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 2015  febbraio 07 Sabato calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - PRESENTAZIONE DELL’EXPO


REPUBBLICA.IT
Il premier all’Hangar Bicocca dopo il videomessaggio di papa Francesco. "Il 2015 è un anno felix per l’Italia: il rapporto euro-dollaro è normale e il petrolio costa meno". Poi la stoccata ai lavoratori della Scala

Renzi a Milano: "L’Expo non è più uno scandalo, ma il simbolo delle ambizioni italiane"Il premier Renzi all’Hangar Bicocca
Fino a poco tempo fa l’associazione di idee per l’Expo era "scandalo". Ora non più, ma "non basta: non ci accontentiamo di aver cancellato la parola scandalo. Se siamo bravi nei giorni che mancano all’Expo, trasformiamo la parola chiave di Expo in identità". L’evento sarà "la cartina di tornasole delle ambizioni dell’Italia". Il premier Matteo Renzi si rivolge così alla platea di ’Idee di Expo’, all’Hangar Bicocca di Milano, cinque ore dopo l’applauditissimo videomessaggio di papa Francesco.
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"Expo non sarà solo una fiera, ma un’occasione per combattere le ingiustizie", ha detto ancora Renzi. "Se la politica rinuncia a combattere le ingiustizie non è più politica". E ancora: "C’è un pezzo della nostra economia che non ha paura della competizione internazionale. Non è solo quella agroalimentare, ma anche quella dell’innovazione, della tecnologia e del macchinari. La condizione è che si esca dalla melina del continuare a pensare che siano altri a risolvere i problemi - ha aggiunto - Il 2015 per l’Italia è un anno felix, che non vuole dire solo felice ma anche fertile. Qualcosa finalmente si muove dall’Europa e la conseguenza di questo è che il rapporto tra euro e dollaro è tornato alla normalità. Se a questo si aggiunge il crollo del prezzo del petrolio e le nostre scelte politiche, si capisce che questo sarà un anno felix".
L’Italia non può più essere solo la patria dei capolavori di Dante, Michelangelo, Leonardo, Manzoni, "non è la patria di quelli che ce l’hanno fatta, ma di quelli che ci provano", è la riflessione che Renzi ha affidato alla platea invitando a uno "sforzo comune per andare verso la Carta di Milano". Non si tratta "solo della grande questione del cibo, ma della possibilità che il nostro Paese torni a essere portatore sano di speranza". La Carta di Milano, lo ricordiamo, sarà il lascito immateriale di Expo Milano 2015, l’atto d’impegno che l’Italia proporrà al mondo e che potrà essere sottoscritta da cittadini, istituzioni, imprese e associazioni, definendo gli impegni per ciascuno. E a proposito di cibo, il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, ha annunciato che "nel 2015, l’anno di Expo, l’Italia potrebbe inserire il diritto al cibo nella Costituzione. In Europa non ci sono Stati con una Costituzione che assume il diritto al cibo come diritto fondamentale: sarebbe invece importante farlo".
Renzi ha attaccato anche chi minaccia di far saltare l’opera che il 1° maggio aprirà l’Expo: "Se c’è una qualche minoranza che pensa di poter bloccare la Turandot, noi siamo pronti a tutto. Anche a misure normative, per non cominciare con una figuraccia internazionale". E’ possibile quindi che per il Primo maggio i dipendenti della Scala siano precettati per l’inaugurazione "con una
grande opera italiana, la Turandot, alla presenza del presidente della Repubblica, a cui rivolgo il vostro e il mio più deferente saluto e l’augurio di buon lavoro per questi sette anni". E poi: "Trovo incredibile che vi sia una minoranza di blocco che vuole provare a dare di noi un’immagine che non appartiene alla stragrande maggioranza degli italiani. Credo che su questo perfino i sindacati siano d’accordo. E questo costituisce un elemento di novità".

Messaggio del Papa:
No a un’economia dell’esclusione e della inequità. Questa economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa. Questo è il frutto della legge di competitività per cui il più forte ha la meglio sul più debole. Attenzione: qui non siamo solo di fronte alla logica dello sfruttam ma a quella dello scarto. Infatti gli esclusi non sono solo esclusi o sfruttati, ma rifiuti, sono avanzi è dunque necessario se vogliamo realmente rtisolvere i problemi e non perderci nei sofismi risolvere la radice di tutti i mali che e l’iniquita per fare questo ci sono alcune scelte prioritarie da compiere rinunciarer all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanz e agire anzitutto sulle casue strutturali della inqiuità»

Occorre avere "uno sguardo e un cuore orientati" con decisione a "risolvere le cause strutturali della povertà. Ricordiamoci che la radice di tutti i mali è l’inequità". Lo dice il Papa nel messaggio per l’"Expo delle Idee". "No a un’economia dell’esclusione e della inequità. Questa economia uccide", afferma Bergoglio citando la sua Evangelii gaudium. E ancora: "Siamo custodi e non padroni della Terra". E sulla politica dice: "Basta denigrarla, è una vocazione altissima. Servono impegno e coraggio"

