Giampiero Calapà, il Fatto Quotidiano 7/2/2015, 7 febbraio 2015
IL COLLE E I GIORNALI DI FAMIGLIA SALLUSTI: “NON SIAMO UBRIACHI”
Che confusione, sarà perché... Libero, Giornale, Foglio e Panorama, sulla partita Quirinale sono andati in tilt, dribblati dal doppio passo di Renzi, dallo scacco matto con Sergio Mattarella al Colle. E ancora non si sono ripresi.
Libero. “Ci tocca l’amaro Giuliano”, titola il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro giovedì 22 gennaio: “Sarà Amato, anche se non è proprio amatissimo. Lo so, fare le previsioni è azzardato perché si rischia di sbagliarle”. Appunto. Martedì 27, invece, ci spiega: “Il premier vuol eleggere il presidente alla quarta votazione: cosa fattibile solo coi voti del Nazareno. Se salta l’intesa può succedere di tutto”. Ventiquattr’ore dopo: “Ieri non si è deciso chi andrà al Quirinale”, ops. Poi giovedì 29: “Renzi usa il mattarello, si ingarbuglia la partita del Quirinale. Il premier forza su Mattarella e minaccia di rompere il patto”. Fuochino. Venerdì 30 ecco la soluzione: “Altro tradimento, Renzi rompe il patto. Per l’elezione del nuovo presidente scarica Forza Italia”. Il 5 febbraio Belpietro ha finalmente capito: “Renzi il bullo non sta più sereno. All’ira di Forza Italia, risponde arrogante: ‘Meglio così’. Ma è soggetto ai capricci della minoranza Pd e della sinistra radicale”. Ma quale sinistra?
Il Giornale. Mega scoop il 19 gennaio: “Ricatti rossi, il Pd minaccia Renzi sul Colle”, cioé: “I deputati piddini minacciano di coalizzarsi con i vendoliani nel tentativo di portare Cofferati al Quirinale”. Ma non c’è problema perché martedì 20 c’è la “Svolta, Berlusconi rivede Alfano: intesa su un nome comune”. Venerdì 23 Vittorio Feltri addirittura avverte che “l’alternativa al patto del Nazareno è Stalin”. Ma sabato 24 sappiamo cosa pensano le cancellerie estere: “Gli Usa vogliono Amato, la Merkel chiede Casini, Renzi punta su Rutelli”. Altolà, però, perché domenica 25 “il sogno segreto del premier è portare al Quirinale il suo maestro Ugo De Siervo”. Martedì 3 febbraio, Mattarella già eletto, Sallusti si spiega: “Ci tengo ad avvisare i lettori che non siamo noi ubriachi a raccontare ogni giorno una verità diversa dalla precedente”. Prosit. Il suo vice, Nicola Porro, spiegò qualche giorno prima a Ottoemezzo che a “Berlusconi vuole la grazia, anche per Dell’Utri: questo è il Nazareno”. Fuocherello.
Il Foglio e Panorama. Il 20 gennaio Claudio Cerasa non è ancora direttore, ma il fiuto è da cercatore di tartufi: “Renzi prepara il Quirinale sfidando gli anti Nazareno. Il premier forza contro la minoranza a costo di minacciare il voto”. Ma è già direttore dieci giorni dopo: “Verrebbe da dire che con Mattarella speriamo che ci pensino i franchi tiratori”. Il settimanale, invece, il 29 gennaio, a firma Giuliano Ferrara, chiede: “La mano tesa da Renzi a Berlusconi è un trappolone opportunista o la chiusura di una stagione selvaggia? Pochi giorni per capirlo, a partire dal Quirinale”. Una settimana dopo Berlusconi è “l’anomalia italiana, statista trattato da criminale”, ma “premier e capo dello Stato possono archiviare la caccia al Cavaliere e pacificare l’Italia”. Amen.
Giampiero Calapà, il Fatto Quotidiano 7/2/2015