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 2015  febbraio 05 Giovedì calendario

PIRIS, LA SCOMMESSA: «PICCOLO E CENTRALE, SONO RINATO A UDINE»

L’ennesima scommessa vinta da Gino Pozzo. Il frutto del lavoro di Andrea Stramaccioni. Si parla di tanti giocatori all’Udinese, ma soltanto domenica, quando si è incollato a Carlitos Tevez giocando una partita perfetta e di straordinaria intensità, è tornato alla ribalta il nome di Ivan Piris, venticinquenne paraguaiano, rilanciato da Pozzo nel mercato estivo e inventato centrale difensivo da Strama. Lui ha voluto questa svolta dopo gli infortuni di Domizzi. Lui gli ha dato fiducia in una situazione non facile, vista l’importanza del centrale romano. E ora Piris, nazionale paraguaiano, piace già a tanti. «A Lisbona non era andata bene, non è stata una bella stagione. Ho giocato poco (soltanto sei partite ndr ) con la maglia dello Sporting. Poi è arrivata l’opportunità dell’Udinese, la possibilità di rientrare in Italia. Non ci ho pensato due volte».
La prima volta in Italia era arrivato alla Roma, nel 2012. C’era Zeman in panchina.
«Un maestro. Mi ha fatto giocare tanto (29 partite in totale per il paraguaiano ndr ) e mi diceva sempre di attaccare. Facevo il terzino destro, anche se a Lisbona mi sono adattato qualche volta a giocare a sinistra. Dovevo spingere di più, ero un terzino offensivo».
Poi Strama l’ha scelta come centrale: una vera trasformazione. Lei è alto poco più di 1,70. Non è facile fare il centrale. Col Napoli al debutto, dopo il primo infortunio di Domizzi, aveva giocato a 4. Con l’Inter, nel felice blitz, la nuova svolta.
«Devo ammettere che sono fortunato a giocare con Heurtaux e Danilo che mi aiutano molto. Mi piace giocare in questa posizione. Cerco di fare quello che mi dice l’allenatore. E forse ci sto riuscendo. A tre mi trovo bene e posso anche spingere sulla fascia. Il nostro tecnico con la Juve ha preparato benissimo la partita, mi ha detto di incollarmi a Tevez e di seguirlo anche fuori per intercettare. Ho fatto una bella partita e sono felice».
È vero che Strama chiedeva di bloccare il palleggio della Juve?
«Sì, proprio così, loro sono bravi, li abbiamo bloccati in questo modo, chiudendo tutto e ripartendo forte. Potevamo vincerla. Adesso dobbiamo subito pensare al Napoli, però».
Le piace il nuovo ruolo?
«Lavoro tanto per ripagare la fiducia che mi sta dando Stramaccioni e per rendermi utile alla squadra in qualsiasi modo. Riguardo al mio cambiamento come centrale a tre, abbiamo lavorato molto col mister su questo anche perché lui prepara le partite con tanta cura e studia attentamente gli avversari. Già con l’Inter avevo giocato in questa posizione, poi prima della Juve l’allenatore mi ha detto che voleva affidarmi la marcatura di Tevez proprio per le mie caratteristiche fisiche. Ora in questa posizione mi trovo bene e sono felice dell’esperienza che sto vivendo».
La più bella partita con l’Udinese?
«Assolutamente quella contro la Juve».
Ora tanti si accorgono di lei: com’è la sua situazione?
«Il mio cartellino è di un gruppo di imprenditori inglesi. L’Udinese ha il riscatto (attorno ai 3 milioni, ma la società è già intenzionata ad esercitarlo ndr ). Mi piacerebbe restare».
Con chi si trova meglio a Udine?
«Naturalmente con i sudamericani. Ho legato con Bruno Fernandes e Guilherme. A Roma ero amico di Burdisso, Lamela e Nico Lopez. Li sento ancora».
La sua vita a Udine?
«Tranquilla, ho una compagna e un bimbo di tre anni e mezzo. Stiamo benissimo». Eh sì, Piris ha ripreso a sorridere.