Paola Zanca, il Fatto Quotidiano 3/2/2015, 3 febbraio 2015
CASTIGLIONE, IL SICILIANO CHE PESA (E NON È MAI SOLO)
“La Boschi ci ha voluto incontrare? Ci hanno voluto parlare in tanti...”. Giuseppe Castiglione è abituato così. Quando gli domandi una cosa, lascia sempre intendere di non essere solo. Lo fece nel 2013, quando la pattuglia di transfughi berlusconiani si preparava a soccorrere il governo Letta. “Tre o quattro?... Siamo in tanti”. E rieccolo a Montecitorio, Parlamento riunito in seduta comune per l’elezione del presidente della Repubblica. Mai una piega, in questi giorni di travaglio per Ncd. “Per noi siciliani, il nome di Mattarella ha un grande fascino”, diceva quando ancora il segretario Angelino Alfano vaneggiava sull’ipotesi di un Aventino con Berlusconi e Forza Italia. Alla fine Castiglione, riunione dopo riunione, ha affascinato il partito intero. Non è uomo da lasciare le cose sottintese. Così, anche stavolta, ha messo in chiaro che non era solo. La firma degli uomini Ncd si è vista già dalla prima votazione: 6 voti a Marcello Gualdani e 3 a Giuseppe Pagano, senatori - siciliani - Ncd. Alla seconda i voti per Gualdani erano saliti a 10 e quelli per Pagano a 7, alla terza Pagano 11 e Gualdani 7. La pattuglia di Castiglione ci ha messo la firma. E alla fine Angelino Alfano ha dovuto venire a più miti consigli.
Ma sarebbe superficiale liquidarla come una questione meramente di poltrone. È vero, Castiglione è sottosegretario, ma il suo peso va ben oltre quella carica al ministero per le Politiche agricole. Basta sfogliare le pagine dell’inchiesta su Roma Capitale per intuire che dentro Ncd, il siciliano di Bronte pesa per consensi (100 mila preferenze alle ultime elezioni) e conoscenze. Fu lui, all’epoca presidente della Provincia di Catania, ad accogliere all’aeroporto Luca Odevaine, pedina fondamentale nello scacchiere del mondo di mezzo di Buzzi e Carminati: “Mi è venuto a prendere lui all’aeroporto - diceva, intercettato, Odevaine, alle prese con l’appalto per il Cara di Mineo - Mi ha portato a pranzo. Arriviamo al tavolo, c’era una sedia vuota. E praticamente arrivai a capire che quello che veniva a pranzo con noi era quello che avrebbe dovuto vincere la gara”. Non è mai solo, Castiglione. E se gli mancavano contatti negli ambienti vaticani, ci pensò Odevaine a trovargli nuovi amici. Sono quelli della cooperativa La Cascina, legatissimi a Comunione e Liberazione. Serviva a un contatto nazionale per dare manforte ai catanesi appena entrati nel business di Mineo: “Adesso Castiglione si è avvicinato molto a Comunione e Liberazione - dirà Odevaine - insieme ad Alfano e adesso loro... CL di fatto sostiene strutturalmente tutta questa roba di Alfano e del Centrodestra... lo stanno proprio finanziando ... sono tra i principali finanziatori di tutta questa roba”. Adesso no, Castiglione proprio non è più solo.