Gian Antonio Orighi, La Stampa 7/2/2015, 7 febbraio 2015
NERO - Trentanove giorni prima della decapitazione del giornalista James Foley aveva postato sul suo account Twitter un terribile annuncio: «Messaggio all’America: lo Stato islamico sta preparando un nuovo film
NERO - Trentanove giorni prima della decapitazione del giornalista James Foley aveva postato sul suo account Twitter un terribile annuncio: «Messaggio all’America: lo Stato islamico sta preparando un nuovo film. Grazie per gli attori». Nero Saraiva, portoghese di 28 anni, dal 2002 residente a Londra, sarebbe - secondo l’intelligence di Lisbona e quella inglese - il braccio destro dell’ormai famigerato Jihadi John, responsabile delle decapitazioni degli ostaggi occidentali. E il suo messaggio su Twitter del 10 luglio non lasciava molti dubbi: Saraiva sapeva benissimo quale fosse il destino del giornalista americano ucciso poi il 19 agosto. Ex ingegnere, sposato e padre di 4 figli, Saraiva è nato in Angola, ha vissuto a Coimbra, dove ha frequentato un collegio di suore cattoliche, si è poi trasferito a Londra con la madre e la sorella e, nel 2012, è partito per la Siria. Sarebbe lui il capo della cellula dei cinque britannici responsabili della produzione e della diffusione dei filmati delle decapitazioni. Oltre al messaggio in cui anticipa l’esecuzione di Foley, Saraiva ha diffuso sui suoi account decine di foto del suo arsenale di armi, tra cui spicca una Glock 19, identica a quella di Jihadi John e apparsa in almeno 9 video, inclusi quelli delle decapitazioni dei britannici Alan Henning e David Haine.