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 2015  febbraio 07 Sabato calendario

BOMBE – Messaggi che non saranno mai letti dai destinatari, se non altro perché si autodistruggono, ma utilissimi per il morale di chi li manda

BOMBE – Messaggi che non saranno mai letti dai destinatari, se non altro perché si autodistruggono, ma utilissimi per il morale di chi li manda. Sono gli slogan che in tutti gli eserciti vengono scarabocchiati sugli ordigni mortali destinati al nemico. Scritte spesso gravide di odio e minaccia, come il «Vi faremo vedere l’inferno» visibile su una bomba agganciata sotto l’ala di uno dei jet giordani che stanno bombardando le postazioni dell’Isis come ritorsione per l’assassinio di Muath Al Kasasbeh, arso vivo dai miliziani dello Stato Islamico. Ma anche ironiche, per esempio il «Buona Pasqua, Adolf» scritto con la vernice bianca su un proiettile di artiglieria destinato a essere sparato sulle linee tedesche durante la Seconda guerra mondiale e orgogliosamente mostrato da una coppia di soldati afroamericani in una foto probabilmente scattata nella primavera del 1945. Gesti utili per il morale, dicevamo, in ogni epoca e sotto ogni cielo, di militari e civili: le due ragazze israeliane che decorano con scritte in ebraico i proiettili da sparare sulle postazioni hezbollah nel Libano meridionale vogliono fare coraggio a se stesse e al proprio esercito impegnato contro i guerriglieri arabi. Sostanzialmente simili ovunque, anche se a ben guardare vengono fuori i diversi caratteri nazionali e/o le ideologie dominanti. Sarcastici gli inglesi, roboanti i russi («Per la bestia fascista» si leggeva sui razzi Katiuscia lanciati contro i tedeschi nel 1943), beffardi gli italiani («Al caro Eden»; «A Churchill»; «Pancetta Affumicata»; «Uovo di Bacone» su un gruppo di bombe da sganciare sulla Gran Bretagna), abbastanza giocherelloni gli americani, per quanto si possa essere giocherelloni con strumenti di distruzione. Nel marzo del 2013 un soldato mise su un proiettile uno stencil con il grumpy cat, il gatto imbronciato che aveva spopolato su Internet, e postò la foto online. Successe il putiferio, con accuse ai militari Usa di essere degli insensibili sanguinari che scherzavano sulla morte. Sul sito Motherboard comparve una possibile spiegazione di questo e altri comportamenti simili: scherzando sul pericolo e dandogli un nome, lo si esorcizza e ci si illude di controllarlo.