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 2015  febbraio 01 Domenica calendario

L’IDRAULICO LO TROVI SU AMAZON

Pareti da imbiancare, un trasloco imminente, un tubo che si rompe di domenica pomeriggio. La Silicon Valley, attenta a software innovativi e impalpabili startup, si è accorta di un improvviso buco nel proprio sistema: la mancanza di uomini di mestiere. Va bene l’applicazione collegata agli elettrodomestici che segnala sul telefono quante uova ci sono a casa, al momento di fare la spesa, ma se è il «frigorifero intelligente» improvvisamente a rompersi?
I giganti di Amazon sono corsi ai ripari, capendo che c’era una fetta di mercato su cui lavorare, e che non entrava nei propri monumentali magazzini dell’ ecommerce : imbianchini e muratori, un idraulico, qualcuno che sappia riparare un iPhone. Sono alcune abilità, umane, che danno (o restituiscono) vita agli oggetti. I mestieri sono tornati merce appetibile, e il team di Jeff Bezos sta lavorando alla fase sperimentale di un nuovo settore: si chiama «Amazon local services» e sta cercando di provvedere, in tutta America, partendo da San Francisco e Seattle, a chi compra una tv scontata e ha bisogno di qualcuno che arrivi a casa a installarla. «Semplicemente abbiamo raccolto i migliori professionisti, dotati di regolari licenze, nelle diverse aree cittadine e li abbiamo connessi con i nostri clienti», spiegano dalla compagnia, che al momento della richiesta di uno specifico servizio, assegna una serie di handymen , e una recensione sul profilo del professionista — compreso di stelline di gradimento, così come è prassi per gli oggetti venduti su Amazon, creando un confortante senso di affidabilità.
A ridare valore agli artigiani, remando controcorrente nell’epoca dei droni, ci aveva pensato, partendo da San Francisco, la compagnia Thumbtack (il nome si riferisce alle puntine da disegno). Imbianchini, elettricisti, idraulici ma anche maghi, istruttori di yoga, deejay, insegnanti di lingua e di canto. Le «risorse umane» in un’ application . «Siamo andati incontro ai bisogni reali delle persone. Al posto di una navigazione a caso su internet rispondiamo ad alcune necessità: nel giro di poche ore connettiamo qualsiasi professionista — e il suo tariffario — al cliente che ne fa richiesta», racconta a «la Lettura» Marco Zappacosta, italiano (abruzzese) di seconda generazione ma nato a San Francisco; a 29 anni è alla testa della compagnia. Sono nati nel 2009, ma sei mesi fa Google Capital — il ramo dell’azienda che investe alcuni fondi della società sull’imprenditoria emergente — ha compreso il loro valore, scommettendo 100 milioni di dollari sul futuro di Thumbtack, le «nuove pagine gialle dell’era internet». «L’intuizione è stata accorgersi di quel che mancava nel mondo della tecnologia: la possibilità di risolvere semplici esigenze in tempi brevi. Abbiamo fette di consumatori molto diverse: da neo-mamme bisognose di un aiuto in casa, a giovani professionisti che non hanno il tempo per dedicarsi ad alcune faccende domestiche». Chi richiede un servizio — un fotografo per matrimoni, un giardiniere, una sarta, l’installazione di ventilatori — può rivolgersi al sito, selezionare orari e area geografica e verrà connesso nel giro di poche ore con una serie di profili di professionisti. Oltre a San Francisco, la compagnia si è espansa ovunque, dal Maryland alle Hawaii, con il massimo picco di richieste a New York.
Più strategici di un elenco telefonico e meno dispersivi di una casuale domanda postata su un motore di ricerca: come trovare un buon, affidabile, idraulico in città . A San Francisco hanno funzionato aziende on demand come la recente TaskRabbit per servizi all’ultimo minuto, che offre un catalogo di persone: baby-sitter e imprese di pulizia, fino ad addetti ai traslochi disponibili a un’ora dalla prenotazione.
A sentire il professore americano Daniel Raff, esperto di storia e strategie di business, associato alla Wharton, l’università della Pennsylvania, l’esplosione dell’offerta dei servizi incarna un buon trampolino nella fase post-recessione: «Non sarebbe scioccante scoprire — spiega — che ci sono in realtà figure altamente competenti che non hanno il volume di lavoro desiderato in questo momento. E molte persone stanno lavorando in questa fase dell’economia al di sotto delle proprie capacità».