Giuseppe Videtti, la Repubblica 7/2/2015, 7 febbraio 2015
GIANNA NANNINI “GRAZIE A MIA FIGLIA PENELOPE HO IMPARATO COM’È ROCK LA TENEREZZA” “IO, MAMMA A OGNI COSTO”
Rinunciare a un po’ di rock per cantare una filastrocca è una gioia. D’altronde la ninna ninna era nel suo dna.
«Ninna Nera, un testo di De Gregori che misi in musica nel ’95, era quasi heavy, ma ai bambini piacque molto», racconta Gianna Nannini. All’epoca la maternità era l’ultimo dei suoi pensieri, era ossessionata da rime e melodie da strapazzare con la voce ruvida della rockeuse che era voluta diventare a ogni costi: Ninna nanna, ninnaò / Questo figlio a chi lo do / Questo amore di una notte / Questo figlio di mille botte.
«Ninna Nein che canto nell’album Inno, pubblicato due anni fa, è invece più dolce e tenera; la tenerezza è rivoluzionaria in un’epoca in cui si cerca sempre di nasconderla».
Ninna Nein l’ha scritta per sua figlia Penelope, che ora ha quattro anni. Maternità voluta a ogni costo, esibita anche, per ribadire il diritto a quelle libertà individuali troppo spesso calpestate, soprattutto quando a scegliere sono le donne. Fu criticata perché diventò mamma a 56 anni di una bimba che non aveva papà.
Una bizzarria rock in un’Italia troppo cattolica.
«Rock è solo un cliché», dice serena la Nannini sorseggiando il suo caffè. Penelope è a scuola, la governante si è presa un giorno di permesso.
Ma di cliché è pieno il mondo: una donna di sessant’anni è meno rock di una di trenta; un’artista è più rock di una mamma. Nannini è in controtendenza: «In questi quattro anni ho fatto una vita decisamente rock & roll».
(continua, vedi immagine allegata)
Giuseppe Videtti, la Repubblica 7/2/2015