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 2015  febbraio 04 Mercoledì calendario

FIDEL – Non si è fatto vedere in pubblico per un anno esatto. Le ultime foto pubblicate risalgono al luglio scorso

FIDEL – Non si è fatto vedere in pubblico per un anno esatto. Le ultime foto pubblicate risalgono al luglio scorso. Per il resto, niente. Nemmeno l’annuncio della normalizzazione tra Cuba e Stati Uniti, il 17 dicembre, l’ha indotto a rompere la clausura. Di nuovo, gli anti-castristi di Miami ne hanno annunciato la morte. Fidel Castro li ha fatti speculare per un po’, poi ha organizzato il suo ritorno. Con tanto di suspance finale. Il 23 gennaio, è arrivato il messaggio sul dialogo con Washington. Trattandosi di uno scritto, però, molti avevano gridato all’imbroglio. Ieri, alla fine, il Líder Máximo si è mostrato in 21 scatti, pubblicati dal Granma. Il copione-Fidel non cambia: Castro è solito sparire per ricomparire all’improvviso. Ogni volta, però, riesce a sorprendere. È in questo modo che l’anziano leader cerca di far sopravvivere, all’inesorabile scorrere del tempo, il proprio mito. Certo, ha dovuto riadattarlo. Se, al tempo del potere, il Comandante indossava sempre la mimetica verde-oliva, ora, preferisce le tute da ginnastica. Così lo ritraggono le ultime 21 foto, insieme a Randy Perdomo, leader della Federazione universitaria. L’incontro risale al 23 gennaio, il giorno, appunto del messaggio. Perché non vi siano dubbi, Fidel ha in mano una rivista in cui si parla dei «cinque eroi», le spie cubane liberate da Washington in omaggio al nuovo corso. Di quest’ultimo tema, però, Castro non ha parlato con Perdomo. «Però abbiamo commentato la visita degli studenti Usa all’Avana a dicembre», ha scritto il giovane nell’articolo che accompagna le immagini. Vecchi giochetti e nuove prospettive si mescolano in questo intenso 2015 cubano. Il negoziato per la ripresa delle relazioni diplomatiche con gli Usa procede. Entro febbraio ci sarà il prossimo incontro fra le delegazioni a Washington. Il responsabile per i diritti umani del Dipartimento di Stato, Tom Malinowsk, ha denunciato altri 140 arresti a gennaio. «Il regime non è cambiato», ha detto.