sua rivalità con Willian. Benvenuto in Inghilterra.