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Se non è stata una inaugurazione in anticipo, poco ci è mancato. Nello scenario di grande suggestione dell’Hangar Bicocca, a Milano, è andata in scena una sorta di prova generale di Expo 2015. Per l’evento ’Expo delle idee’ sono arrivati nello spazio post industriale di Pirelli i vertici del governo, con il premier Matteo Renzi in testa, e anche papa Francesco ha voluto mandare un messaggio insieme col presidente Sergio Mattarella. "No a un’economia dell’esclusione e dell’iniquità - ha detto il pontefice in un videomessaggio - Questa economia uccide". Mattarella ha invece ricordato che l’aumento delle "diseguaglianze tra Paesi ricchi e popolazioni povere, in costante lotta per sopravvivere alla denutrizione, rende indispensabile l’adozione di un nuovo modello di sviluppo che modifichi questa inaccettabile tendenza, nel rispetto dei fondamentali valori riconosciuti e sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo".

Papa Francesco e "l’iniquità". La giornata si è snodata attraverso 42 tavoli tematici sulle questioni del cibo e dell’alimentazione, che sono il cuore di Expo 2015. Il presidente del consiglio ha preso la parola sul palco per chiudere la kermesse. "Non siamo un Paese rannicchiato nella paura, come ci hanno fatto credere per molti anni ha detto - Il 2015 è un anno felix, che non vuol dire solo felice ma fertile: ci sono tutte le condizioni all’esterno per tornare a correre". E papa Francesco non ha usato mezzi termini nel suo videomessaggio. Al centro dell’intervento, per il quale il Papa ha molto attinto alla sua esortazione Evangelii gaudium, c’è l’esigenza di mettere al centro la lotta alla povertà e a quella che ne è la radice, ovvero "l’iniquità" del sistema economico e sociale.

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"Il paradosso dell’abbondanza". "Oggi - ha avvertito Bergoglio rifacendosi al tema dell’Expo, ’Nutrire il pianeta’ - viviamo quello che il santo Giovanni Paolo II indicava come ’paradosso dell’abbondanza’. C’è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e l’uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi". Per il Pontefice argentino "ci sono pochi temi sui quali si sfoderano tanti sofismi come su quello della fame". E proprio per "non perdersi nei sofismi", volendo "realmente risolvere i problemi", ha detto, "è necessario risolvere la radice di tutti i mali che è l’iniquità", "causa strutturale della povertà". Per questo, una delle "scelte prioritarie" da compiere è "rinunciare all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria".

L’appello del Papa ai politici. "Non è possibile - ha ammonito papa Francesco - che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in Borsa . Questo è il frutto della legge di competitività per cui il più forte ha la meglio sul più debole". E attenzione: "Qui non siamo di fronte solo alla logica dello sfruttamento, ma a quella dello scarto". Il Papa si è rivolto direttamente ai rappresentanti della politica. "Da dove deve partire una sana politica economica? - ha chiesto - Su cosa si impegna un politico autentico? Quali i pilastri di chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica? La risposta è precisa: la dignità della persona umana e il bene comune". Questi due pilastri, però, a volte sembrano solo "appendici aggiunte dall’esterno".

I custodi della Terra. "Per favore siate coraggiosi e non abbiate timore di farvi interrogare nei progetti politici ed economici da un significato più ampio della vita - è l’esortazione di Bergoglio agli uomini delle istituzioni - perché questo vi aiuta a servire veramente il bene comune e vi darà forza nel moltiplicare e rendere più accessibili per tutti i beni di questo mondo". E sempre rivolto a quanti "occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale", il Papa ha rinnovato il suo appello per la custodia della "madre Terra", affinché essa "non risponda con la distruzione". A tale proposito ha ricordato, come aveva già fatto alla Fao lo scorso novembre, una frase da lui sentita da un anziano contadino molti anni fa: "Dio perdona sempre, le offese, gli abusi; Dio sempre perdona. Gli uomini perdonano a volte. La Terra non perdona mai". E poi: "La Terra , che è madre per tutti, chiede rispetto e non violenza. O, peggio ancora, arroganza da padroni". "Dobbiamo riportarla ai nostri figli migliorata, custodita, perché è stato un prestito che loro hanno fatto a noi", ha aggiunto. "La Terra è generosa e non fa mancare nulla a chi la custodisce", ha rimarcato ancora Bergoglio. E "l’atteggiamento della custodia non è un impegno esclusivo dei cristiani": esso "riguarda tutti".

