Rob Copeland, MilanoFinanza 5/2/2015, 5 febbraio 2015
GRECIA FATALE PER CHELSEA CLINTON
Secondo i documenti visionati dal Wall Street Journal, l’hedge fund co-fondato dal cognato di Bill e Hillary Clinton ha subìto delle perdite legate a un’intempestiva scommessa sulla ripresa economica della Grecia. Eaglevale Partners, fondata da Marc Mezvinsky, dal 2010 marito di Chelsea Clinton, e da due ex-colleghi di Goldman Sachs, ha divulgato in una lettera inviata la scorsa settimana agli investitori, in cui l’hedge fund ammette di «aver sbagliato» sulla Grecia, causando così perdite per il principale fondo della società. L’anno scorso il fondo ha accusato un calo del 3,6%, molto al di sotto della crescita del 5,7% registrata da hedge fund simili. In base ai documenti, questo risultato ha fatto seguito a un guadagno del 2,06% nel 2013 e a una perdita dell’1,96% nel 2012. Secondo indiscrezioni, a gennaio il fondo ha recuperato il 6,24%, favorito dalla scommessa sul dollaro, arrivando finalmente in territorio positivo, cosa che non succedeva dalla sua istituzione avvenuta nel 2012.
Peraltro, sempre secondo le indiscrezioni, tra gli investitori del principale fondo di Eaglevale spiccherebbe Lloyd Blankfein, presidente e ceo di Goldman Sachs. Un fondo di Eaglevale più piccolo, concentrato solo sulla Grecia, l’anno scorso è invece colato a picco, registrando una perdita del 48%, colpito dalla convinzione che l’economia della Grecia avrebbe avuto una rapida ripresa. «Le nostre ultime previsioni sulle politiche della Grecia si sono rivelate errate», hanno scritto agli investitori Mezvinsky e gli altri fondatori di Eaglevale la scorsa settimana, dopo che Syriza, il partito della sinistra radicale, ha vinto le elezioni scombussolando l’ordine politico in Europa. «Al momento fatichiamo a esprimere delle previsioni decise». Di fatto, Eaglevale è un attore relativamente piccolo nel mondo degli hedge fund, in quanto gestisce quasi 400 milioni di dollari e persegue una macrostrategia che punta a registrare profitti in base agli andamenti macroeconomici globali. Nello specifico, il fondo relativo alla Grecia ha in gestione 15 milioni di dollari, incluso un investimento di Marc Lasry, il miliardario co-proprietario della squadra dell’Nba dei Milwaukee Bucks. Tra l’altro, Lasry aveva assunto Chelsea Clinton presso Avenue Capital Group, la sua società di hedge fund di New York che vale 13,3 miliardi di dollari, ed è un sostenitore di vecchia data dei Clinton. A causa dei legami familiari di Mezvinsky, le mosse di Eaglevale sono state strettamente osservate sin dall’inizio. Inoltre, prima del lancio della società, Goldman Sachs ha ospitato riunioni per i potenziali investitori, che hanno avuto una grande affluenza. La banca d’affari è infatti uno degli intermediari principali della società e aiuta gli hedge fund a eseguire le operazioni oltre a presentarne l’attività ai potenziali investitori. Di fatto, il lignaggio dei fondatori li ha aiutati a ottenere dei finanziamenti. Si pensi che uno dei soci di Mezvinsky, Bennett Grau, ha iniziato presso J. Aron & Co., il segmento commodity che ha prodotto molti degli attuali leader di Goldman Sachs, compreso il ceo Lloyd Blankfein. Dalla sua fondazione, Eaglevale ha passato 27 dei suoi 34 mesi di vita occupandosi di operazioni al di sotto del proprio «livello di piena», un’espressione che indica quando un investitore del primo giorno è in positivo.
Dai documenti risulta che il suo tasso di rendimento annuale a partire dal lancio è dello 0,87%. Eaglevale ha lavorato per dare una svolta al proprio destino. I documenti mostrano che l’estate scorsa Mezvinsky, Grau e il terzo fondatore, Mark Mallon, ex proprietary trader presso Goldman Sachs, hanno ridotto l’utilizzo dei derivati connessi alla Grecia. E, sempre in conformità ai documenti, da novembre, i gestori hanno continuato a ridurre la propria esposizione alla Grecia. Questa scelta ha aiutato ad arginare l’emorragia. Ma, allo stesso tempo, ha ridotto la crescita di Eaglevale in momenti come questo: martedì scorso, per esempio, l’indice azionario principale di Atene è salito alle stelle con un rialzo superiore all’11%, alimentato dalla speranza di una risoluzione delle dispute del nuovo governo greco con i creditori. Si consideri che l’anno scorso l’indice principale della borsa di Atene (Ase) è sceso del 30%, mentre, finora, nel 2015 ha registrato un rialzo del 3%. In base ai documenti, la società resta ottimista sull’azionario greco e sta ancora scommettendo su un recupero dei listini. (riproduzione riservata)
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Rob Copeland, MilanoFinanza 5/2/2015