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 2015  febbraio 04 Mercoledì calendario

AMICI/1

«All’Inter ho lasciato due titoli e tanti amici. E so che qualcuno non mi ha permesso di fare tutto quello che avrei voluto» (Rafa Benitez).

AMICI/2 «Un amico calciatore non ce l’ho perché amico è una parola grande e con i compagni vivo già parecchio tempo. Non ho vezzi da fenomeno. Ho solo comprato un Cayenne perché è spazioso per i miei tre figli, che non se ne vogliono più andare dall’Italia, e non mi lascia per strada» (David Pizarro).

SOGNI «Un sogno? L’ho realizzato con la chiamata del Cesena. Tutte le volte che sono venuto al Manuzzi da avversario, respirando la grande passione per il calcio che trasmette la gente romagnola, ho sempre pensato che questo fosse il posto giusto per me» (Mimmo De Carlo).

ATTENTO «Non sarei qui a gareggiare se non pensassi di poter vincere o di andare sul podio. Mi manca l’agonismo, ma alla mia età non ti serve molto. Devi solo stare attento a non stancarti troppo nelle prove» (Bode Miller).

BUONA «Ti rendi subito conto se un’auto è buona oppure no. E quest’anno è tutta un’altra storia. Le sensazioni sono positive. La squadra ha fatto veramente un lavoro eccezionale durante l’inverno. La macchina è migliorata in ogni area, rispetto a quella del 2014» (Kimi Raikonnen).

RUMORE «Tutte le squadre hanno avuto in questi anni picchi alti e bassi. Noi siamo gli ultimi arrivati e se cadiamo fa rumore. Ma ho vissuto i primi anni del Sei Nazioni e ricordo che l’enfasi, nel bene e nel male, era differente. Significa che da noi ci si aspetta di più. Vuol dire che siamo cresciuti» (Mauro Bergamasco).

OLISTICO «Io credo che tutti i giocatori, a loro modo, si preparano per essere sempre al massimo della forma. Certo, io sono molto professionale in questo, so che il mio fisico è una parta importante dei miei successi, e quindi ho un approccio olistico alla questione: riposo, allenamento, dieta, recupero. Nulla viene lasciato al casof» (Novak Djokovic).

CRISI «Non penso che qualcuno possa offendersi se dico che il campionato sta risentendo di una crisi economica forte che ha coinvolto anche il mondo dello sport. Il problema è che non solo non siamo più un centro di attrazione per i grandi campioni stranieri, ma anche per i nostri migliori esponenti, italiani» (il ct della nazionale italiana di volley Mauro Berruto).