Expo, Milano lancia la sua Carta per ’nutrire il pianeta’
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La squadra di Renzi. Dopo le difficoltà e le polemiche, insomma, Milano si prepara a diventare la capitale del mondo per sei mesi. E per ricordare l’importanza della sfida, molti ministri hanno scelto di presenziare a ’Expo delle idee’: dal padrone di casa Maurizio Martina a Maria Elena Boschi; dal ministro della Cultura, Enrico Franceschini, a quello della Giustizia, Andrea Orlando e a Maurizio Lupi. Presenti, sotto le magnetiche torri dell’artista tedesco Anselm Kiefer, anche il governatore lombardo Roberto Maroni e il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, accompagnati dal commissario del Padiglione Italia, Diana Bracco, e dal presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone. Cerimoniere il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala. Due sedute plenarie e 42 tavoli tematici, si è detto, soprattutto per avviare la stesura della Carta di Milano, il lascito immateriale di Expo Milano 2015, l’atto d’impegno che l’Italia proporrà al mondo e che potrà essere sottoscritta da cittadini, istituzioni, imprese e associazioni, definendo gli impegni per ciascuno. Il documento verrà consegnato al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, a ottobre. E all’esterno della struttura si è formato un corteo di circa 150 tra studenti, antagonisti e appartenenti ai sindacati di base. I loro cori erano diretti contro il governo, l’austerity e l’Esposizione universale: lanci di vernice hanno colpito alcuni degli agenti schierati attorno all’Hangar.

Milano, vernice contro la polizia dal corteo ’No Expo’
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Il sindaco e il governatore. Il sindaco Pisapia - che alla vigilia dell’iniziativa aveva lanciato l’allarme per i fondi insufficienti a disposizione di Palazzo Marino per l’evento - ha parlato di "una giornata speciale, una tappa fondamentale della corsa a Expo". Per governatore Maroni, invece, "Expo è una grande sfida, ma siamo riusciti e riusciamo a lavorare assieme. Tutte le istituzioni, non avviene spesso in Italia". Maroni ha parlato di "leale collaborazione" fra i soggetti al lavorano alla realizzazione dell’Esposizione universale".

Anche i detenuti in campo. Un centinaio di detenuti delle carceri milanesi "verranno coinvolte in Expo, affidandogli attività di facchinaggio o di accoglienza dei visitatori", secondo uno dei progetti presentati dal guardasigilli Orlando. In particolare lavoreranno sull’area di Expo 2015, nei sei mesi dell’evento, 35 detenuti del carcere di Opera, 35 del carcere
di Bollate, dieci del penitenziario di Monza e altre 20 persone attualmente affidate agli Uffici di esecuzione penale esterna. Nel progetto ’Le carceri milanesi per l’Expo’ rientra anche una "libera scuola di cucina" nel carcere di San Vittore. "Sono necessari interventi per migliorare l’efficienza del sistema carcerario - ha spiegato Orlando - Ogni anno l’Italia spende 3 miliardi di euro per l’esecuzione penale e ha una delle percentuali più alte di recidiva".

"Ho sbagliato e chiedo scusa". Comincià così un lungo post di riflessione su Facebook del rapper Frankie Hi-Nrg, il quale aveva prestato la sua immagine come ’ambassador’ di Expo e che adesso ha chiesto ufficialmente alla società di essere rimosso dall’elenco. La spiegazione data al gesto da Francesco Di Gesù - il vero nome dell’artista - è questa: "La direzione che ha preso Expo è diversa da quella che (ingenuamente) avrei sperato, con reali tavoli di dibattito e non solo stand ultracostosi. Il fatto che migliaia di ragazzi vengano fatti lavorare gratuitamente (ricevendo in cambio il privilegio di aver fatto un’esperienza...) a fronte del muro di miliardi che l’operazione genera è una cosa indegna per un Paese che parla di impulso alla crescita".

E ancora, "non voglio sostenere un’iniziativa che non mi rappresenta minimamente. Sapevo che ci sarebbero state le multinazionali, ma che ci sarebbe stato spazio anche per la via campesinha, e ho pensato che in un luogo di così alta densità di attenzione sul tema del cibo, con tutte le orecchie del mondo a disposizione, sarebbe stato utile rendere eloquente anche quella presenza. Ma non sono Vandana Shiva e forse delle porcherie di Expo in Italia ora ne so più io di lei".

Allo stesso tempo però il rapper - storicamente vicino al mondo della sinistra radicale milanese - fa sapere che sosterrà un’altra iniziativa
parallela, cioè ’Expo dei popoli’. In più, aggiunge, "don Gino Rigoldi mi ha raccontato di essere fra i promotori di una bella iniziativa che va nella direzione del confronto e dell’accoglienza, ponendosi l’obiettivo di "portare un po’ d’anima" dentro quell’evento: darò tutto il supporto possibile al suo progetto, perché di Gino mi fido". Una scelta - a leggere gli oltre 200 commenti al post - che ha riscosso l’apprezzamento dei suoi fan.

Il commissario unico per Expo, Giuseppe Sala, presente a “Expo idee” la convention organizzata presso l’Hangar Bicocca di Milano, risponde al rapper Frankie Hi-Nrg che ha chiesto alla società di rimuovere la propria immagine come “ambassador” dell’esposizione, dichiarandosi contrario al fatto che "migliaia di ragazzi vengano fatti lavorare gratuitamente”: “Mi dispiace per la decisione di Frankie’’, ha detto Sala, ’’ma noi abbiamo la coscienza molto a posto. In tutti i grandi eventi i volontari fanno parte del contesto e noi abbiamo avuto 16mila offerte. Ai ragazzi – ha aggiunto poi Sala – regaliamo il palmare e la divisa che useranno”
(di Francesco Gilioli e Silvia Valenti)