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 2015  febbraio 05 Giovedì calendario

Albano Cassol, 40 anni. Giostraio, un figlio in arrivo, una sfilza di precedenti per furti e rapine, residente a Fontanelle nel Trevigiano, l’altra sera con quattro compari ebbe l’idea di rapinare una gioielleria a Ponte di Barbarano, nel basso vicentino

Albano Cassol, 40 anni. Giostraio, un figlio in arrivo, una sfilza di precedenti per furti e rapine, residente a Fontanelle nel Trevigiano, l’altra sera con quattro compari ebbe l’idea di rapinare una gioielleria a Ponte di Barbarano, nel basso vicentino. I cinque, armati di mazze e kalashnikov, stavano cercando di entrare nella bottega dove si era asserragliata una commessa quando li vide il benzinaio Graziano Stacchio, 65 anni, di Nanto (Vicenza), una moglie e due figli. Costui pensando «a Genny, la commessa del gioielliere, che è per me come una figlia», urlò «andate via che arrivano i carabinieri», loro però continuavano allora entrò in casa, prese la chiave dell’armadietto dove teneva il fucile, uscì, sparò un colpo in aria. Il Cassol che faceva da palo rispose al fuoco, poi si avvicinò a lui puntandolo con l’arma e allora lo Stacchio gli sparò a una gamba (morto dissanguato duecento metri più in là). La Procura di Vicenza ritiene doveroso indagare il benzinaio con l’accusa di eccesso colposo di legittima difesa. Per i concittadini è un eroe. Il benzinaio: «Un uomo che uccide un altro uomo non può essere considerato un eroe, non volevo uccidere». Il gioielliere, intanto, ha deciso di chiudere: «Non ne posso più: due rapine e un sequestro». Il benzinaio qualche anno fa era stato premiato dal ministero dell’Interno con la medaglia al valor civile per aver salvato la vita a una giovane donna finita con la sua macchina nel canale di fronte al distributore: «Quella volta ho salvata una vita, questa volta l’ho tolta».