Sergio Romano, Corriere della Sera 7/2/2015, 7 febbraio 2015
Pescatori indiani uccisi Caro Romano, con riferimento alla sua risposta a Luigi Manconi sulla questione dei nostri due fucilieri in attesa di giudizio, risulta che lo Stato italiano ha già indennizzato le famiglie delle vittime, senza attendere alcuna sentenza di condanna
Pescatori indiani uccisi Caro Romano, con riferimento alla sua risposta a Luigi Manconi sulla questione dei nostri due fucilieri in attesa di giudizio, risulta che lo Stato italiano ha già indennizzato le famiglie delle vittime, senza attendere alcuna sentenza di condanna. Se ciò è vero, come è stato possibile adottare la linea della presunzione d’innocenza? Gradiremmo conoscere come, in una prospettiva puramente giuridica, possano armonizzarsi due condotte che appaiono incoerenti: la riparazione del male non tradisce confessione di colpevolezza. Enrico Tomassetti enrico.tomassetti@poste.it Fu una mossa doppiamente sbagliata. Dimostrò che le autorità italiane avevano qualche dubbio sull’innocenza dei loro connazionali. Dette alle sospettose autorità indiane l’impressione che l’Italia volesse comperare la loro giustizia.