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 2015  febbraio 01 Domenica calendario

COSI SI APRE IL NUOVO SETTENATO

L’inizio La giornata dell’insediamento del presidente della Repubblica inizia presso la sua abitazione privata. Il neoeletto viene prelevato a casa (in questo caso la foresteria della Corte costituzionale) dal segretario generale della Camera, in forma privata. Dunque in questa occasione toccherà a Lucia Pagano (nella foto). Quindi viene accompagnato a Montecitorio a bordo di un’auto della presidenza della Repubblica scortata dai Carabinieri motociclisti. Questo tragitto, con il quale il presidente entra di fatto nel ruolo ufficiale che è chiamato a ricoprire per sette anni, è accompagnato dai rintocchi della campana maggiore di Montecitorio, che inizia a suonare al momento della partenza del presidente dalla sua residenza e poi prosegue ininterrottamente fino al suo arrivo alla Camera.

La formula All’arrivo il nuovo capo dello Stato viene accolto dai presidenti di Camera e Senato e riceve nell’atrio gli onori militari da un reparto di Carabinieri in alta uniforme. Da lì, dopo un breve passaggio nella sala dei ministri lungo un percorso «punteggiato» da assistenti parlamentari in uniforme di gala, si dirige in Aula, ornata con 21 bandiere e drappi rossi. In Aula ci sono deputati e senatori, nelle tribune i delegati delle Regioni, i rappresentanti del corpo diplomatico e gli ospiti d’onore. Aperta la seduta, il Capo dello Stato si alza in piedi e pronuncia la formula del giuramento, che è: «Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione». In quel momento vengono sparate 21 salve di cannone e la campana di Montecitorio torna a suonare.

Il messaggio Una volta concluso il giuramento il presidente della Repubblica per la prima volta prende la parola ufficialmente, nell’esercizio delle proprie funzioni. Il presidente della Camera gli cede il posto al centro del banco e invita i grandi elettori a sedersi; dopodiché il capo dello Stato rivolge il suo messaggio alla Nazione. Dal giuramento in poi Mattarella, come presidente, non tornerà più a sedersi in un’aula del Parlamento italiano. Se vorrà assistere ai lavori delle Camere, potrà farlo dalle tribune a lui riservate. Tra le sue prerogative costituzionali c’è però quella di rivolgere messaggi alle Camere. Terminato il proprio mandato (come è accaduto in questi giorni a Napolitano) il capo dello Stato passa ad esercitare a Palazzo Madama il mandato di senatore a vita.

L’uscita Al termine del messaggio alla Nazione, la riunione del Parlamento in seduta comune viene chiusa ed il capo dello Stato, accompagnato dai presidenti di Camera e Senato e dai rispettivi segretari generali, lascia l’emiciclo raggiungendo l’atrio di Montecitorio. Qui viene accolto dal presidente del Consiglio e riceve il saluto del segretario generale del Quirinale, mentre un reparto di corazzieri in alta uniforme gli rende gli onori. La conclusione di questa fase dell’insediamento del nuovo capo dello Stato è caratterizzata da una serie di passaggi formali piuttosto solenni: il presidente infatti esce da Montecitorio e sulla piazza si sofferma ad ascoltare l’inno nazionale. Quindi passa in rassegna il reparto di onore schierato con bandiera e banda.

La sosta Durante il percorso da Montecitorio al Quirinale il cerimoniale dell’insediamento prevede un gesto che sottolinea il ruolo di comandante supremo delle Forze armate assegnato dalla Costituzione al presidente della Repubblica. Subito dopo la partenza dalla Camera dei Deputati infatti il capo dello Stato viene accompagnato dal presidente del Consiglio e dal segretario generale del Quirinale all’Altare della Patria dove rende omaggio al Milite ignoto. Ad attenderlo sul posto c’è anche il sindaco di Roma. In precedenti occasioni questa cerimonia era stata sottolineata e accompagnata dal passaggio in cielo delle Frecce tricolori dell’Aeronautica militare, ma con la più recente elezione di Giorgio Napolitano si è scelto un profilo più sobrio.

L’arrivo L’arrivo al Quirinale è l’ultimo passaggio con il quale si conclude la giornata di insediamento del presidente. Scortato dai Corazzieri a cavallo e dai motociclisti, Mattarella salirà al Quirinale lasciando Piazza Venezia e attraversando Via Cesare Battisti e via IV Novembre a bordo della Lancia Flaminia 335, l’auto decappottabile a sette posti, che per tradizione viene usata solo in due occasioni: per l’elezione e per la parata del 2 giugno. Giunto al Quirinale il presidente riceve gli onori militari; al termine, nel Salone dei Corazzieri sono previsti i discorsi: il saluto del presidente uscente Giorgio Napolitano e, se vorrà farlo, quello del nuovo inquilino del Colle. Quindi, il complesso rituale ha termine con il rinfresco nel Salone delle feste.