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 2015  febbraio 05 Giovedì calendario

NUOVO Marito e moglie trovati morti in casa a Lodi: ipotesi omicidio-suicidio omicidio-suicidio a LODI Uccide la moglie e si toglie la vita La bambina svegliata dalle grida L’uomo, un 45enne romeno, era disoccupato da un mese e forse ubriaco

NUOVO Marito e moglie trovati morti in casa a Lodi: ipotesi omicidio-suicidio omicidio-suicidio a LODI Uccide la moglie e si toglie la vita La bambina svegliata dalle grida L’uomo, un 45enne romeno, era disoccupato da un mese e forse ubriaco. Ha rinchiuso la donna nel bagno e l’ha finita a coltellate, poi ha rivolto l’arma contro se stesso [Esplora il significato del termine: L’ha raggiunta in bagno, dove l’ha massacrata a coltellate. Poi si è barricato all’interno e si è suicidato, pare tagliandosi la gola. Il tutto a pochi metri dalla figlia dodicenne, che dormiva nella camera con la mamma: la ragazzina è stata svegliata dalle grida di aiuto provenienti dalla stanza vicina. L’ennesima violenza di genere, con vittima una donna. La tragedia familiare, iniziata forse da una lite per gelosia, si è consumata alle luci dell’alba di venerdì, in via Vittorio Veneto, a Lodi. L’omicida, il 45enne Florinel Nicolae Stefan, viveva con la moglie Denise Georgiana, di dieci anni più giovane. Una famiglia romena che abitava da anni a Lodi e sembrava ben integrata nella città lombarda. Fino a venerdì, quando intorno alle 5 l’uomo, con tutta probabilità in preda ai fumi dell’alcol, ha raggiunto la moglie in bagno urlandole contro accuse legate alla gelosia. Da chiarire se sia stata lui a raggiungerla, oppure il marito stesso l’abbia svegliata, magari con la scusa di doverle parlare. In mano aveva un coltello da cucina, con una lama affilata di 20 centimetri. Ha chiuso la porta dietro di sé, l’ha colpita più volte, a quanto pare, l’avrebbe infine sgozzata. Poi si è chiuso a chiave all’interno. Le urla della donna hanno svegliato la figlia dodicenne, che era andata a dormire con la madre nel letto matrimoniale, e tre ospiti della coppia che si trovavano nella stanza vicina. Tutti e quattro hanno cercato di forzare la porta serrata. Poi hanno chiamato la polizia. Gli agenti di pattuglia si sono precipitati nell’appartamento della palazzina, hanno fatto uscire tutti i presenti ed hanno sfondato la porta del bagno. La donna giaceva in un lago di sangue. Il marito era ormai morto anche lui, dopo aver rivolto lo stesso coltellaccio contro se stesso. La coppia viveva da anni a Lodi. Operaio lui (ma senza lavoro da circa un mese), gelataia lei. La figlia frequenta sia il vicino oratorio di San Bernardo sia le scuole Pascoli, proprio di fronte alla palazzina dove si è consumato il delitto. Sul posto sono intervenuti il capo della squadra mobile della questura di Lodi Alessandro Battista, il procuratore capo Vincenzo Russo e il sostituto procuratore Alessia Rosanna Menegazzo, che sta coordinando le indagini. ] L’ha raggiunta in bagno, dove l’ha massacrata a coltellate. Poi si è barricato all’interno e si è suicidato, pare tagliandosi la gola. Il tutto a pochi metri dalla figlia dodicenne, che dormiva nella camera con la mamma: la ragazzina è stata svegliata dalle grida di aiuto provenienti dalla stanza vicina. L’ennesima violenza di genere, con vittima una donna. La tragedia familiare, iniziata forse da una lite per gelosia, si è consumata alle luci dell’alba di venerdì, in via Vittorio Veneto, a Lodi. L’omicida, il 45enne Florinel Nicolae Stefan, viveva con la moglie Denise Georgiana, di dieci anni più giovane. Una famiglia romena che abitava da anni a Lodi e sembrava ben integrata nella città lombarda. Fino a venerdì, quando intorno alle 5 l’uomo, con tutta probabilità in preda ai fumi dell’alcol, ha raggiunto la moglie in bagno urlandole contro accuse legate alla gelosia. Da chiarire se sia stata lui a raggiungerla, oppure il marito stesso l’abbia svegliata, magari con la scusa di doverle parlare. In mano aveva un coltello da cucina, con una lama affilata di 20 centimetri. Ha chiuso la porta dietro di sé, l’ha colpita più volte, a quanto pare, l’avrebbe infine sgozzata. Poi si è chiuso a chiave all’interno. Le urla della donna hanno svegliato la figlia dodicenne, che era andata a dormire con la madre nel letto matrimoniale, e tre ospiti della coppia che si trovavano nella stanza vicina. Tutti e quattro hanno cercato di forzare la porta serrata. Poi hanno chiamato la polizia. Gli agenti di pattuglia si sono precipitati nell’appartamento della palazzina, hanno fatto uscire tutti i presenti ed hanno sfondato la porta del bagno. La donna giaceva in un lago di sangue. Il marito era ormai morto anche lui, dopo aver rivolto lo stesso coltellaccio contro se stesso. La coppia viveva da anni a Lodi. Operaio lui (ma senza lavoro da circa un mese), gelataia lei. La figlia frequenta sia il vicino oratorio di San Bernardo sia le scuole Pascoli, proprio di fronte alla palazzina dove si è consumato il delitto. Sul posto sono intervenuti il capo della squadra mobile della questura di Lodi Alessandro Battista, il procuratore capo Vincenzo Russo e il sostituto procuratore Alessia Rosanna Menegazzo, che sta coordinando le indagini.